Juliana Awada: l’Argentina ha una First Lady mediorientale

Di umili origini mediorientali ma dal collaudato presente da imprenditrice (non senza zone d'ombra), Juliana Awada è la nuova First Lady argentina. Il saluto dal balcone di Casa Rosada l'ha già ribattezzata la nuova Evita.

Juliana Awada, Mauricio Macrì e la piccola Antonia: i nuovi inquilini di Casa Rosada, in Argentina.


Mediorientale d'origini ma argentina di nascita, Juliana Awada è la nuova first Lady. O meglio, la nuova Evita, da quando suo marito, il neopresidente Mauricio Macrì (sangue calabrese nelle vene), ha infranto il tabù affacciandosi dal balcone di Casa Rosada, alla maniera di Juan Domingo Peron ed Evita, per parlare al suo popolo riunito in Plaza de Mayo. Di bianco vestita, con la sua chioma castana, Juliana ha salutato il Paese con un sorriso solare. Un gesto che ha fatto arricciare il naso a qualcuno ma di certo ne ha consolidato il mito di icona femminile assai glamour e altrettanto fashion che da anni passa da una copertina patinata all’altra.  

Archiviati i dodici anni di kirchnerismo (nel peggiore dei modi: Cristina Fernandez de Kirchner ha disertato la cerimonia e Macrì non l’ha nemmeno nominata nel suo discorso d’insediamento) ora gli occhi sono tutti puntati sulla nuova e affiatata (e fascinosa) coppia presidenziale e sulla loro piccola Antonia, 4 anni appena. Anche se, a ben vedere, gli occhi sono tutti puntati su di lei, la bella Juliana. 

Quarantuno anni, 15 in meno del marito, umili origini libanesi da parte di padre e siriani da parte di madre, un’infanzia e un’adolescenza costellata di viaggi in Europa e Stati Uniti, la passione per la moda, gli studi al college inglese e un soggiorno a Oxford per perfezionare la lingua. Quando Juliana ritorna in patria è piena di entusiasmo, decisa a prendere le redini della piccola impresa tessile fondata dal padre negli anni Sessanta. Oggi quel marchio è noto in tutto il mondo, si chiama Cheeky, produce abbigliamento per bambini e le ha dato non pochi problemi. 

Ad offuscare il passato della nuova First Lady argentina, infatti, ci sono quei laboratori illegali, quegli operai ridotti a lavorare in schiavitù, quella violazione delle leggi sull’immigrazione e quell’evasione fiscale di cui parlano le inchieste ma da cui lei si dissocia da sempre. 

A intrattenere gli argentini, però, c’è anche il suo passato sentimentale, non meno ricco di risvolti gossippari: nel 1997 Juliana sposa Gustavo Capello, l’anno dopo divorzia; poi, su un volo Air France, conosce il conte belga Bruno Barbier Laurent, la scintilla scoppia e brucia per dieci anni, i due vanno a convivere, nasce una figlia (Valentina) ma le nozze tanto attese non arrivano. 

Fino al 16 novembre 2010 quando Juliana sposa quel Mauricio Macrì, oggi neo-presidente, conosciuto in palestra un anno prima, grazie ad amici in comune. Nel 2011 nasce Antonia, la loro prima figlia, la quarta del presidente che nel frattempo di matrimoni ne aveva già archiviati due. 

Il resto è tutta storia da scrivere, una storia che inizia alla fine dell'autunno 2015, da un balcone inviolato per anni, all’insegna di un "tempo nuovo" in un paese che ora scommette sul "dialogo", per “una nazione unita nella diversità”, che punta sulla "povertà zero" e intende mettere fine alla corruzione, la piaga del Paese che si è ripreso da un fallimento devastante. Obiettivi ambiziosi che Macrì insegue accompagnato (e ispirato) dalla bella Juliana. Una che in quanto a scalate, ha muscoli piuttosto allenati.

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