Luce LED: vantaggi e svantaggi
Risparmio energetico, maggior durata e sostenibilità da un lato, rischi per la retina dall'altro: ecco vantaggi e svantaggi dell'illuminazione a LED.
Efficienti ed efficaci, i LED sono destinati a soppiantare le lampadine tradizionali, da quelle ad incandescenza (ormai retaggio del passato) a quelle a fluorescenza. Nonostante gli allarmismi secondo cui l’elevata componente blu della luce a LED sarebbe dannosa per la retina. Affermazione realistica ma da prendere con cautela, dal momento che solo un’esposizione prolungata sarebbe nemica degli occhi. Ma facciamo chiarezza e andiamo con ordine.
LED: la tecnologia da Nobel
Sviluppata per la prima volta da Nick Holonyak Jr. nel 1962, nel 2014 l’illuminazione a LED e le ricerche sulla luce blu ha aggiudicato a Shuji Nakamura dell'Università della California, Santa Barbara e ad Isamu Akasaki e Hiroshi Amano della Nagoya University il premio Nobel per la fisica.
Illuminazione a LED: i vantaggi
Da un punto di vista domestico, l’illuminazione a LED assicura bollette più economiche, ha una durata decisamente maggiore nel tempo, non richiede manutenzione ed è più sostenibile da un punto di vista ambientale.
Inoltre, dal momento che i LED generano calore ma lo trattengono pure, sono l’ideale per l’installazione a contatto con legno e plastica e, in generale, tutti i materiali che non tollerano l’eccessivo calore. Infine, per sfatare il mito della luce fredda, i LED coprono tutto lo spettro, permettendo anche illuminazioni a luce calda.
Luce blu: dannosa per la retina?
Premesso che la luce blu emessa dai LED è dannosa tanto quanto lo è quella di smartphone e tablet, sopratutto a distanze ravvicinate, va detto che "Il problema dei LED, oltre alla luce blu, è anche l'intensità della luce - spiega Lucio Buratto, direttore del Centro ambrosiano oftalmico di Milano -. Le lampadine di un tempo, a filamento, producevano una luminosità meno intensa che stressava meno l'occhio”. In questo senso, gli studi per approfondire i rischi derivati dalle luci a LED sono in corso. Perciò "non ha senso fare allarmismo - prosegue l’esperto -, ma qualche piccola precauzione è utile". Per esempio evitando distanze ravvicinate e lunghe esposizioni, soprattutto ai dispositivi elettronici: “sarebbe utile - spiega - limitarne l'uso ad un'ora la giorno, meglio spezzettando questo tempo in più sessioni di gioco sullo schermo”.
Va da sé che "stare di più all'aria aperta, ma sempre proteggendosi con gli occhiali da sole" è un’ottima precauzione, ricordando che danni della luce diretta non sono immediati ma si accumulano nel tempo. Insomma, come insegna un vecchio spot di dentifrici: prevenire è meglio che curare ma la soluzione non è smettere di mangiare.