10 cose da sapere prima di diventare genitori

Dolce attesa: cambiamenti in vista

L'arrivo di un bambino cambia la vita!


Ci sono delle cose che non si riescono sempre ad immaginare o prevedere prima di diventare genitori. O anche degli aspetti della vita di tutti i giorni ai quali non si pensa, semplicemente per mancanza di esperienza. Ecco qualche informazione un po' insolita, con dei consigli utili per affrontare la vita quotidiana.

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Un neonato può essere peloso!

I bambini possono essere molto pelosi alla nascita.


Quando è ancora nella pancia, il piccolo è coperto da uno strato di peluria chiamato lanugo, che di solito cade prima della nascita (tranne in alcuni casi, per esempio quando il bimbo è prematuro). Questa peluria distribuita su tutto il corpo può fare un po’ impressione, ma niente paura: se il piccolo è così peloso alla nascita non significa che lo sarà anche crescendo. Il lanugo verrà perso nel giro di qualche settimana.

Un’altra sorpresa che si può avere alla nascita sono le macchie sulla pelle, che possono apparire sulle palpebre o sulla testa del neonato. Si tratta di semplici angiomi piani, che pian piano si stabilizzano per poi sparire. Solo alcune anomalie particolari richiedono l'intervento di un medico. Per cancellare qualsiasi dubbio, chiedete consiglio al pediatra.

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Un neonato può russare!

Non capita spesso che un neonato dorma pacificamente...


Eh sì, e a volte anche abbastanza rumorosamente! Altre volte potrete sentirlo sospirare o persino urlare. Pensavate che avrebbe dormito silenziosamente come un angioletto? Niente di più sbagliato! Anche le sue posizioni mentre dorme possono essere un po’ insolite. Ad esempio potrete vederlo con le braccine alzate davanti a lui, cosa che a noi sembra scomodissima!

Durante il sonno può anche capitare che si muova molto
; per esempio, potrete vederlo allargare le braccia e le dita e poi riportarle al corpo quasi come se stesse abbracciando qualcosa. In quel momento il neonato sta avendo l’impressione di cadere nel vuoto e reagisce con il cosiddetto riflesso di Moro, destinato a sparire con la crescita.

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Piange soprattutto la sera

Un neonato può piangere per tanti motivi.


La sera, il piccolo potrebbe cominciare a piangere, per 10 minuti o per 2-3 ore. E questo anche se non dà segni di fame né ha bisogno di essere cambiato, nonostante abbia già fatto tutti i suoi bisognini e non abbia il ruttino da fare. Il motivo? Si parla spesso di  pianti di “sfogo”, che permettono al bambino di liberarsi delle tensioni create dalle emozioni e gli stimoli ricevuti durante la giornata. Un neonato li accumula esattamente come un adulto: è quindi comprensibile che abbia bisogno di sfogarsi un po’! Solitamente questi pianti smettono nel giro di qualche settimana o mese.

Il modo migliore per calmarlo è fare in modo che sia in un ambiente rilassato, senza però lasciarlo completamente solo. Se i suoi pianti vi hanno portato allo sfinimento, riposatevi qualche minuto in un’altra stanza: voi stesse sarete più tranquille e potrete trasmettergli più serenità.

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Un neonato ci vede pochissimo

Un bimbo vede pochissimo nei primi giorni di vita.


Alla nascita il bimbo vede tutto sfocato, ma non temete: è una cosa fisiologica e si risolve molto velocemente. Proteggete gli occhi del bimbo dalla luce, alla quale è molto sensibile soprattutto nei primi tempi: gli occhi di un neonato infatti non possiedono ancora abbastanza pigmenti, che lo proteggono naturalmente. A due mesi vede più o meno a 60 cm di distanza.

Nei suoi primi giorni, il neonato può avere delle difficoltà a sincronizzare i suoi occhi, e questo lo porta ad incrociarli un po’.
Questo fenomeno deriva dall’immaturità dei suoi muscoli, ma uno strabismo, anche se leggero, è sempre da sorvegliare quando persiste.

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Ciò che non vede non esiste

Per un neonato, gli oggetti esistono solo se li può vedere o toccare.


Fino al primo mese di vita, un oggetto che non si trova nel campo visivo di un neonato non esiste per lui. Ancora non capisce che gli oggetti esistono indipendentemente dalla sua percezione.

Il concetto della permanenza dell’oggetto comincia ad essere acquisito via via col passare dei mesi, e un modo per velocizzare l’apprendimento di questa realtà è, che ci crediate o no, giocare a “bubu settete”. Nascondetevi gli occhi dicendo “Bubu” e poi aprite le mani mostrando il viso dicendo “Settete!”. Lo scarto tra l’angoscia della scomparsa e la ricomparsa farà scoppiare il vostro bimbo in una risata. Poi potrete anche giocare nascondendo la sua mano, o dei piccoli oggetti. Ecco un gioco che lo aiuta a crescere!

