Proteinuria: proteina nelle urine

La presenza di una grande quantità di proteina presenti nelle urine, constatata grazie all’esame delle urine dice tanto di un paziente. Ecco ulteriori informazioni inerenti alla proteinuria.

Definizione

Espressa in mg per 24 h, la proteinuria designa la presenza delle proteina nelle urine a livello sia fisiologico che patologico. In casi normali, le urine, infatti, non devono contenere delle proteine. Per detenere eventuali tracce è necessario procedere a degli esami di laboratori che consistono nel bagnare delle bande reattive in un prelievo di urine. L’analisi la più conosciuta in questo settore è l’albumina, una delle proteine tra le più importanti in termini quantitativi. Un dosaggio basso di proteine nelle urine è del tutto normale, poiché i reni sono responsabili di filtrarle. La presenza di proteine nelle urine è ricercata per constatare il corretto funzionamento dei reni. In caso di gravidanza, essa conferma un corretto avanzamento del suo stato e della crescita del feto.

Proteinuria 24h

Conformi alle indicazioni date dal foglio d’analisi, i risultati della proteinuria fisiologica devono situarsi tra 50 e 100 mg/24 ore, con un valore d albumina compreso tra il 20 e il 55% (ossia tra i 10ei 50mg/24h).

Aumento del tasso di proteinuria nelle urine

Un valore alto di proteine delle urine può essere dovuto ad uno sforzo, causato da un mieloma multiplo o da un’insufficienza renale.

ECBU

L’esame citobatteriologico delle urine (ECBU) consente di realizzare un’analisi citologica e batteriologica di un campione di urine prelevato con la prima minzione della mattina. Esso serve a determinare la numerazione di eritrociti e leucociti e la presenza di cristalli e germi. L’esame è prescritto dal medico in caso di sospette infezioni alle vie urinarie (cistite, pielonefrite, prostatite). Nelle donne, ad es., questo genere di infezione si manifesta con sintomi specifici che riguardano dolori durante la minzione, bruciori, sangue nelle urine, stimolo frequente ad urinare, prurito e febbre. Negli uomii sintomi sono simili e interessano anche i testicoli, doloranti, e una fuoriuscita di liquido dall’uretra.

Valori normali

Conformi agli indici dati sui risultati d’analisi, i valori sono nella norma se presentano meno di 10.000 leucociti/mL, meno di 5.000 eritrociti/mL e l’assenza di germi.

Aumento del numero di leucociti

Un aumento del numero dei leucociti può osservarsi in quei pazienti che soffrono di infezioni batteriche o virus (come infezioni ai denti, urine o di altro tipo) o in quei pazienti che assumo antibiotici.

Aumento del numero di eritrociti

I numero di eritrociti può aumentare in quei soggetti che passano settimane in altitudini di più di 2000 metri e per quei pazienti che utilizzano l’eritropoietina (EPO) (notoriamente gli sportivi).

==Emoglobinuria===

L’emoglobinuria si traduce con la presenza di emoglobina (pigmento dei globuli rossi) nelle urine che risultano rossastre. Essa rappresenta una proteina nei globuli rossi, il quale ruolo è quello di assicurare il trasporto d’ossigeno ai diversi tessuti dell’organismo. L’emoglobinuria è un sintomo che può essere associato con un’ emolisi significativa (improvvisa distruzione dei globuli rossi) nei vasi sanguigni. L'esame consiste nell'immersione strisce in un campione di urina o di un test di dosaggio. La presenza di emoglobina nelle urine permette di rilevare un’insufficienza renale o di partecipare al bilancio di un’anemia.

Valori normali

In base alle indicazioni date dal foglio d’analisi, la presenza in negativo dell’emoglobina nelle urine costituisce un valore normale.

Emoglobina nelle urine

L'analisi può rivelare la presenza di emoglobina nelle urine in caso di: tumori (tumori del rene, tumori della vescica e tumori delle vie urinarie), calcoli biliari, disturbi della coagulazione (emofilia, anticoagulanti), cause nefrologiche (nefrite glomerulare, necrosi papillare), traumi e malattie parassitarie (bilharziosi).

Le analisi

Nella norma, i risultati delle analisi differiscono in base alla tecnica utilizzata dal laboratorio. Il risultato delle analisi non costituisce un risultato, pertanto è bene consultare il medico curante al fine di prevedere con lui l’eventualità di effettuare altri esami complementari o di iniziare un trattamento.

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