L’adolescenza: un passaggio delicato
L’adolescenza è un periodo problematico, in cui i ragazzi possono avere dei comportamenti a rischio. Dall'abuso di alcol ai problemi alimentari, questi comportamenti vanno capiti e tenuti sotto controllo.
Giochi pericolosi
Ignorare il passaggio a livello può sembrare un gesto banale. Ma è pericoloso. Il balconing (lanciarsi in piscina dal balcone della camera d'albergo) lo è altrettanto. Questo genere di comportamenti finiscono per trasformarsi in fatti di cronaca, perché mettono a repentaglio la vita degli adolescenti (e non solo).
Il problema è che genitori e figli ignorano spesso i rischi che si corrono. Gli adolescenti vogliono superare i propri limiti e sfidare le regole. E non si accorgono che, da lì alla morte, il passo è breve.
Qualche anno fa, in Francia, era esploso lo scandalo del “gioco del foulard”. Decine di ragazzi (e bambini) erano morti “giocando” a soffocarsi, con una sciarpa o con le dita. L'obiettivo non era quello di togliersi volontariamente la vita, ma di sperimentare delle sensazioni forti (come vere e proprie allucinazioni). E di dimostrare di appartenere a un gruppo attraverso un rituale di passaggio.
Violenza a scuola
Le dinamiche di gruppo contano moltissimo durante l'adolescenza. E possono dare adito a dei veri e propri episodi di violenza, soprattutto a scuola. La vittima, la maggior parte delle volte, è una persona in disparte (timida, ansiosa...) e/o che stimola la gelosia (per esempio per i suoi voti). Gli atti di violenza possono essere verbali o psicologici, ma a volte si trasformano in aggressioni fisiche.
Il diffondersi di cellulari e social network anche tra i giovanissimi ha dato vita anche a un altro fenomeno, il cyberbullismo: anche quando gli attacchi sono virtuali, le conseguenze sono reali. E l'adolescente bersagliato via Internet ne subisce le conseguenze nella vita di tutti i giorni. Andare a scuola può diventare un calvario.
L’alcol fra i giovani
Tra i comportamenti pericolosi degli adolescenti c'è il consumo di alcol. L'Italia non è il paese più a rischio in Europa. Altra buona notizia: i dati ISTAT per il 2013 hanno dimostrato che il consumo di alcol dei giovani tra gli 11 e i 17 anni è diminuito nel corso dell'ultimo decennio. L'età del primo bicchiere resta comunque bassa: nel 2013, il 12,4% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni e il 10,0% delle ragazze ha dichiarato di aver bevuto alcol almeno una volta all'anno, quasi sempre fuori pasto. Nella fascia 16-17 anni, le percentuali passano rispettivamente al 51,1 e al 34,8%. Per quanto riguarda i comportamenti a rischio (abuso giornaliero di alcol, binge drinking) nella fascia 11-17 anni sarebbero esposti l'11,7% dei ragazzi e l'8,5% delle ragazze.
Anche se il trend globale relativo al consumo di alcol in Italia fa sperare in una diminuzione dei comportamenti a rischio, le autorità sanitarie non abbassano la guardia. Cominciare a bere da giovani può avere delle conseguenze a breve termine (problemi psicologici, aggressività, difficoltà scolastiche...) e a lungo termine (problemi di alcolismo e altre dipendenze nell'età adulta...). Inoltre i comportamenti a rischio, come il binge drinking (bere esageratamente in un breve lasso di tempo, al solo scopo di ubriacarsi) possono far perdere il controllo.
Disturbi del comportamento alimentare
Durante l'adolescenza, il corpo si trasforma. Le ragazze, sorprese dai cambiamenti, fanno spesso fatica ad accettarsi. Alcune si lanciano in delle diete fai da te, che sfociano in dei disturbi del comportamento alimentare.
L’anoressia
Questa malattia inizia spesso nelle adolescenti con una dieta. Le ragazze cominciano a mangiare un po' meno, e cercano di avere il controllo sul proprio corpo. Con l'andare del tempo, il numero degli alimenti vietati (grassi, zuccheri ecc.) aumenta e le porzioni si rimpiccioliscono: è l'anoressia.
A questa dieta drastica sono spesso associati un gran consumo d’acqua, l’assunzione di lassativi o un'attività sportiva intensa. Le conseguenze dirette sono una perdita di peso, di massa muscolare, malesseri, carenze alimentari, problemi di denutrizione...
Sarebbe sbagliato pensare che si tratti solo di una questione fisica. L'anoressia è un disturbo psicologico, le cui cause possono essere complesse (un problema personale, la mancanza di fiducia in se stesse...).
La bulimia
La bulimia consiste nel mangiare il più rapidamente possibile qualsiasi cosa, senza alcun piacere. In genere la persona in crisi mangia grandi quantità di dolci e di altri cibi molto calorici.
Per ritrovare il peso “ideale”, molte ragazze ricorrono ai lassativi, al vomito autoindotto, oppure s'impongono una dieta drastica per qualche giorno, fino a una nuova crisi. Anche in questo caso, si tratta di un disturbo psicologico, le cui cause scatenanti variano da persona a persona.
Qualche consiglio per i genitori:
1) Privilegiate il dialogo
Per evitare i comportamenti a rischio, provate a responsabilizzare i vostri figli. Parlate con loro dei comportamenti a rischio e spiegate il vostro punto di vista. Informateli sulle conseguenze dell’alcol e dei disturbi del comportamento alimentare, a breve e a lungo termine, cercando le parole giuste.
2) Insegnategli a dire di no
Se vostro figlio non ha fiducia in se stesso, può essere pronto a qualunque cosa pur di sentirsi accettato. Affrontare la questione può essere delicato. Proponetegli di iscriversi a un corso di teatro o di praticare un'attività sportiva: spesso è un modo per rendersi conto delle proprie capacità e sentirsi più sicuri di sé.
3) Fissate dei limiti
I comportamenti a rischio sono caratteristici dell’adolescenza. Gli adolescenti cercano sensazioni inedite, vogliono conoscere i loro limiti, sfidare l'autorità... a volte è un modo per affermare la propria identità e differenziarsi dagli adulti. Forse vostro figlio ha solo bisogno di libertà e di indipendenza? In ogni caso, fissate dei limiti per ciò che è accettabile e ciò che non lo è.
4) Rispettate la sua indipendenza
Durante l'adolescenza, i ragazzi sono spesso suscettibili (per usare un eufemismo). Restate al vostro posto. Non immischiatevi nella loro vita e non prendete delle decisioni al posto loro. Il rischio è che i vostri figli si chiudano nel loro mondo, rifiutando il dialogo. Se hanno la sensazione che li rispettiate e che siate disposti ad aiutarli, invece, sarà più facile dialogare.
5) State in guardia
Spesso le vittime di bullismo o di un comportamento a rischio si vergognano di quello che vivono ogni giorno. Possono tenere per sé la paura, la rabbia, la solitudine. È il caso, per esempio, dei disturbi del comportamento alimentare. I figli sono abili a nascondere i loro problemi, e spesso i genitori chiudono gli occhi, per paura di confrontarsi con realtà. Quello che dovrebbero fare, invece, è affrontare la situazione, anche con l'aiuto di un esperto (medico, psicologo ecc.).
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