Essere donna: la vita intima che sogniamo e quella reale

Io e la mia vita intima vorremmo essere in perfetta sintonia. Lo stretto necessario per quanto riguarda i peli, della stupenda lingerie, appuntamenti fissi dal ginecologo, ciclo regolare. Solo che, nella vita reale, essere donna non è semplice.

Essere donna non è mai cosa semplice, specialmente quando si parla della nostra vita intima.


Quando inizia il ciclo mestruale di una donna

Nella vita ideale
Conosco l'ora esatta in cui mi verranno le mestruazioni, l'ho addirittura scritto nell'agenda. Quindi ho con me tutto l'occorrente, perché io non dimentico mai nulla. Ho anche l'ombrello, per ogni evenienza. 
Nella vita reale
Il mio ciclo è irregolare, proprio come me. Così, quando arriva, sono impreparata. Rovisto di nascosto nella borsa sotto la scrivania in cerca di una protezione: non ho nulla. Chiedo bisbigliando a un collega se ha qualcosa ma non ha niente. Chiede a qualcun altro che chiede a qualcun altro, alla fine lo sa anche Paolo, sono sconcertata. Mentre sono tutti intenti a cercarmi un assorbente, io conto le monetine per andare al supermercato a comprarmi un modello notte maxi, perché non c'è altra scelta.

Quando una donna incontra un uomo

Nella vita ideale
Ci lanciamo qualche occhiatina in un lounge bar. L'atmosfera è soffusa e mi offre qualcosa da bere. So già che l'ultimo lo berremo a casa sua. Sono perfettamente depilata dalla testa ai piedi. Indosso mutandine e reggiseno dello stesso completino, che profumano ancora di bucato fresco. Del resto, ho solo bella lingerie nel mio guardaroba, acquistata in un negozietto vintage a buon prezzo.

Nella vita reale
C'è un ragazzo niente male al bancone del bar, beve una birra e guarda la partita. Cerco un approccio senza sapere che ho i denti viola per colpa del vino rosso che ho appena bevuto. Quando decidiamo di andarcene insieme, sono presa dal panico, mi tremano le gambe, indosso una mutandina di cotone che non ha nulla a che vedere con il reggiseno sportivo e prego affinché accada tutto nel buio totale, ma siamo in pieno giorno. Mi assento due minuti, corro in bagno, cerco ovunque un rasoio per rendermi presentabile. Quando esco, se n'è già andato.

Quando una donna dimentica di prendere la pillola

Nella vita ideale
Mi rendo conto che ho dimenticato la pillola, emetto un suono delicato (un leggero ops), calcolo il ritardo e mi rendo conto che è solo di due ore. Sono salva, e comunque sono sempre molto puntuale o addirittura in anticipo. Non salto mai un appuntamento, non mi ritrovo mai intrappolata nel traffico o bloccata nella metropolitana.
Nella vita reale
Emetto un suono abbastanza rozzo, accompagnato da qualche imprecazione. Provo a contare il numero di ore di ritardo con le dita. Ricomincio due volte e arrivo a dodici. Dodici ore. Il ritardo insignificante che non mi dice se sono ancora in tempo o se corro un rischio. Il tempo di pensare, e sono già dodici ore e cinque minuti, quindi ingoio la pillola, sbriciolandola tra i denti senza farlo apposta. Mi auguro che funzioni lo stesso, anche in polvere.

Quando una donna va dall'estetista

Nella vita ideale
Chiamo la mattina e ho un appuntamento nel pomeriggio. Sono esattamente tre settimane che che non mi depilo l'inguine, basta solo un ripassino. All'estetista bastano poche strisce di cera indolore e dice che i miei peli escono facilmente. È vero che sono nata sotto una buona stella.
Nella vita reale
È da un mese che devo prendere un appuntamento, le mie parti intime non si riconoscono più. Quando chiamo, mi dicono che ci sono due settimane di attesa. Allora mi ci metto da sola a casa, sdraiata sul tappeto del bagno. Mi scotto con la cera appena uscita dal microonde, aspetto dieci minuti. Troppo tempo,  è di nuovo fredda. Devo rimetterla a scaldare. Quando finalmente riesco a depilarmi, slogandomi il collo, mi rendo conto che la simmetria non è il mio forte.

Quando una donna va dal ginecologo

Nella vita ideale
Ci vado una volta all'anno, e per stare tranquilla prendo già appuntamento per l'anno dopo. Faccio un pap-test e non fa neppure male. Non sento nulla, come quando faccio la pulizia dei denti.

Nella vita reale
Mi rendo conto che non vedo un ginecologo da più di due anni. Quando ci vado, aspetto quarantacinque minuti in sala d'attesa, un ritardo “abbastanza normale” secondo la segretaria. Quando è il mio turno, mi sdraio in posizione ginecologica sul lettino, sono a disagio. Al momento del pap-test, stringo i denti e una volta uscita da lì, sono così tesa che non riesco neppure a fare pipì.

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