Sale, i tipi da cucina: dal Rosa dell’Himalaya al Blu di Persia
Le varietà arrivano da tutto il mondo e le proprietà cambiano di conseguenza: ecco la rassegna del sale da cucina per fare chiarezza.
Sale Rosa dell’Himalaya
Iniziamo la rassegna dal Sale Rosa dell’Himalaya, il più pregiato, a formazione cristallina, vecchio circa 250 milioni di anni e per questo ricco di preziosi (per l’organismo) oligoelementi assorbiti nel tempo. A scoprirlo, nel 350 A.C. furono gli abitati del posto che, già ai tempi ne sfruttarono le proprietà. Purissimo e privo di additivi, è in grado di rimuovere le scorie accumulate e ripristinare l’equilibrio senza appesantire l’intestino (è completamente assimilabile) e creare ritenzione idrica. Perciò, il suo utilizzo non è solo in cucina ma anche nei trattamenti benessere. Dal sapore delicato, esalta il gusto dei cibi senza coprirli: il suo sposo perfetto è la carne.
Sale Blu di Persia
La rarissima salgemma naturale si estrae nelle (millenarie) miniere di sale iraniane. Deve il suo colore alla silvinite, il minerale che solitamente è giallo o rosa ma in questo caso si trova nella tonalità del blu. Naturalmente ricco di cloro e potassio ha retrogusto leggermente speziato e una sapidità decisa. Si usa come sale da tavola, macinato al momento o in grani, per decorare piatti ricercati in stile nouvelle cuisine.
Sale affumicato della Danimarca
La tradizione dell’affumicatura del sale danese risale all’epoca dei vichinghi, praticata con legni di ginepro, quercia, ciliegio, olmo rosso e faggio. Un processo che lo rende particolarmente saporito e indicato su carni rosse e verdure alla griglia.
Sale Grigio di Bretagna
Originario del sud della Bretagna, il sale Griglio viene prodotto nei labirinti lungo le coste dell’oceano atlantico. La colorazione grigiastra è dovuta dall’argilla che, depositandosi sui fondali delle saline, lo arricchisce di minerali e ne caratterizza l’aspetto. Ricco di sali minerali e povero di sodio rispetto al sale comune è particolarmente indicato sulle verdure bollite.
Sale Rosso delle Hawaii
Conosciuto con il nome di Alaea, dal nome dell’argilla rossa da cui proviene, il sale hawaiano ha origini vulcaniche: il suo colore, infatti, deriva dal processo di evaporazione dell’argilla che si arricchisce di ferro (ne contiene fino a 5 volte in più rispetto al sale comune). Usato come tradizione sale da tavola, ha una sapidità spiccata e un retrogusto leggermente ferroso, perciò si sposa bene la carne e il pesce grigliati. Anche in questo caso può essere usato per la decorazione dei piatti.
Sale Nero di Cipro
Il sale che si estrae dalle acque dell’isola mediterranea, deve il suo colore e le sue proprietà assorbenti al carbone vegetale, il risultato della combustione delle cortecce dei legni di tiglio, salice e betulla. Particolarmente indicato per curare malattie intestinali e avvelenamenti di vario grado e genere, è delizioso per insaporire il pesce bianco, uova e zuppe oltre a patate dolci fritte. Anche il sale nero viene usato per la decorazione delle portate.
Sale della Camargue o Fior di sale
Noto anche come Il caviale del sale, il Fleur de Sel della Camargue, prodotto nel sud della Francia è un sale grezzo, pregiato e molto raro apprezzato dagli chef di tutto. Candido, iposodico e dalla potere salante ridotto rispetto al sale comune, viene usato per insaporire le zuppe di verdure e di cereali, le insalate, i funghi, le patate, la carne e il pesce.