Bambina dimenticata in auto: davvero a me non potrebbe succedere?

Bambina dimenticata in auto dalla madre muore dopo cinque ore sotto il sole, il monito della psicologia: asteniamoci dai giudizi, potrebbe succedere a chiunque.
 

Bambina dimenticata in auto muore a 18 mesi in provincia di Arezzo per un arresto cardiaco. Il monito della psicologia, asteniamoci dai giudizi perché potrebbe succedere a chiunque. © tykhyi/123rf

Bambina dimenticata in auto muore dopo cinque ore di agonia sotto il sole. Lo shock e la disperazione trovano poco spazio nell'austerità linguistica che è indispensabile nel riportare questi fatti di cronaca, fatti di cronaca che - ben più comuni di quanto non si pensi - quando hanno un esito così drammatico finiscono rimbalzati sulle prime pagine dei giornali e accolti, adesso sui social ma storicamente tra i sussurri dei bar, dallo sgomento generale e dal mantra rassicurante del "a me non potrebbe mai succedere".

"A me non potrebbe mai succedere", pensa anche chi ha seguito l'ultimo caso che è avvenuto in provincia di Arezzo (a Castelfranco di Sopra, per essere precisi) dove una donna, la 38enne Ilaria descritta da chi la conosce come una "mamma molto premurosa, attenta e affidabile", si è recata al lavoro lasciando nell'auto la sua bimba di 18 mesi. Una giornata lavorativa normale per la madre, un'agonia per la piccola Tamara che, dopo ore sotto il solleone, è morta per un arresto cardiaco. La magistratura indaga, i vigili urbani sono intervenuti, il personale sanitario si è immediatamente recato sul posto con un defibrillatore. Per la piccola, però, non c'è stato nulla da fare. 

"A me non potrebbe mai succedere", pensano oggi quanti hanno sentito l'urlo straziante della donna levarsi nella piazza assolata di fronte al corpicino senza vita, "A me non potrebbe mai succedere", si ripete chi - leggendo i fatti - si accerta con uno sguardo circolare che la progenie sia sana e salva proprio lì dove dovrebbe essere. Già, è lì, ma è sempre così?

Un cellulare che squilla, una chiamata importante, la corsa verso la riunione fondamentale, lo stress della vita di ogni giorno: la psicologia non ha dubbi sul fatto che l' "A me non potrebbe mai succedere" è una bugia bella e buona perché, in una routine quotidiana fatta di genitori iper connessi e necessariamente multi-tasking, anche il cosiddetto "copione quotidiano" delle mamme e dei papà  (così come chiunque altro) si può inceppare. S'inceppa per vari motivi, s'inceppa all'improvviso, s'inceppa più o meno crudelmente, s'inceppa con conseguenze più o meno definitive.

Come fare? Non esiste risposta ma solo il consiglio di non giudicare, oggi come domani e proprio come ieri, perché di fronte a un dramma del genere resti la disperazione (già di per sé insuperabile) ma questa non sia ulteriormente gravata dal peso di giudizi e dal macigno dello sguardo di quanti sono certi che  "A me non potrebbe mai succedere" .  

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