Pesce palla & Co: i cibi proibiti di Expo 2015

Il velenosissimo pesce palla è il primo ad essere sbarcato. Larve, cavallette e altri cibi-choc, la cui importazione era fino ad oggi vietata, sono attesi a Milano in occasione dell'inaugurazione di Expo 2015. Stranezze a parte, sono gli alimenti del futuro?

Il pesce palla è un prelibato piatto giapponese, ma è anche molto rischioso e fino ad ora era un alimento esotico vietato sul territorio nazionale.


Necessita di una cura particolare nell'esecuzione, perché è velenosissimo e bisogna lavorarlo delicatamente, in modo che le sue tossine non contaminino la carne. Il pesce palla, ha rivelato l'agenzia Adnkronos, è il primo (e per ora unico, anche se si parla di un permesso simile per la carne di caimano) alimento esotico vietato sul territorio nazionale ad aver ricevuto una speciale deroga al suo consumo da parte del ministero della Salute.

Dal Giappone, con amore

L'Italia ha quindi aperto le porte al fugu (questo il suo nome in giapponese), ma solo nel perimetro di Expo 2015 (che prenderà il via il prossimo maggio), in occasione del quale altri alimenti-choc, solitamente proibiti, sono attesi in città. L'agenzia riferisce che lo chef che cucina questo pesce, in Giappone, deve avere almeno 10 anni di esperienza e aver passato un esame che autorizza alla preparazione e al consumo, rigorosamente in ristorante, perché è vietato cucinarlo a casa. Lo stesso smaltimento dei rifiuti e scarti del pesce palla è rigidamente normato.

Il supermercato del futuro

Sempre l'Adnkronos, qualche giorno fa, aveva divulgato una lista di alimenti particolari arrivati all'aeroporto di Malpensa, che pare abbia ricevuto il permesso da parte della Regione per il viaggio verso l'Esposizione universale. Una partita di prelibatezze provenienti dalla Thailandia, alle quali non siamo assolutamente abituati, soprattutto insetti: larve di bambù, scorpioni ricoperti di cioccolata, larve della farina e dei cereali, vodka allo scorpione, termiti disidratate, cavallette e coleotteri, che finiranno dritti nella sezione dell'Esposizione universale intitolata Supermercato del futuro.

Il connubio insetti e alimentazione è da qualche anno tema di forte discussione ed è recente l'appello che l'IPIFF, l'associazione che riunisce i produttori di insetti di Francia, Germania, Olanda e Sudafrica, ha lanciato all'Unione Europea, chiedendo che la legislazione comunitaria sia modificata, così da consentire "l'uso dei prodotti a base di insetti come fonte sostenibile e innovativa di proteine animali, per il consumo di alimenti e mangimi".

Insetti sostenibili

La materia, al di là degli interessi corporativi e delle associazioni di categoria, è considerata un punto cruciale per via dell'aumento esponenziale della popolazione mondiale, correlata alla diminuzione delle risorse disponibili sul pianeta e alla sostenibilità futura, tanto da essere inclusa nel già nel 2013, nel rapporto annuale della Fao (l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'agricoltura).

Le proteine derivanti da insetti (non previste dall'attuale legislazione Ue), non sono solo nutrienti, ma abbondanti ed ecologiche. Tanto da diventare, in questi giorni, uno spunto creativo per i designer del Fuori Salone milanese. Che all'argomento insetti commestibili, e al rapporto tra nuove tecnologie e alimentazione, hanno dedicato curiose provocazioni, come la mostra Need, when design empowers human potential (aperta fino a domenica 19 aprile), parte del circuito Lambrate-Ventura.

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