Mio figlio non studia, cosa faccio?

Come convincerlo a studiare

Vostro figlio passa i pomeriggi al computer? Vostra figlia pensa solo alle amiche? Anche se gli adolescenti di casa vanno male a scuola, non bisogna allarmarsi. Ecco qualche consiglio per convincerli a studiare.


Per aiutarli a studiare, potete rivolgervi a uno studente o un professore.


Avere l’atteggiamento giusto

- Non stressarli troppo: a furia di volere il meglio per i propri figli, si finisce per esagerare. Seguite la loro vita scolastica, senza stressarli. Quando i genitori pensano solo ai voti, i ragazzi si fanno prendere dall’ansia, e la tensione può metterli in difficoltà durante un’interrogazione o un compito in classe.

- Mettere in risalto il loro impegno:
gli adolescenti hanno bisogno di sentirsi soddisfatti. E il riconoscimento dei risultati raggiunti è fondamentale, anche da parte dei genitori. Che si tratti della scuola o di un’attività extrascolastica, congratulatevi con vostro figlio per i suoi successi. Lo spingerete a fare ancora meglio la prossima volta.

- Accettare gli insuccessi: tutti i genitori vogliono che i loro figli abbiano successo nella vita. Essere preoccupati per il loro futuro è normale. Ma anche le sconfitte possono essere utili, perché permettono di conoscere e accettare i propri limiti. E un 4 in matematica può sempre essere recuperato!

Il lavoro di gruppo

Per un adolescente, il “gruppo dei pari” è molto importante. I ragazzi vogliono identificarsi con gli altri membri del gruppo ed essere accettati. Se vostro figlio è circondato da persone che studiano poco, è probabile che assuma un atteggiamento svogliato. Se invece frequenta dei ragazzi studiosi, sarà spinto a migliorarsi.
In generale, gli specialisti consigliano il lavoro di gruppo, stimolante sia per gli alunni in difficoltà che per i più brillanti, a scuola e a casa. Se vostro figlio vuole invitare degli amici a studiare, dite di sì, a patto che non sia un pretesto per distrarsi e chiacchierare!

Fissare degli obiettivi e delle scadenze

Forse capita anche a voi, sul lavoro: sotto pressione date di più, stimolati dall’adrenalina. Lo stesso succede agli adolescenti: certi alunni aspettano che una scadenza (un’interrogazione, l’esame di terza media ecc.) si faccia imminente prima di mettersi a studiare.
Approfittatene per fissare degli obiettivi e delle date limite a vostro figlio. In cambio, proponetegli una ricompensa, per esempio di tornare a casa un po’ più tardi quando esce con gli amici.

Attenzione però: questo metodo non va bene per tutti! Se i vostri figli rischiano di stressarsi troppo, lasciate perdere.

Le lezioni private

- Con un professore: le ripetizioni possono essere un valido aiuto quanto vostro figlio ha dei problemi in una sola materia, e ha bisogno di risposte precise e concrete. Dovete scegliere un professore che gli ispiri fiducia e con cui sia a suo agio: se non c’è sintonia, cambiate!

- Con uno studente: vostro figlio approfitta delle ripetizioni per farsi fare i compiti da un professore? Va male in quasi tutte le materie?  Fatelo parlare con un ex ultimo della classe, ovvero uno studente che, dopo un anno difficile o una bocciatura, si è rimesso a studiare. Si sentirà incoraggiato da qualcuno che lo capisce, e ritroverà la voglia di mettersi sui libri.

Gli stage

Se vostro figlio non ascolta né voi né i professori, potrebbe essere interessante metterlo a confronto con il mondo del lavoro. Gli studenti delle scuole superiori possono effettuare uno stage della durata di massimo quattro mesi (con delle modalità che possono variare da istituto a istituto). Un ottimo modo per rendersi conto dell’importanza dello studio e capire come continuare il proprio percorso scolastico per fare un lavoro che si ama.
Se non è possibile effettuare uno stage, anche un lavoro estivo può aiutare un adolescente a schiarirsi le idee sul proprio futuro.

L’orientamento

Il passaggio dalla scuola media alla scuola superiore è molto importante. Incoraggiate vostro figlio a partecipare a delle attività di orientamento (open day, incontri con gli insegnanti...), per fare la scelta giusta.
Una scelta fondamentale, certo, ma non irreversibile: in caso di problemi, vostro figlio potrà eventualmente cambiare scuola.

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