Quando iniziano a parlare i bambini?
La lallazione inizia già al terzo mese di vita del bambino ma il linguaggio vero e proprio arriva, generalmente, solo al primo compleanno. Ognuno, però, è diverso (quindi sono banditi i confronti).
Ogni genitore attende con impazienza le prime parole del suo bambino e, quando finalmente il piccolo inizia ad esprimersi in qualche modo è sempre una festa. Una festa che, però, spesso tarda ad arrivare scatenando il panico tra chi gli sta attorno. Il problema è sempre lo stesso: “Perché la nipotina della mia amica chiacchiera in continuazione mentre il mio bambino si esprime a monosillabi?”. Inutile farsi prendere dal panico e sbagliatissimi i paragoni: ognuno, infatti, ha i suoi tempi da rispettare e questi non sono comuni a tutti anche se esistono delle linee guida generali.
Linguaggio bambini: le tre parole
Già a partire dal terzo mese inizia una "proto" lallazione, vale a dire lo stimolo ad esprimersi che si concretizza in una serie di suoni che – in qualche modo – ricordano quelle che il bimbo ascolta nel mondo che lo circonda. Da qui alle prime parole, però, la strada è ancora lunga. La seconda fase della lallazione, infatti, inizia a circa sette mesi quando il piccolo ha sviluppato il senso dell’udito e dunque è più stimolato nell’ascolto e, di conseguenza, nella riproposizione dei rumori (e dei suoni) che lo circondano. A questo punto i piccoli sono già in grado di capire qual è la loro madre lingua e riconoscono gli idiomi stranieri come qualcosa di “sconosciuto”. Tra i nove mesi e l’anno, quindi, ecco finalmente le prime parole. Gli studiosi fissano a tre il numero di idiomi che apriranno la strada a tutti gli altri: quando i bambini riescono a ripetere tre parole con consapevolezza (quindi nel momento giusto) la loro avventura linguistica ha effettivamente inizio e, da questo momento in poi, il vocabolario si allargherà velocemente.
Bambini bilingue: che differenza?
Un discorso a parte meritano i bambini che cresceranno bilingue cioè quelli che, in casa, sentono correntemente due lingue diverse. Generalmente questi piccoli iniziano a parlare un po’ più tardi rispetto ai loro coetanei e, qualche volta, possono fare confusione tra i due idiomi unendo, in una sola frase, termini ascoltati dalla mamma e dal papà. Sul lungo termine, però, queste differenze non si avvertiranno più e gli studi scientifici dimostrano che – in termini di proprietà di linguaggio – già a 4 o 5 anni la differenza tra bambini monolingue e bilingue è impercettibile.
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