Ocse: in Italia si sta (e si guadagna) bene, si studia male e si lavora peggio

L'Ocse, in collaborazione con Expo2015, racconta l'Italia nel "Better life index": la salute va a gonfie vele, il reddito non poi così male e l'equilibrio vita lavoro pure. Ma in fatto di istruzione, lavoro, sicurezza e soddisfazione personale c'è ancora molto da fare.

L'Ocse racconta l'Italia con il "Better life index": l'equilibrio tra vita privata e lavoro funziona meglio di quanto si pensi.


C’è la salute, quello sì. E si guadagna (abbastanza) bene. Ma si studia male e si lavora peggio, l’ambiente arranca, la sicurezza e l’impegno sociale non sono tra le priorità e la soddisfazione personale latita: questo, in estrema sintesi il quadro dell’Italia del Better life index messo a punto dall’Ocse in collaborazione con Expo2015. Un quadro che tanto quanto stupisce, altrettanto conferma quello che gli italiani sospettano. Morale, tra alti e bassi l’Italia si piazza in 23esima posizione, dietro a Slovenia e Repubblica ceca.  

Una radiografia dove la performance dell’Italia è una scalata verso le ultime posizioni. Il Bel Paese parte bene, 13esima posizione nell’equilibrio tra lavoro e vita privata, sale in 14esima per il reddito e in 17esima per quanto riguarda la salute. Poi schizza in 21esima nelle relazioni sociali e nell’istruzione, in 23esima nell’impegno civile, in 24esima alla voce abitazione e sicurezza, in 27esima in fatto di soddisfazione personale e ambiente. E poi ancora (tristemente) più su, guadagnando la 29esima posizione per l’occupazione, un indicatore che comprende partecipazione al mercato del lavoro, retribuzione, disoccupazione di lunga durata e precariato. Un dato, quest’ultimo, che non fa che confermare la battaglia quotidiana che molti italiani (soprattutto i più giovani) combattono tutti i giorni. 

L’Ocse è andato a fondo e ha scavato nelle regioni, rivelando che nello Stivale gli scenari cambiano a seconda delle latitudini: per esempio, se nella provincia di Bolzano l’occupazione attesta al territorio la 15esima posizione, la terra campana è il fanalino di coda della classifica. Stesso discorso (e stesse proporzioni) in fatto di reddito. Per non parlare della questione sicurezza dove la provincia di Trento e la Calabria sono agli antipodi, o di quella ambientale, dove la Sardegna è la più virtuosa e la Lombardia la peggiore. L’unica eccezione il capitolo istruzione: tutte rimandate, nessuna promossa.             
Non resta che consolarsi pensando che in Italia c’è la salute (la priorità dei suoi abitanti): ben 18 regioni hanno portato a casa i migliori risultati in area Ocse. Da fare c’è molto, soprattutto alla luce del fatto che tra le priorità degli italiani, dopo lo star bene, ci sono l’istruzione e la soddisfazione personale, due aspetti su cui bisogna mettersi al lavoro da subito, prima che il Bel Paese si trasformi in un branco di ignoranti insoddisfatti.

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