Insonnia (e depressione) da social network: adolescenti a rischio

Tra i rimedi per combattere l'insonnia tra gli adolescenti c'è quello di limitare l'uso di Twitter e Facebook la sera. Che, secondo uno studio, aumentano i malesseri da disturbo depressivo in questa fascia d'età.

La sera, dopo cena, Facebook e Twitter dovrebbero essere limitati, tra gli adolescenti.


Insonnia, ma anche depressione e ansia. Gli adolescenti che usano Twitter e Facebook prima di andare a dormire, o la notte, vedono peggiorare la qualità del sonno ma rischiano anche disturbi più seri.

A dimostrarlo sono i risultati di uno studio condotto su quasi 500 adolescenti inglesi, i cosiddetti millenial (cioè nati dopo il 2000) che è appena stato presentato alla British Psychological Society Conference di Manchester e si è basato su un gruppo di studenti di Glasgow. Lo studio ha scoperto che l'uso di social network la sera peggiora in generale la qualità del riposo di questa fascia d'età, ma ad essere più soggetti alle occhiaia mattutine sono i ragazzi che si svegliano la notte per rispondere agli alert. Già a 11 anni, dicono i ricercatori, molti ragazzi (tra quelli posti sotto esame a Glasgow) usano più device contemporaneamente, spesso anche quando dovrebbero dormire profondamente.
 
"L'adolescenza può essere in periodo caratterizzato da crescente stato di vulnerabilità, con attacchi di depressione e ansia, quindi una scarsa qualità del sonno può contribuire a peggiorare la situazione" ha spiegato Heather Cleland Woods, dell'università di Glasgow. La dottoressa Woods, specializzata sul tema di sonno e infanzia, propone la strategia del tramonto digitale, una riduzione graduale del tempo che i ragazzi possono dedicare ai loro apparecchi elettronici con l'avvicinarsi all'ora della messa a letto.

Un differente studio, commissionato dal National Citizen Service, ha invece scoperto che, sempre tra gli adolescenti inglesi, sono soprattutto le ragazze ad essere soggette a stati di stress, dovuti a esami, discussioni con gli amici e ansia per il futuro. Ma sono anche loro quelle che, piuttosto che confidarsi con i genitori, usano Facebook e Snapchat come valvola di sfogo. Anche a tarda ora, perdendo sonno e guadagnandoci solo ulteriore nervosismo.

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