World Kiss Day: nel giorno dedicato al bacio, nel dubbio, baciatevi (o twittate)

In Gran Bretagna il "World Kiss Day" si festeggia dal 1990: nel mondo 2.0 l'anniversario è sbarcato sui social e ha contagiato tutti, anche chi non ha nessuno da baciare e si accontenta della Nutella, del condizionatore o del cuscino. Insomma, nel giorno dedicato al bacio vale tutto, anche un tweet. 

In Gran Bretagna il "World Kiss Day" si festeggia dal 1990.


C’è chi bacia la moto, chi il gatto, chi il condizionatore, chi il cuscino. Qualcuno anche la dolce metà. Nel dubbio, oggi tutti hanno qualcuno (o qualcosa) da baciare perché il 6 luglio, ormai dal 1990 quando la prima a festeggiarlo fu la Gran Bretagna, è World Kiss Day. Ricorrenza da non confondere con il National Kissing Day e che, mentre a Expo2015 si festeggia con i cioccolatini più famosi degli innamorati, sui social è schizzata tra i top, con l’ironia che fa da padrona (soprattutto visto il clima infuocato): “vale baciare il condizionatore o fa troppo #foreveralone?” domanda Sara Di Civita; “io mi sono baciata con il mio cuscino...va bene lo stesso?” le fa eco *AmoLaPinco* e Walking Dadz: “Per il #WorldKissDay devo solo decidere chi limonare tra una vaschetta di gelato, una fetta di pizza e una tazzina di caffè”. Galoppa anche la nostalgia del primo bacio, quella citata, per esempio, da gynepraio “Il mio pensiero pieno di gratitudine va ai pazienti orsacchiotti con cui abbiamo fatto le prove in vista del Primo Limone” e pure un po' di rassegnazione, vedi quella di RℹtA: “Oggi #worldkissday  e io sono all'inps…”.

C’è poi la pletora dei single, tipo GINGER PRESIDENT - “È il #WorldKissDay e io, ovviamente, sono ad un corso nerd di SEO fino alle 19 dopodichè andrò a far la spesa. SOLO” - e Satanasso - “Ma visto che oggi è il #WorldKissDay posso limonarmi ogni essere vivente con questa scusa?” -. E ci sono quelli che si divertono a provocare - “#WorldKissDay o più comunemente chiamata giornata dell'erpes” (IN ZAYN'S ARMS) -, chi posta il piatto degli spaghetti de La Carica dei 101 e chi il Bacio davanti all'Hotel De Ville di Robert Doisneau immortalato a Parigi, nel 1950. Insomma, c’è da augurarsi che tutto questo fermento non sia solo virtuale e che oltre a quello raccontato nei post che hanno fatto schizzare tra i top trend l’hashtag ci sia anche un bel da fare nella vita reale.

Ovviamente ciascuno è libero di farlo a modo suo perché quello che il cinema ha consacrato è solo uno dei modi di baciarsi (per la precisione detto alla francese): chiedetelo a un cinese e vi dirà che è poco igienico, a un giapponese e si coprirà la bocca perché nel Sol Levante è tabù o a un malese e vi risponderà di stare attenti perché a casa sua sono vietati per legge. E ancora: un thailandese si stupirà perché a casa sua prima si  avvicina la punta del naso alle labbra, poi s’inspira perché il bacio è anche sentire il profumo della dolce metà (in privato, però, meglio evitare effusioni in pubblico). In tema di baci alla famolo strano ci sono quelli che si scambiano i Trobiander della Papua Nuova Guinea, mordicchiandosi a vicenda (e sempre in privato) un ciuffo di capelli o un sopracciglio, e quelli  dei Maori della Nuova Zelanda che avvicinano le fronti e si sfiorano le punte del naso per scambiarsi il respiro vitale. Un po’ come fanno gli arcinoti eschimesi: naso contro naso oppure contro guancia, con occhi chiusi e labbra serrate. Nel dubbio, questo vale anche con un peluche, se proprio siete sprovviste di materia prima.

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