Dieta Paleolitica: Grace, nata nel 2014, mangia come una cavernicola
Shan Cooper, giovane mamma australiana, nutre la sua piccola Grace, 13 mesi, seguendo la Dieta Paleolitica, quella che si rifà all'alimentazione dei cavernicoli, prima dell'invenzione dell'agricoltura.
Grace ha 13 mesi, è nata nel Terzo Millennio ma sua madre la nutre come fosse una cavernicola. Si chiama dieta Paleolitica e si rifà all’alimentazione vecchia più di 10mila anni, quando nel mondo si aggiravano solo cacciatori-raccoglitori e dei cereali, legumi e latticini ancora non c’era traccia. Riscoperta alla fine degli anni Ottanta da un professore americano e promossa di recente dallo chef Pete Evans - “prendendo il meglio dai nostri antenati e mescolandolo con il meglio del 21° secolo” -, la Paleo Diet ha fatto tanti seguaci quanti oppositori; quanto alla comunità scientifica, prevale lo scetticismo nonostante timide aperture.
Tant’è, Shan Cooper - a sfogliare le sue foto una che scoppia di salute - è una delle migliaia di adepte e alla sua piccola Grace, invece di latte, cerali e purea di frutta, a colazione somministra uova fritte in olio di noce di cocco con verdure arrosto, carote, patate e broccoli al vapore, un quarto d'avocado e una pallina di crauti.
Siamo a Brisbane, nel Queensland australiano e la scelta di Shan sta animando il dibattito. Perché se a sentire chef Evans, “La dieta Paleo pone le basi per una sana alimentazione - alimenti non trasformati, verdure a foglia verde, fresche, senza pesticidi, noci, frutta di stagione, carne aromatizzata alle erbe, pollame ruspante e pesce pescato - e un sano stile di vita praticando attività fisica quotidiana” -, a consultare i nutrizionisti le obiezioni sono più d’una.
Dieta Paleolitica: i dubbi della comunità scientifica
Se la prima critica, che riguarda l’assenza di cereali, e quindi di carboidrati, si smonta da sola - in realtà la dieta consiglia di assumerli attraverso la frutta, la verdura e i tuberi -, la mancanza di calcio, data l'esclusione dei latticini, e la forzatura all’organismo che nei millenni si è modificato geneticamente adattandosi al consumo di latticini e di cereali, sono più difficili da controbattere. Inoltre, i puristi (al momento, però, non è il caso della mamma australiana) s’impongono un digiuno periodico ed escludono dalle verdure tutte quelle che derivano da un’agricoltura intensiva, dal momento che ai tempi dei cavernicoli i campi erano ancora selvaggi. I loro pasti sono il più possibile simili a quelli dei nostri antenati, pressoché allo stato naturale, rigorosamente di stagione, poco salati e per nulla zuccherati. Ammessi l'olio extravergine di oliva, l'olio di noci, l'olio di cocco e l'olio di avocado; il tè, gli infusi, i frullati e centrifugati di frutta e verdura. Qualche eccezione è concessa per vino e aceto.
Loren Cordain: il padre della Paleo Diet
Va detto che, rispetto al regime alimentare dei cavernicoli, c'è ben poco di certo dal momento che le testimonianze raccolte sono frutto del lavoro degli antropologi e quindi si tratta più che altro di supposizioni. Va anche detto che l’inventore della Dieta Paleo è uno dei massimi esperti in materia: si chiama Loren Cordain, è docente al dipartimento di Salute e Scienze Motorie alla Colorado State University dal 1982 e nel 1987, “dopo aver letto l'influente articolo del Dotor Boyd Eaton sul New England Journal of Medicine concernente l'alimentazione durante il Paleolitico”, ha voluto saperne di più, ha conosciuto l'autore, ha studiato, scavato e alla fine ha dato alle stampe i famosi e acclamati The Paleo Diet e The Paleo Diet for Athletes, in cui discute le modalità con cui “la Dieta Paleo può essere modificata per le alte prestazioni degli atleti con lo scopo di migliorare lo stato di salute e la performance”.
Dieta Paleolitica: gli effetti su Grace
Lasciando un attimo da parte i risvolti etici, nutrire una bambina di 13 mesi a suon di broccoli bolliti è una bella sfida quotidiana. Eppure, a sentire la mamma, Grace “adora tutto”. D’altra parte il fatto che in tutta la sua (finora breve) vita, la piccola abbia avuto solo un raffreddore, ha convinto la giovane donna che il merito sta tutto nell’alimentazione e l’ha spinta a scrivere un e-book completo di ricette ad hoc per divulgare quella che, per lei, è stata una rivelazione.
Tutto è cominciato 5 anni fa, quando Shan Cooper, che soffriva di allergie alimentari e aveva già eliminato dalla sua dieta latticini, glutine e gli alimenti trasformati, si è trovata tra le mani un libro sulla Paleo Diet. Da allora, lo stile di vita dei cavernicoli è diventato il suo. E quando è nata, anche di sua figlia Grace.
Il difficile sarà quando Grace si ritroverà alla prima festa di bambini e scoprirà che il resto del mondo mangia alimenti a lei sconosciuti. Metti che la curiosità è femmina, metti che il proibito è sempre più gradito, il rischio di deragliare è dietro l’angolo. Shan, però, ha un atteggiamento molto laico: “Non le vieterò di mangiare, piuttosto le metterò in tasca una merenda ad hoc”. L’obiettivo è fare in modo che Grace ci arrivi da sola, insegnandole a riconoscere “che il cibo può farla stare bene”, in modo da tenerla alla larga dai disturbi alimentari.
La comunità scientifica, però, invita alla prudenza. Pur riconoscendo alla donna un’approfondita competenza (per colmare l’assenza di latticini allatta Grace due volte al giorno), sconsiglia le madri a nutrire i figli seguendo diete così ristrette. Anche se si tratta della dieta che ci ha tirato fuori dalle caverne. Se poi abbiamo inventato l’agricoltura e con i millenni abbiamo triplicato la nostra aspettativa di vita è anche merito dell’alimentazione che, come tutto il resto, si è evoluta.
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