Sophie Marceau: no alla Legion d'Onore per protesta al principe saudita

Sophie Marceau ha rifiutato la Legion d'Onore, la più alta onorificenza francese, per protesta al suo predecessore, il principe saudita Mohammed ben Nayef, insignito nonostante il suo Paese sia accusato di violazione dei diritti umani.

Niente Legion d'Onore per Sophie Marceau: l'attrice protesta contro il principe saudita.


Sophie Marceau dice “no” alla Legion d'Onore e scatena un putiferio. Perché all’origine del “no” dell’indimenticabile protagonista del Tempo delle Mele alla più alta onorificenza francese c’è una protesta che ha infiammato i media d’Oltralpe lo scorso 4 marzo, quando il presidente François Hollande l’ha assegnata al principe ereditario e primo ministro dell'Arabia Saudita, Mohammed ben Nayef.  

Un gesto che in molti hanno criticato prima di Sophie Marceau: “Legion d'Onore e decapitazioni” titola un articolo di Le Monde che in poche righe spiega da dove nasce l’ondata di indignazione che ha schierato in prima linea associazioni e intellettuali francesi. Perché se all’Eliseo la Legion d'Onore al saudita era stata all’insegna del basso profilo, a Riyad era stata annunciata con un comunicato stampa che osannava Ben Nayef "per tutti i suoi sforzi nella regione e nel mondo nella lotta contro il terrorismo e l'estremismo". 

Il problema, però, è che l’Arabia Saudita non è una monarchia senza macchia. Anzi: è uno dei paesi con il più alto numero di esecuzioni capitali al mondo, oltre ad essere accusata da più parti di gravi violazioni dei diritti umani. “Da gennaio a marzo - scrive Le Monde -, il regno wahabita ha giustiziato 70 persone, tra cui 47 in un solo giorno, il 2 gennaio. Tra i condannati a morte, spesso decapitati con la sciabola, criminali comuni, ma anche gli avversari politici, come lo sciita Nimr al-Nimr”. E ancora: “Nel 2015, l'Arabia Saudita ha giustiziato 153 persone, contro le 87 del 2014. Tra il gennaio 1985 e il giugno 2015, sono almeno 2208 i giustiziati: più di mille erano stranieri, minori e disabili mentali”.

Insomma, “ecco perché ho rifiutato la Legion D’Onore” cinguetta Sophie Marceau. E la società (civile e virtuale) applaude. 

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