Antitetanica: cosa c'è da sapere sul vaccino

Il vaccino per proteggersi dal tetano viene somministrato per la prima volta nel terzo mese di vita e poi in due dosi programmate successivamente. Ecco perché è importante farlo.

 

Antitetanica: il vaccino obbligatorio al terzo mese di vita consiste nell'iniezione di tossine rese inattive da procedimenti chimici.


Obbligatoria al terzo mese di vita, l’antitetanica viene poi ripetuta al quinto mese e quindi al dodicesimo e rappresenta un vaccino molto importante. La vaccinazione, infatti, resta ad oggi il mezzo più efficace per prevenire il tetano dal quale offre una protezione al 100% anche se devono essere effettuati dei richiami: il primo, per i bambini, avviene a 5 anni circa (generalmente prima che s'inizi la scuola elementare) mentre, per gli adulti, il richiamo viene effettuato ogni 10 anni circa anche la durata della sua efficacia è molto lunga nel tempo.

 

Vaccinazione antitetanica

L’antitetanica fa parte delle vaccinazioni obbligatorie alle quali si devono sottoporre i bebè al compimento del terzo mese di vita e consiste nell’iniezione di tossine (rese, ovviamente, inattive da alcuni procedimenti chimici) che stimolano la produzione di anticorpi.

 

Controindicazioni

L’unico caso nel quale l’antitetanica è controindicata è nei soggetti che abbiano già manifestato reazioni allergiche gravi alle componenti del vaccino. Le probabilità che si verifichi tale ipotesi, però, sono limitate e tra le controindicazioni più comuni c’è – semplicemente - quella di posticipare la somministrazione dell’antitetanica se chi deve ricevere il vaccino è affetto da una malattia infettiva. In caso di febbre, per esempio, l’antitetanica deve essere somministrata solo al momento della guarigione.

 

Effetti collaterali

Gli effetti collaterali più comuni dell’antitetanica comportano dolore e rossore nel punto in cui viene eseguita l’iniezione che, generalmente, si manifestano entro 48 ore dalla somministrazione del vaccino. In alcuni casi, poi, l’antitetanica può portare un leggero indolenzimento con sintomi simili a quelli influenzali e qualche linea di febbre destinata, però, a passare in un paio di giorni al massimo. 

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