Marco Bocci: "Con Laura (Chiatti) ho preso un impegno"

Il marito di Laura Chiatti si confessa su “Vanity Fair” e spiega la sua avversione per i contratti a tempo indeterminato anche nel matrimonio: l’intimità di Marco Bocci è “un continuo movimento” (lo sa bene la sua ex Emma Marrone).

 

Marco Bocci si confessa su "Vanity Fair" parlando di matrimonio, amore, famiglia, carriera e (cattive) abitudini domestiche.


Chi è davvero Marco Bocci? In estrema sintesi: un passionale che non si adagia mai, non si rifà il letto e crede che il matrimonio (anche quello con Laura Chiatti) non sia un “contratto a tempo indeterminato” bensì, al massimo, un “impegno”. Quest’impegno lui, comunque, se l’è preso quando un anno fa è arrivato all’altare con la collega attrice dalla quale, poi, ha avuto un figlio, il piccolo Enea di 5 mesi, ma non per questo oggi si definisce “fermo” anche se, in fondo in fondo, non gli dispiacerebbe. 

“Mi piacerebbe essere psicologicamente fermo – ha raccontato infatti a Vanity Fair - godermi ciò che ho e rilassarmi. Invece non riesco a vivere nel presente, penso subito a quello che devo fare fra venti minuti”. Nella successiva mezz’ora non è dato sapere ma, sicuramente, la sua agenda dei prossimi mesi è già ben definita. Dopo che ad agosto sarà sul set della miniserie Solo, dove sfoggerà una barba lunga da vero hipster, in autunno lo vedremo con Claudia Gerini in Esigenza di unirmi ogni volta con te di Tonino Zangardi e subito dopo interpreterà niente meno che Modigliani per il regista Angelo Longoni. 

Nel frattempo Bocci vive la sua quotidianità che però, nemmeno a dirlo, è ben lontana da quella del pantofolaio con famiglia. “Nell’intimità – spiega ancora al settimanale - con quotidiani scombussolamenti di emozioni è un continuo movimento. Certo, potrei definirmi fermo perché ho una famiglia. Ma non è così, anche se sto in pace con me stesso”. Una pace costruita in “team” perché secondo lui la famiglia è una squadra dove non c'è spazio per le divisioni tradizionali e dove tutti lavorano per un obiettivo comune. 

“Io non credo nei ruoli perché una famiglia è un team – spiega sulla rivista - diciamo che per me il letto si può semplicemente non farlo, tanto poi la sera ci devo tornare”. Tornarci sì ma pensando bene ai prossimi traguardi da raggiungere. “Sono un passionale – conclude - non mi adagio mai. Per esempio, come artista non posso avere un contratto a tempo indeterminato: finché devo dimostrare sul campo ciò che valgo, è una buona cosa, perché c’è quella che io chiamo “rogna”, la voglia di fare che dà il passo in più”. E il suo pubblico aspetta di vedere i prossimi passi. Sul set e fuori.

Copyright foto: Kika Press

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