Hillary Clinton-polmonite: azzoppa la campagna [Video]

"Non pensavo che la polmonite sarebbe stata un problema": così Hillary Clinton si difende dalle polemiche che l'hanno travolta dopo il malore a Ground Zero.

A costringere Hillary Clinton ad abbandonare Ground Zero non un "colpo di calore" ma le conseguenze di una polmonite.

[Aggiornato il 13/09/2016 alle 10.30] Candida, la candidata repubblicana Hillary Clinton ha spiegato alla Cnn: non pensavo che la mia polmonite "sarebbe stata un grosso problema". Un errore di valutazione che potrebbe costarle caro dal momento che il malore che l’ha costretta a lasciare Ground Zero durante la cerimonia per l’11 settembre sorretta dal suo staff, ha scatenato le speculazioni di chi la dà per spacciata. Al punto da mettere sul banco i nomi dei possibili rimpiazzi: dal vice Tim Kaine, al collega (vice di Obama)  Joe Biden fino al Segretario di stato John Kerry e al secondo arrivato alle primarie Bernie Sanders

Rumors interni anche al partito tanto che Hillary fa di tutto per rassicurare i cittadini. "Grazie a tutti coloro che mi hanno raggiunto con i loro pensieri - ha poi cinguettato su Twitter -. Mi sento bene e starò sempre meglio". Passa qualche ora e dalla trasmissione Anderson Cooper 360 fa sapere: "Avevo un senso di vertigine e ho perso l'equilibrio per un minuto. Ma ho subito superato il momento. Appena ho potuto sedermi e bere un po' d'acqua, immediatamente ho cominciato a stare meglio". Passa qualche altra ora e su Facebook scrive: di "sentirsi bene e di stare migliorando", aggiungendo che "come chiunque non sia mai stato a casa ammalata, sono ansiosa di tornare al lavoro". Ma la frittata è fatta e ricostruire la fiducia persa non sarà impresa facile.

Perché al di là della polmonite - tra l'altro pare che diversi membri dello staff si siano ammalati - la questione è politica: il tentativo di nascondere la polmonite diagnosticata una settimana fa da Lisa Bardack, il suo medico personale, con un "colpo di calore" come aveva inizialmente annunciato il portavoce Nick Merrill ha contribuito ad alimentare i pregiudizi sul clan Clinton, accusato di essere fin troppo abile a offuscare la verità. 

Salute della Clinton: le speculazioni

Donald Trump, il suo rivale repubblicano, ha più volte tirato in ballo la salute della Clinton sottolineando i colpi di tosse durante il Labor Day, all’inizio di settembre. Sebbene lui stesso pecchi di scarsa trasparenza (non ha mai pubblicato la sua dichiarazione dei redditi e il suo certificato medico, a differenza delle 2 pagine della Clinton è fatto di un paio di righe) le sue speculazioni hanno infiammato le riviste e i siti dove Hillary appare con un paio di occhiali da vista con due lenti spesse così (al posto di quelle a contatto) a causa - si mormora - del trombo vicino al cervello che nel 2013 le era costato un’operazione chirurgica. Ma non solo: secondo lo scandalistico National Enquirer la candidata sarebbe gravemente malata e il marito Bill in fin di vita per problemi al cuore. Addirittura c'è chi le attribuisce i primi sintomi del morbo di Parkinson.

Perché nella bagarre elettorale vale tutto, soprattuto negli Usa dove i presidenti hanno più volte mentito sul proprio stato di salute. Da Grover Cleveland, che nel 1893 si fece asportare un tumore alla bocca su uno yacht a Delano Roosevelt, paralizzato da una poliomielite che nascoste per tutta la vita, passando per J.F.K. afflitto da mal di schiena feroci al punto che stava in piedi solo grazie ad analgesici e steroidi, Ronald Regan con l’Alzheimer e George H.W. Bush di cui tanto si discusse quando svenne durante una cena di stato in Giappone la lista è lunga. Il fatto che Hillary Clinton non abbia ancora messo piede alla Casa Bianca si deve al fatto che nel Terzo Millennio i post viaggiano più veloci dei comunicati ufficiali. E della verità.

 

 

Copyright foto e video: Kika Press/YouTube

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