11 cose da sapere sull'osteoporosi

L'osteoporosi, molto comune nelle donne in menopausa, indebolisce lo ossa, che tendono a rompersi più facilmente. Pensate di sapere tutto su questa malattia? Scopritelo con il nostro dossier.


La diagnosi con la mineralometria ossea computerizzata

L'osteoporosi è caratterizzata da una diminuzione della massa ossea. Questo fenomeno rende le ossa più fragili e aumenta il rischio di frattura.

Il problema è che si tratta di una malattia silenziosa, che si sviluppa per anni senza farsi notare. Spesso è asintomatica e viene diagnosticata quando una persona si frattura un osso in condizioni anomale. 

L'osteoporosi rende le ossa più fragili e aumenta il rischio di frattura.


Per diagnosticare la perdita di massa ossea, bisogna sottoporsi a un esame chiamato mineralometria ossea computerizzata. 
Questo esame diagnostico, simile a una radiografia, è indolore. I risultati mettono a confronto la densità ossea del paziente, espressa in T-score, con quella di una persona sana con caratteristiche simili (sesso, età ecc.). Un T-Score inferiore a 2,5 è il segnale di una osteoporosi. 

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Osteoporosi: una malattia ereditaria

Per prevenire l'osteoporosi è necessario fare il pieno di vitamina D, calcio e avere uno stile di vita sano. Purtroppo, c'è un fattore scatenante contro cui è difficile combattere: la genetica.
Non esiste un gene per l'osteoporosi, come quelli di altre malattie genetiche. Questa malattia è considerata multi-genica, poiché il suo sviluppo è legato a un insieme di geni che determinano tra le altre cose la menopausa e la velocità di rinnovamento delle cellule ossee. 
L'osteoporosi, quindi, può essere ereditaria. Questo non significa, però, che sia una condanna.

- Innanzitutto, ci sono anche persone i cui genitori o nonni hanno l'osteoporosi e che hanno delle ossa molto forti e non hanno mai subito una frattura in vita loro.

- Poi, avere l'osteoporosi non significa necessariamente essere destinati a rompersi qualcosa: è possibile avere le ossa fragili, ma mai cadere o mai subire fratture.

- Quando si sa di essere a rischio, si possono seguire delle terapie ad hoc per rinforzare le ossa e lo scheletro.

Tabacco e alcol, dannosi anche per le ossa


Tra le cause dell'osteoporosi ci sono anche dei fattori ambientali. Tra i principali nemici delle ossa ci sono l'alcol e il tabacco, due sostanze note per la loro tossicità. 

Il fumo influisce sulla densità ossea in diversi modi. Può interferire con l'assorbimento del calcio presente nel cibo, che è essenziale nella costruzione dell'osso. Può essere responsabile nelle donne della menopausa precoce, un altro fattore di rischio per l'osteoporosi. Fino alla menopausa, le donne sono relativamente protette contro la malattia grazie agli estrogeni. Prima arriva la menopausa, più la perdita di densità ossea si accelera. Il fumo aumenta anche il rischio di sviluppare una bronchite cronica, un'altra possibile causa di osteoporosi.Gli studi hanno dimostrato che la fragilità ossea aumentata proporzionalmente al numero di anni di tabagismo.

Anche l'alcol è dannoso per le ossa. Questa sostanza inibisce gli osteoblasti, le cellule che permettono di costruire l’osso. Inoltre, gli alcolisti sono spesso malnutriti, con danni al fegato, ma hanno anche meno ormoni sessuali, e questi sono tutti fattori che contribuiscono a indebolire le ossa.

Magrezza, un fattore di rischio per l'osteoporosi

Anche la magrezza eccessiva, soprattutto in età giovanile, aumenta il rischio di osteoporosi. Per proteggersi, è meglio avere qualche rotondità in più. Ci sono diverse spiegazioni a questo fenomeno: 

- il grasso contribuisce agli scambi ormonali dell’organismo. Dopo la menopausa, per far fronte alla carenza ormonale legata all’arresto del sistema riproduttivo, può avere una leggera azione protettiva nei confronti delle ossa. 

- Se si è molto magre, si hanno anche dei muscoli molto sottili, che non possono dare sostegno sufficiente allo scheletro e proteggerlo in caso di caduta. 

- Allo stesso modo, il grasso delle persone in sovrappeso provoca uno sforzo in più sulle ossa, contribuendo così a renderle più forti.

