Gran Bretagna: tre genitori e un embrione, ora si può

Il Parlamento inglese ha autorizzato la nuova tecnica di fecondazione in vitro che combina il dna di due genitori con quello di una terza persona per combattere le malattie genetiche.     

La Gran Bretagna è il primo paese ad aver autorizzato la nuova tecnica di fecondazione in vitro per permettere a donne portatrici di malattie genetiche di diventare madre.


Tre genitori sono meglio di due, se si tratta di schivare gravi malattie ereditarie. Il Parlamento inglese la pensa così: la Camera dei Comuni ha dato il via libera all’impiego di una nuova tecnica di fecondazione in vitro che combina il dna di due genitori con quello di una terza persona. La Gran Bretagna è il primo paese del mondo ad autorizzarla, per permettere a donne portatrici di malattie genetiche di diventare madre. 


Secondo il governo inglese il provvedimento "è la luce in fondo a un tunnel buio per moltissime famiglie",  anche se non sono mancate le polemiche. Quella più accesa la chiesa anglicana, schierata questa volta con quella cattolica contro la decisione, considerata "insicura" e "poco etica". Il premier conservatore David Cameron l’ha sostenuta con forza, anche se ha garantito libertà d’espressione ai deputati del suo partito. 

Ma la polemica non si ferma nei palazzi, scende nelle strade, entra nelle case e divide. Ci sono gruppi che temono si arrivi presto ai bambini ordinati su misura, altri che si interrogano sulla possibilità che il donatore di dna abbia diritti e doveri - o almeno una quota - propri del genitore e come si quantificano. La scienza avverte: il donatore regalerà solo una porzione minuscola del suo codice genetico all’embrione. Un tratto che non influirebbe sull’aspetto ma sui processi di metabolizzazione dell’energia. Una specie di zio, o di zia, molto molto alla lontana ma incredibilmente vicino.

Copyright foto: Istock
Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Gran Bretagna: tre genitori e un embrione, ora si può » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.