Caffè in gravidanza: si può bere?

Si può bere il caffè in gravidanza? La scienza non fornisce una risposta univoca ma, nel dubbio, suggerisce di non esagerare fissando a 200 mg giornalieri la quantità di caffeina consentita per le donne incinte.

 

Caffè in gravidanza si o no? La scienza non fornisce una risposta univoca ma fissa il limite giornaliero a 200 mg di caffeina per le donne incinte.


Caffeina sì o no? Se lo chiedono le future mamme e la scienza, ma anche tra gli addetti ai lavori i pareri non sono sempre concordi. Insomma: il caffè in gravidanza si può bere? La risposta è vaga, tra chi addita l’espresso tra i principali responsabili dell'aborto spontaneo e chi invece lo vede come un valido alleato – quando la gravidanza è ancora in progress– alla motilità degli spermatozoi (oltre che un antidoto all'impotenza maschile). Ma durante i nove mesi d’attesa si può mettere la moka sul fuoco oppure no? Gli studiosi, con certezza, non lo dicono ma, nel dubbio, in generale consigliano la moderazione con una quantità di caffeina giornaliera consentita che – stando alle nuove linee guida della Food Standards Agency britannica nel 2008 – non dovrebbe superare i 200 mg. Quanti caffè in gravidanza quindi? Non più di due o tre tazzine di caffè, che poi – tutto sommato – non è un gran sacrificio visto che consente di salvare il rituale tipico di colazione, merenda e dopo pranzo. 

 

Caffeina in gravidanza: la ricerca dell’Università di Aarhus

In ogni caso la scienza non si ferma e le ricerche su caffeina e gravidanza si moltiplicano. La più recente è stata condotta dell’Università di Aarhus che – coinvolgendo 1207 donne incinte entro la 20esima settimana di gravidanza – ha suddiviso il campione in future mamme ad "alto consumo di caffeina" e non. Al primo gruppo, quindi, per gli ultimi 4 mesi di gravidanza è stato dato solo caffè decaffeinato (o bevande alternative) mentre le altre hanno potuto continuare ad assumere caffè normale. Considerando, poi, la durata della gravidanza, il peso del neonato alla nascita, le eventuali precedenti gravidanze e l’eventuale fumo delle mamme, i ricercatori danesi non hanno riscontrato differenze significative tra i neonati nati da chi consumava caffè e quelli venuti alla luce dopo gravidanze completamente caffeina free. La ricerca pubblicata sul British Medical Journal, dunque, sembra portare buone notizie per le amanti del caffè. Ma, certo, non è l’unico studio scientifico che ha affrontato l’annosa questione.

 

Gli effetti della caffeina: la ricerca delle Università di Leicester e Leeds

Un po’ più datata, risale al 2008, ma egualmente valida è – per esempio – la ricerca sul tema delle Università di Leicester e Leeds a seguito della quale, tra l'altro, la Food Standards Agency ha ridotto la quantità di caffeina consentita in gravidanza da 300 a 200 mg giornalieri. E il perché è presto detto. Lo studio, infatti, ha coinvolto 2500 donne in dolce attesa trovando uno stretto legame tra il consumo di caffeina in gravidanza e la nascita di bambini sottopeso che, tra l’altro, dati alla mano rischiano più frequentemente di essere colpiti da problemi cardiaci e diabete. Ma non solo: alcuni studi, infatti, affermano che i figli di donne che consumano più di 500 mg di caffeina al giorno hanno maggiori probabilità di avere una frequenza cardiaca e respiratoria alta ma anche di soffrire di tremori e d’insonnia.

 

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