Inoltre, le diete a basso contenuto calorico possono causare delle carenze nutrizionali che impediscono alle ossa di rimanere in buona salute. Calcio, vitamina D e vitamina K, tra le altre, devono essere presenti in quantità sufficienti per consentire alle cellule ossee di rinnovarsi.

La frattura delle vertebre, la più comune

Quando si pensa all’osteoporosi, si pensa soprattutto alla frattura del femore. Anche il rischio di frattura delle vertebre, in realtà, è molto comune. 

La frattura del femore si verifica in genere quando non c'è solo l'osteoporosi, ma anche una caduta. 
Al contrario, una frattura vertebrale si verifica nella maggior parte dei casi senza traumi significativi. Può essere dovuta a un movimento sbagliato o semplicemente al fatto di camminare. In due terzi dei casi, queste fratture danno pochi sintomi e il paziente non va neanche dal medico, pensando che il dolore sia dovuto all’invecchiamento
È un errore, perché questo genere di fratture si verifica spesso quando la malattia è ancora agli inizi, e i danni più gravi potrebbero essere evitati. Nel corso del tempo, le fratture provocano una deformazione della colonna vertebrale: la persona si ingobba e si “rimpicciolisce”. 
Un’altra tipica frattura da osteoporosi: il polso. Al contrario, alcune ossa sembrano escluse dall’osteoporosi: è il caso delle dita, dei piedi, del cranio e del collo.

Osteoporosi: evitare le cadute

Dai 65 anni, la frattura delle vertebre è la più comune. Con l'avanzare dell'età la densità ossea diminuisce, e aumenta il rischio di frattura del polso o del collo del femore, che può essere causata da una caduta. 

La prevenzione delle cadute è essenziale, soprattutto negli anziani, i cui riflessi e la forza muscolare sono ridotti. Una caduta e la conseguente frattura del collo del femore necessitano un intervento chirurgico, con le possibili complicanze, immobilità, perdita di autonomia... Per evitare le cadute, è necessario:

- Vederci bene: è importante sottoporsi a un controllo regolare della vista fatto dall'oculista, indossare gli occhiali fin da appena svegli e avere una buona illuminazione in tutte le stanze, comprese la soffitta e la cantina,. 

- Evitare le vertigini: alcuni farmaci possono dare le vertigini. Quando si segue una terapia, è indispensabile rispettare le indicazioni del medico. Appena svegli, bisogna prendere l'abitudine di sedersi per qualche minuto sul letto prima di alzarsi.

- Adattare l'arredamento: togliere i tappeti, mettere un corrimano sulle scale, installare telefoni cordless per evitare di inciampare, barre d’appoggio nelle docce e nelle vasche da bagno, eliminare gli oggetti che ostacolano la circolazione... 

- Attenzione alla perdita di equilibrio. Piuttosto che salire su una sedia o uno sgabello, è meglio usare le scalette con corrimano e gradini larghi antiscivolo. Invece di stare in equilibrio su una gamba per allacciarsi le scarpe, è meglio sedersi sul letto o sul divano. Infine, piuttosto che indossare scarpe aperte, con tacchi o scivolose, si consigliano delle scarpe ben chiuse per il perfetto supporto del piede e dotate di suola antiscivolo.

- L'esercizio fisico aiuta a mantenere la forza muscolare e l'equilibrio. Si consiglia di camminare, se possibile, 3 volte alla settimana per 30 minuti, con scarpe comode. Anche la ginnastica dolce è una buona idea. Chiedete consiglio al vostro medico. 

Osteoporosi: un'aspettativa di vita ridotta

Si dice che una frattura, in fondo, non sia niente di grave. Non è del tutto falso, ma si tratta pur sempre di qualcosa da non prendere alla leggera. 
Alcune persone ne escono senza problemi, anche se l'osteoporosi rende il consolidamento della frattura più lungo e difficile. Per altri, sarà invece un percorso ad ostacoli. Rompersi il collo del femore a 85 anni significa vedere la propria autonomia essere messa potenzialmente in discussione. Fare esercizio, muoversi, socializzare, diventano attività molto più complicate. L'aspettativa di vita può essere ridotta indirettamente dalla nuova disabilità che cambia il proprio modo di vivere.

Secondo il dati del Ministero della Salute, “si stima che il 28% delle donne e il 37% degli uomini ricoverati per frattura da osteoporosi muoiano entro un anno dalla frattura”. Si sospetta, infatti, che la fragilità delle ossa e dello scheletro possano avere delle ripercussioni sulla salute in generale. 

