Fiocco rosa (o azzurro): la storia del simbolo della nascita

Qual è il significato del fiocco rosa? Se lo chiedono i neo-genitori ma anche i parenti, pronti ad omaggiare la nascita del nuovo arrivato in famiglia con un (immancabile) fiocco di nascita che può essere rosa, se la neonata è una bimba, o azzurro, se invece si tratta di un maschietto. Ma da dove arriva questa tradizione e quale era la sua funzione originaria? Ecco qualche notizia interessante.

Diffusissimo in Italia, ma altrettanto amato nei paesi anglofoni (dove si chiama welcome baby), il fiocco di nascita simboleggia l’arrivo della cicogna in famiglia e, secondo la tradizione, deve essere affisso alla porta della camera dell’ospedale per poi arrivare sulla porta di casa solo quando la mamma e il bambino finiscono il periodo della degenza ospedaliera. Lungi dall’essere esclusiva della cultura italiana, però, il fiocco appartiene originariamente alla cultura orientale e, proprio nei paesi dell’estremo Oriente, è stato introdotto con la funzione di talismano di protezione ma anche per salutare pubblicamente l’arrivo dei neonati (in principio solo per i maschietti). Anche il suo colore all’inizio era diverso: i fiocchi, infatti, erano tutti blu per creare una connessione con il cielo e chiedere l’intervento delle divinità nella protezione del neonato.

Oggi sono disponibili vari (e divertenti) tipi di fiocchi e di decorazioni create per salutare l’arrivo del piccolo di casa. Tra cuscinetti ricamati, coccarde e pupazzetti, infatti, la scelta è ampia ma – anche in questo caso – la situazione non è sempre stata così. In principio, infatti, c’era l’abitudine di appendere alla porta dello spazio dove si trovava il neonato un semplice nodo. Semplice ma simbolico, ovviamente. Il nodo, infatti, rappresenta l’incrocio tra due entità distinte che, unendosi profondamente, creano qualcosa di assolutamente nuovo, nuovo proprio come il bambino appena entrato in famiglia.