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Il neonato è abitudinario!

Il rito della nanna è molto importante per un bebè.


Esattamente come una persona anziana, che ha bisogno di seguire tutta una serie di riti precisi, anche il vostro piccolo vi farà capire molto presto che vuole avere dei punti di riferimento fissi. Questo lo rassicura, come il fatto di avere gli stessi pupazzetti con cui giocare quando fa il bagnetto, o il fatto di mangiare e andare a dormire alla stessa ora. In ogni caso, se si sentirà troppo spaesato o scosso, ve lo farà sapere a colpi di decibel.
Anche il rito della nanna può essere molto importante per un neonato. Raccontargli una storia, cantargli una canzone, dargli il suo pupazzo preferito... anche se ogni tanto potete fare qualche eccezione (come nel caso in cui passiate un fine settimana fuori città, o che lo portiate con voi al ristorante), cercate di mantenere il più spesso possibile dei punti di riferimento fissi nel quotidiano del bimbo. E un modo per difendersi dai pianti!

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Detesta che lo si vesta

Per i neonati sono consigliati i vestiti facili da indossare.


Quella salopette è così bella che non sapete resistere. Ma attenzione: è pratica per cambiare il bambino? Nei primi tempi dovete prendere in considerazione il fatto che si arriva a cambiare un neonato anche dopo ogni poppata, ovvero fino a sette o otto volte al giorno! E quella maglietta così carina: bisogna infilarla attraverso la testa? Queste sono le domande da porsi per scegliere bene i vestiti per un neonato.

Molti bimbi non sopportano di essere vestiti o svestiti, altri invece non sopportano di stare nudi – il che complica notevolmente le cose quando bisogna fare il bagnetto. Di conseguenza cercate di comprare dei vestiti che non si infilino attraverso la testa, e che permettano di cambiare il neonato il più rapidamente e il più semplicemente possibile. Ricordate che nei primi tempi, quando il bimbo si sporca ancora di vomitino, non sarà raro di doverlo cambiare dalla testa ai piedi molte volte al giorno.

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No, il neonato non è ingrato

I neonati ci mettono un po' prima di manifestare il loro affetto.


Lo si riempie di coccole e baci, si fa attenzione perché non gli manchi niente... e sembra che la relazione sia a senso unico. Si potrebbe dire che in fondo un neonato è sì molto dipendente dai genitori, ma anche molto ingrato.

E invece no! La risposta al vostro investimento emotivo arriverà un po’ più avanti: anche se vi farà aspettare un po’ prima di cominciare a chiamarvi “mamma” e “papà”, solo il fatto di vederlo precipitarsi verso di voi per stringervi tra le sue braccine la sera al vostro ritorno vi manderà al settimo cielo! Insomma, è solo una questione di pazienza.

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Tutto passa

Quando un bimbo cresce, capita che cominci a fare i capricci.


Nonostante le sue abitudini non abbiano subito turbamenti, un neonato può mettersi all’improvviso a odiare il bagnetto, o a piangere in piena notte quando prima dormiva tranquillamente, oppure a fare il broncio davanti ad un piatto di qualcosa che prima mangiava senza problemi, a sbattere i piedi solo per ottenere un pezzo di pane...
La crescita di un neonato si svolge per fasi successive. L’unica cosa da fare quando queste fasi diventano ingestibili è... resistere! Dopo una fase infernale ci saranno giorni felici in compagnia di un angioletto.

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Vi chiederete cosa facevate prima!

Essere genitori è un lavoro impegnativo!


Prima di avere un bambino, la vostra vita sembrava appagante: avevate un sacco di impegni e a volte non avevate nemmeno il tempo di fare esattamente ciò che volevate. Ma appena arriva un figlio ci si comincia a chiedere cosa si faceva prima! Prima di avere figli non si riesce davvero ad immaginare quanto essere genitori sia un lavoro a tempo pieno, uno stato di attenzione costante. Si ripensa allora alle domeniche mattina, quando ci si svegliava a mezzogiorno...

Tranquilli, di solito le cose diventano meno concitate man mano, e con il/i figlio/i che verranno dopo! Lato positivo: visto che ci si alza comunque alle cinque di mattina, tanto vale approfittarne e dedicarsi a tutte le attività che non si sarebbero potute fare se si fosse rimasti a dormire fino a tardi... e dormire quando il bambino crolla.

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