Classifica Sanremo 2016: la prima serata (arcobaleno) €œ

La prima classifica di Sanremo 2016 vede a rischio Irene Fornaciari, Noemi, i Bluvertigo e i Dear Jack. Sul palco dell'Ariston l'abbronzatura di Conti, l'irriverenza di Virginia Raffaele e tante bandiere arcobaleno. 

La classifica Sanremo 2016 premia le esibizioni degli Stadio, di Enrico Ruggeri, Arisa, Lorenzo Fragola, Rocco Hunt, Giovanni Caccamo e Deborah Iurato.


Sanremo 2016 debutta e dopo tre ore e passa di spettacolo sforna la sua prima classifica. Traballa Irene Fornaciari che non convince con Blu, la canzone sull’immigrazione; Noemi non entusiasma con La borsa di una donna scritta da Marco Masini; i Bluvertigo autori di Semplicemente sono penalizzati dalla voce di Morgan che non c’è e il Mezzo respiro dei Dear Jack è una cacofonia noiosa (complice l’assenza di Alessio Barnabei, che gareggia da solista). Questi gli artisti a rischio eliminazione, tutti gli altri tirano un sospiro di sollievo. 

Diretta da un sempre abbronzatissimo Carlo Conti affiancato da un robotico Gabriel Garko - alle prese con il suo ciuffo ribelle -, da una bellissima (e commossa) Madalina Ghenea e da una camaleontica e irriverente Virginia Raffaele, la prima serata di Sanremo 2016 ha sventolato note e bandiere arcobaleno nelle case di 11 milioni di italiani. Sfatato il timore degli ascolti - esorcizzato da una Virginia Raffaele alias Sabrina Ferilli con “Osteria numero venti, Carlo Conti strigni i denti... Se l'ascolto è un po' 'nferiore strigni pure er posteriore", il Festival di Sanremo ha incollato al piccolo schermo poche migliaia di spettatori in meno dell’anno scorso. 

Classifica Sanremo 2016: Arisa (arcobaleno) è salva

Italiani che, insieme ai giornalisti della sala stampa, hanno premiato le esibizioni degli Stadio con Un giorno mi dirai - belle parole infilate in un motivo decisamente sui generis, voto 6 -, Enrico Ruggeri con Il primo amore non si scorda mai - un brano appena sopra la sufficienza -, Lorenzo Fragola con Infinite volte - sufficienza non di più -, Rocco Hunt con Wake up - testo e voce da otto in pagella -, Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con Via da qui - bel duetto, peccato per il vestito di lei - e Arisa con Guardando il cielo, l’unica artista che ha davvero fatto la differenza sul palco dell’Ariston. 

Insomma, Sanremo è sempre Sanremo e anche se la qualità degli ospiti ha asfaltato le esibizioni dei concorrenti, lo show ha regalato alcune perle che rimarranno memorabili. Il duetto di Laura Pausini con la Laura Pausini del 1993 che con La Solitudine vinceva il Festival e iniziava il suo viaggio per il successo intergalattico (merito della giacca da Star Wars che indossava ai tempi?) è da pelle d’oca: la sua voce fa sembrare chiunque si avvicini al microfono afono. Degno di nota anche il suo intervento: "Essere simili - ha detto prendendo spunto dal brano del suo ultimo album - vuol dire essere uguali e differenti, rispettare le persone e le storie che incontriamo anche se sono diverse da noi. Voglio che le persone simili possano proteggersi tra di loro e non dividersi mai"

Memorabile anche Est-ce que tu m'aimes? dell’amatissimo Maître Gims, che in Francia ha talmente spopolato in questi ultimi anni da essere già diventato antipatico a qualcuno e sul palco dell’Ariston ha risposto con un secco “no” a Carlo Conti che gli ha chiesto di poter indossare i suoi occhiali. Divertente anche Giuseppe Ottaviani, l’atleta (quasi) centenario che a Sanremo ha raccontato come ci si tiene in forma (andando 3 volte a settimana in palestra con la moglie, mangiando insalata, essendo curioso e gioioso) e ha intonato un Vecchio Scarpone del 1953.  

Ma più di tutto è l’arcobaleno esibito da Irene Fornaciari, Arisa, Noemi, Enrico Ruggeri e naturalmente rappresentato dall’ospite d’onore, Elton John, il simbolo della 65esima edizione del Festival. A lanciare l’appello con l'hashtag #sanremoarcobaleno era stato Antonio Andrea Pinna (vincitore dell'ultima edizione di Pechino Express) che su Facebook aveva scritto: "Sarebbe bello se stasera a Sanremo gli artisti indossassero tutti un richiamo arcobaleno per far presente alla nostra classe politica che l'amore ha gli stessi diritti per tutti, e che quello che chiediamo è condiviso davvero dalla maggioranza del Paese, non solo da chi ne verrebbe beneficiato”. Detto fatto. 

Sanremo 2016: Elton John porta sul palco dell'Ariston i diritti dei gay e di chi soffre.

A stemperare l’arrivo del vip accompagnato (anche) da polemiche è stata ancora una volta Virginia Raffaele: "Finalmente arriva Elton John, così se mettemo l'anima in pace noi e Giovanardi. Che poi, è un uomo sposato con prole, come te. Solo che tu sei di colore e tuo figlio è bianco". Incurante delle quisquilie italiane, l’artista prima emoziona la platea con Your Song, poi racconta la sua famiglia, i due figli nati da una madre surrogata che cresce insieme al marito David Furnish: "Non pensavo che il mio viaggio sarebbe durato così tanto, non avrei mai pensato di diventare papà, di avere la vita che ho avuto, è stato tutto molto positivo". Poi sposta il focus e dai diritti dei gay passa al richiamo alla solidarietà verso chi soffre: “Il mondo è un luogo difficile in cui vivere per tante persone: dobbiamo avere un approccio cristiano e aiutare queste persone: se lo facciamo il mondo sarà sicuramente un posto migliore". Mentre a qualche cristiano andava di traverso la cena, la prima serata volgeva al termine. Per dirla con le parole di Chiambretti, “comunque vada, sarà un successo”, anche quest’anno. 

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