Ville e giardini: fiori, piante, statue e cascate
Dal Nord al Sud della Penisola ecco i siti inseriti nel network Grandi Giardini Italiani: luoghi senza tempo, ricchi di fascino per scoprire la meraviglia e ritrovare se stessi.
Castello Ruspoli di Viganello
A proposito di ville e giardini, nel viterbese c'è il Castello di Ruspoli di Viganello, l’espressione meglio riuscita dei giardini all’italiana, come spiega il network di Grandi Giardini Italiani. Sorto intorno a una rocca dei frati benedettini datata 853, l'attuale edificio risale al 1610 quando Ottavia Orsini, figlia dell’ideatore del giardino di Bomarzo, lo commissionò lasciando le proprie iniziali e quelle dei suoi figli. Camminando tra quelle che sono delle vere e proprie “sculture vegetali”, si ha la percezione del disegno geometrico astratto tra i “più acclamati parterre del Seicento”. Il nome Ruspoli risale al 1704 quando la famiglia che ancora oggi lo usa come residenza estiva ne acquisì la proprietà.
Reggia di Venaria
Alle porte di Torino si trova la Reggia di Venaria, la dimora “di piacere e di caccia” voluta da Carlo Emanuele II di Savoia a metà del Seicento e commissionata all'architetto Carlo di Castellamonte. Il sito, Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, è disseminato di resti archeologici: “la Fontana d'Ercole, il Tempio di Diana scandiscono e delimitano l'allea d'Ercole, canale d'acqua che attraversa il Parco basso e che conduce al grande bacino della Peschiera”, spiegano da Grandi Giardini Italiani mentre “il Potager Royal affianca l'allea per l'estensione di 10 ettari in cui frutteti si alternano a fioriture e ortaggi”. E ancora: “il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone completa il giardino del Parco basso mettendo in relazione il muro e le grotte seicentesche attraverso una lettura del giardino contemporaneo”. Da non dimenticare il giardino a Fiori, il Roseto e la Citroniera.
La Reggia e il Parco Reale di Caserta
Progettati da Luigi Vanvitelli nella seconda metà del XVIII secolo su commissione di Carlo di Borbone, la Reggia e il Parco Reale di Caserta sono un paradiso in terra: 122 ettari di verde diviso in due parti, la prima “costituita da vasti parterres, separati da un viale centrale che conduce alla fontana Margherita e dà accesso a diversi viali fiancheggiati da boschetti di tigli, carpini e lecci” spiegano da Grandi Giardini Italiani; la seconda dominata da una grande “via d'acqua” dove si alternano bacini e vasche ornate di statue fino all'imponente cascata del monte Briano. E ancora: un lago artificiale, un giardino all’Inglese e larghi viali completano la meraviglia.
Parco Idrotermale del Negombo
Nella ischitana baia di San Montano si trova il suggestivo Parco Idrotermale del Negombo, voluto dal duca Luigi Silvestro Camerini che in quella zona, nel 1946, ritrovò la natura ammirata a Ceylon. Arricchito negli anni dagli interventi del paesaggista Ermanno Casasco, il giardino è sospeso tra la cultura millenaria a cui appartiene, le incursioni artistiche costruite ad hoc - vedi le sculture di Arnaldo Pomodoro e di Lucio del Pezzo per fare due nomi - e “piante fatte arrivare dall'Australia, dal Giappone, dal Sud Africa, dal Brasile” raccontano da Grandi Giardini Italiani.
Giardino Botanico A. Heller
“Dalle Alpi all'Himalaya, dal Mato Grosso alla Nuova Zelanda, dal Giappone all'Australia, al Canada, all'Africa”: al Giardino Botanico A. Heller a Gardone Riviera, nel Lago di Garda, si ritrova un concentrato di mondo. Come spiegano da Grandi Giardini Italiani si tratta di “una raccolta eccezionale, resa ancora più straordinaria dalla circostanza che ciascuna specie è calata nel suo ambiente naturale, ricreato con cura attraverso molte difficoltà”. Ma non solo: tra ruscelli e cascate sono disseminate sculture contemporanee - da Keith Haring a Roy Lichtenstein - che fanno dell’oasi un vero e proprio eden da scoprire.
Giardini di Villa Monastero
Affacciato sul lago di Varenna (LC), il giardino botanico di Villa Monastero, è un tripudio di specie “particolari e rare, disposte in terrazzamenti che hanno favorito nel tempo l'articolazione del Giardino in una sequenza di inquadrature sempre diverse, ma con alcuni elementi ricorrenti” spiegano da Grandi Giardini Italiani. Un’esplosione di rarità che regala sorprese di colori, forme e profumi, in tutte le stagioni dell’anno.
Giardini di Castel Trauttmansdorff
Spalmati sull’anfiteatro naturale nei pressi della città termale di Merano, dominati dal Castel Trauttmansdorff amato dall'Imperatrice Elisabetta, detta Sissi, e affacciati alle Dolomiti, i Giardini offrono un susseguirsi di 80 ambienti botanici: “nei Giardini del Sole crescono piante mediterranee coltivate come ulivi, viti, fichi e cipressi. Dai Giardini acquatici e terrazzati discendono sentieri verso il Giardino all'italiana, il Giardino dei sensi e il Laghetto delle ninfee. Nel settore dedicato ai Paesaggi dell'Alto Adige si scoprono le piante tipiche della zona, mentre in quello dedicato ai Boschi del mondo si alternano latifoglie e conifere asiatiche e americane” precisano da Grandi Giardini Italiani che ricordano come, in ogni stagione si diano il cambio spettacolari sinfonie di profumi e colori.
Tenuta Regaleali
Nel cuore della Sicilia, a sud-est di Palermo si trova la Tenuta Regaleali, un “mosaico di morbide colline decorate con filari di vigne, olivi, una variegata flora esotica, così invitante per il grande contrasto con le distese di grano e le aride colline circostanti” come spiegano da Grandi Giardini Italiani. A completare l’opera “Case Grandi e Case Vecchie, i due casali dell'Ottocento di calcarenite”, a loro volta circondati da giardini ornamentali completi di orto-frutteti, piante autoctone, rare specie tradizionali aromatiche e qualche omaggio esotico.
La Cervara: Abbazia e Giardini
A picco sul mare tra Santa Margherita e Portofino, l'abbazia della Cervara fu edificata nel 1361 da un nucleo di monaci benedettini e subì decine di trasformazioni nei secoli. Oggi si ammira la residenza e “il giardino monumentale all'italiana, unico conservato in Liguria, che si estende su due livelli, raccordati con grazia da pergole e gradini” raccontano da Grandi Giardini Italiani.
Giardini Botanici Hanbury
Sul promontorio de La Mortola frazione di Ventimiglia (IM), si trovano i Giardini Hanbury meraviglia botanica che deve il suo splendore a Thomas Hanbury, che alla fine del 1800, anche grazie al contributo “del fratello Daniel, noto farmacologo e botanico e - spiegano da Grandi Giardini Italiani -, tra il 1868 e il 1875, con la collaborazione di Ludwig Winter, incaricato del progetto dei giardini, della gestione e della sperimentazione scientifica” trasformò 18 ettari di terra in “uno dei giardini botanici di acclimatazione più importanti e famosi al mondo”. Da non perdere anche il Giardino dei profumi, i Giardinetti all'italiana e il Frutteto esotico.