La sindrome del marito in pensione: ansia e depressione per le donne

Andare in pensione cambia la vita. E non sempre per il bene della coppia. Secondo uno studio condotto dall'IZA, un istituto di ricerca con sede a Bonn, in Germania, quando il marito smette di lavorare la salute della moglie peggiora. I disturbi più comuni sono ansia, emicrania, insonnia e depressione. Questa malattia ha un nome: si chiama “sindrome del marito in pensione”, e se ne parla nella letteratura medica (e non solo) da diversi anni. Ma è la prima volta che viene effettuato un vero e proprio studio scientifico sulla questione.

Marco Bertoni e Giorgio Brunello, i ricercatori dell'Università di Padova che hanno coordinato le ricerche, sono partiti da un'indagine realizzata sulla popolazione del Giappone, un paese dove la divisione dei ruoli tra uomini e donne è molto rigida. Analizzando questi elementi, si sono resi conto che “un anno in più trascorso in pensione dai mariti giapponesi aumenta le probabilità che le loro mogli sviluppino la sindrome da 5.8 a 13.7 punti percentuali”.

In Giappone, spiegano i ricercatori, le mogli “si occupano dei lavori domestici e dei bambini”; i mariti, invece, passano la giornata al lavoro e, nel tempo libero, sono spesso fuori casa con i colleghi. Quando gli uomini vanno in pensione, le donne si ritrovano a dover badare a una persona in più. E le nuove preoccupazioni diventano una fonte di ansia.

La sindrome del marito in pensione, però, non colpisce solo le casalinghe. Anzi, sarebbe particolarmente acuta nelle donne che lavorano, "che sono già stressate dal proprio lavoro e hanno meno tempo per soddisfare le richieste aggiuntive dei loro mariti”.

La conclusione dei ricercatori: bisognerebbe tenere conto non solo delle conseguenze economiche dell'andare in pensione, ma anche di quelle psicologiche, e preparare l'uscita dalla vita lavorativa “per il benessere di entrambi i coniugi”.