Simbolo violenza sulle donne, l'orrore di Karla, stuprata più di 43 mila volte

Karla Jacinto, 23enne messicana sequestrata per 4 anni, è stata stuprata più di 43mila volte dai suoi aguzzini: oggi è diventata il simbolo della lotta alla violenza sulle donne.

Simbolo violenza sulle donne: Karla Giacinto, rimasta per 4 anni nelle mani dei suoi aguzzini è stata stuprata più di 43mila volte.


Stuprata più di 43 mila volte. La storia di Karla Jacinto, una ragazza messicana di 23 anni, diventata il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e la tratta di esseri umani, è di quelle che dovrebbero accadere solo in un film dell'orrore.  Nel 2004 Karla aveva appena 12 anni quando è finita nelle mani degli schiavisti del terzo millennio che, per i successivi quattro, l'hanno trasformata nel loro oggetto sessuale, imponendole violenze sessuali continue, sistematiche, infinite. Fino a trenta uomini nel giro di ventiquattro ore. 
 
Non che la sua vita precedente fosse spensierata: la prima volta che Karla è stata violentata aveva 5 anni, e il suo carnefice era un parente: “Vengo da una famiglia disfunzionale, sono sempre stata maltrattata”, ha raccontato in un’intervista con la Cnn. Sette anni dopo l’incontro fatale con un trafficante di ragazze che l’ha attirata con i suoi modi gentili, una bella macchina, il profumo del denaro che scorre facile. Risultato: tre mesi di convivenza più o meno felice, poi giù la maschera. L’uomo l’ha costretta a prostituirsi, insieme ad altre ragazze minorenni. A 15 anni la prima gravidanza - il padre è l’aguzzino - e un bambino usato come arma di ricatto per continuare a sfruttarla come schiava sessuale. "Iniziavo alle 10 di mattina - ha raccontato - e finivo a mezzanotte. Alcuni uomini ridevano di me perché piangevo. Dovevo chiudere gli occhi per non vedere ciò che mi veniva fatto, per non sentire".
 
Karla è stata liberata da un blitz della polizia a Città del Messico, e oggi racconta la sua storia per accendere i riflettori sulla condizione di migliaia di ragazze che non hanno avuto la sua stessa fortuna e sono ancora nelle mani di una rete di commercianti di esseri umani che dal Messico estende i suoi affari macabri agli Stati Uniti, raggiungendo grandi città come Atlanta e New York. Karla ha raccontato la sua storia anche a Papa Francesco, durante una visita in Vaticano nel luglio scorso. Il suo messaggio è tanto chiaro quanto terribile. “Questi minori vengono attirati, strappati alle loro famiglie e rapiti. Bisogna ascoltare la mia storia e togliere le bende dagli occhi”. E anche togliere quei bambini dalle mani dei loro orchi.

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