Gli sport per prevenire l'osteoporosi

Per combattere l'osteoporosi, come molte malattie legate all'età, bisogna fare movimento.
Il nuoto potrebbe sembrare un ottimo alleato contro l'osteoporosi: sviluppa i muscoli senza danneggiare le articolazioni, in parte liberate dalla gravità terrestre quando ci si muove in un ambiente acquatico.

In realtà, gli sport che stimolano gli osteoblasti, ovvero le cellule responsabili della rigenerazione ossea, sono più indicati contro l'osteoporosi. In generale, le attività più indicate sono quelle che richiedono di correre o camminare.
Per quanto riguarda la frequenza, si raccomanda  di fare 30 minuti di attività fisica tre volte alla settimana. L'ideale sarebbe fare un'ora di moto al giorno, tempo permettendo.

Non bisogna esagerare, perché il rischio è quello di farsi male. Viceversa, se avete subito una frattura, non dovete smettere di fare esercizio. Seguendo un programma di riabilitazione e fisioterapia concordato col medico, dovreste ritornare in pista. 

Calcio e vitamona D: in che quantità?

Si sa, abbiamo bisogno di calcio affinché le nostre ossa possano rigenerarsi normalmente. Bisogna rimpinzarsi di yogurt, latte e formaggio? 

Secondo il Ministero della Salute, l'apporto quotidiano di calcio deve essere di 1100 grammi tra i 18 e 30 anni e di 1200 g per le donne sopra i 50 anni. 
I prodotti caseari sono senza dubbio quelli in cui c'è più calcio. Ma alcuni legumi (fagioli, fave), la frutta col guscio (mandorle, nocciole) o anche alcune verdure (cavoli , broccoli) ne contengono in quantità utili. Si può anche optare per un’acqua minerale ricca di calcio.

Il calcio non è molto utile senza la vitamina D, che gli permette di fissarsi all'osso. Per farne il pieno, è meglio esporsi alla luce del sole ogni giorno per 10 -20 minuti. In caso di bisogno, il medico può prescrivere dei supplementi vitaminici. 

Gli uomini e l'osteoporosi

L'osteoporosi è più frequente nelle donne, ma non risparmia neanche gli uomini dopo i 50 anni.
Può essere a dovuta a una diminuzione lenta e graduale (a differenza della menopausa, relativamente rapida) degli ormoni maschili. Si parla di ipogonadismo. Le ossa, inizialmente più forti di quelle delle donne, perdono densità.
Più spesso, negli uomini l’osteoporosi è chiamata secondaria, vale a dire che è causata da un'altra malattia o da comportamenti a rischio, per esempio:

- alcolismo e tabagismo.

- L’eccessivo funzionamento della tiroide o delle ghiandole surrenali.

- Emocromatosi, celiachia o diabete. 

Quando l'osteoporosi è diagnosticata in un uomo, il medico per prima cosa cerca la possibile causa primaria, e se la si cura, le cose possono rientrare nell’ordine.
Per la prevenzione, valgono le stesse raccomandazioni fatte per le donne: dieta equilibrata, mantenere un peso giusto, fare attività fisica...
Quando c'è un elevato rischio di frattura, il medico può prescrivere lo stesso trattamento usato per le donne, con l'eccezione della terapia ormonale sostitutiva.

Osteoporosi: quali farmaci?

Oggi esistono farmaci efficaci per lottare contro l'indebolimento delle ossa, e vengono prescritti in caso di frattura, di T-score inferiore a 2,5 e nei soggetti a rischio (donne in menopausa ecc).
I farmaci agiscono sugli osteoblasti, che partecipano alla costruzione delle ossa, e sugli osteoclasti, che le distruggono. Tra i trattamenti possibili ci sono: 

- i bifosfonati, che  aiutano a fissare le cellule ossee. 

- I modulatori selettivi dei recettori per gli estrogeni (SERM), che riproducono l'azione degli estrogeni e il loro effetto benefico sulle ossa.

- Il Ranelato di Stronzio ha una duplice azione: stimola la formazione ossea e riduce la sua distruzione. Attenzione a farmaci come Protelos e Osseor, messi di recente sotto accusa dall'Agenzia Europea dei Medicinali. 

In un contesto più ampio, la terapia ormonale sostitutiva con estrogeni può essere prescritta alle donne in menopausa precoce per alleviare alcuni dei sintomi associati a questo periodo di transizione.
Questi trattamenti non possono restituire alle ossa la forza di un tempo. Ma, se seguiti con costanza e con la supervisione di un medico, possono dare dei risultati.  
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