Mal di schiena: e se si trattasse di un'ernia del disco?

Responsabile del 2% dei mal di schiena, l'ernia del disco è un'affezione alquanto eterogenea. In certi casi non provoca alcun sintomo, in altri, è fonte di forti dolori e necessita di un intervento chirurgico. Ecco le cause, come prevenirla e come curarla.
 

L'ernia al disco è una delle responsabili del mal di schiena. Le cause e i sintomi variano da persona a persona.

Piccola lezione di anatomia sulla colonna vertebrale

Ognuno di noi ha già avuto un mal di schiena dovuto a una cattiva postura al lavoro o durante la notte o a un movimento brusco. Se il riposo e un buon massaggio non riescono a alleviare il dolore, probabilmente la vostra schiena soffre realmente di una patologia che va trattata al più presto. In due casi su cento, la causa del mal di schiena è l'ernia del disco.
Si tratta di una malattia molto rara le cui cause, i sintomi e i trattamenti variano molto da un individuo a un altro. Tuttavia, la maggior parte delle sciatiche, affezioni molto dolorose, sono causate da un'ernia del disco. 

Sporgenze insolite…

La colonna vertebrale contiene e protegge il midollo spinale, nel quale passano molte fibre nervose e molti nervi del nostro corpo. È costituita da una pila di 24 ossa chiamate vertebre, di cui, le prime sono situate a livello della scatola cranica e le ultime a livello del bacino. La colonna vertebrale può essere suddivisa in diverse regioni: cervicale, toracica, lombare e pelvica (o sacrale).
Tra ciascuna delle vertebre si trovano dei cuscinetti, i dischi intervertebrali, che servono ad attutire gli shock, a proteggere la colonna, ma anche a renderla flessibile. Normalmente, ogni disco è posto tra due vertebre (esempio: se il disco in questione è tra la IV e la V vertebra lombare, si parlerà comunemente di ernia L4/L5), ma può capitare, dopo uno shock, un movimento violento o semplicemente per usura, che il disco esca dalla sua posizione consueta. Quando il disco fuoriesce lateralmente si ha un'ernia del disco. Il termine "ernia" si riferisce generalmente alla sporgenza di un organo rispetto alla sua solita posizione.
 

Schema di un'ernia

Il disco intervertebrale si compone di due parti: un anello di cartilagine fibroso con al centro un nocciolo gelatinoso chiamato nucleo polposo. In caso di ernia, la parte interna, morbida e gelatinosa esce dalla parte fibrosa. Quest'ernia potrebbe comprimere le radici spinali con cui è a contatto.

A volte asintomatica, altre molto dolorosa: perché?

I sintomi variano a seconda della posizione dell'ernia e del tipo di sporgenza. Se per alcune persone le ernie passano inosservate, per altre, al contrario, sono fonte di dolori terribili, perché se l'ernia si sviluppa all'interno della colonna, cioè rivolta verso il midollo spinale, può entrare in contatto con certe radici nervose e comprimerle. Dato che il midollo spinale è costituito di nervi, inevitabilmente, l'ernia è dolorosa. Benché un'ernia possa verificarsi in qualsiasi punto della colonna, risulta che l'80% delle ernie diagnosticate si trovano nella parte bassa della schiena, sulla zona lombare.

Dei dolori che possono interessare il collo o i piedi

La sede della patologia è la schiena, ma i dolori sono principalmente lombari oppure sciatici. La sciatica è il nome di una patologia localizzata all'altezza di uno dei due nervi sciatici. Questi due nervi sono i più grossi e i più lunghi del corpo, e vanno dalla parte bassa della schiena fino ai piedi. Quando il nervo sciatico è compresso (da un'ernia), infiammato o leso, il dolore si irradia lungo il nervo, fino al piede. Si noti che l'ernia del disco è spesso all'origine di una sciatica, ma quest'ultima potrebbe dipendere anche da altri fattori: delle protuberanze insolite dovute all'artrosi, a un edema causato dalla lesione di un legamento e, più raramente, a un tumore o al morbo di Paget (malattia dell'osso).
Se l'ernia è cervicale (nel collo), il paziente può sentire qualche dolore e rigidità al collo, alle spalle, al petto e all'avambraccio. In caso di un'effettiva compressione della radice nervosa, si avranno anche formicolio, intorpidimento e debolezza alla mano.
Se l'ernia si sviluppa nella regione toracica, i sintomi saranno più numerosi: dolore nella parte superiore o inferiore della schiena, dell'addome o delle gambe, a seconda della radice compressa.
 

Le cause dell'usura dei dischi intervertebrali

Normalmente, un disco è ben localizzato tra le vertebre e non si muove, ma quando i dischi sono soggetti a molte pressioni, si deteriorano con l'età o sono semplicemente troppo sollecitati, fuoriescono! Logicamente, l'età favorisce queste fuoriuscite, dal momento che l'organismo risente del passare degli anni. Le ernie del disco toccano in particolar modo le persone tra i 30 e i 50 anni, le donne incinte, specialmente a causa del peso che mette a dura prova la schiena, le persone affette da artrosi e coloro che sollecitano particolarmente la schiena. Tra le cause, il fattore genetico è incisivo in questa patologia, ma anche il sovrappeso, i movimenti bruschi, lo stress e le posture scorrette.

Attenzione alla schiena nel sollevare un peso

Il sollevamento di carichi pesanti è all'origine di molte ernie, perciò, non dovremmo tentare di sollevare qualcosa incurvando o torcendo la schiena; bisogna flettere le ginocchia, abbassarsi mantenendo la schiena dritta e rialzarsi mantenendo l'oggetto vicino al corpo. Se potete, spingete gli oggetti pesanti piuttosto che tirarli. In generale, cercate di avere sempre una buona postura con la schiena ben dritta.
Lo sport è la migliore delle prevenzioni ma, prima iniziare, non dimenticate di riscaldarvi, vi risparmierete non solo un'ernia, ma anche una tendinite, uno strappo muscolare o qualche altro disturbo. Il nuoto è lo sport per eccellenza per la schiena, poiché permette di lavorare sui muscoli dorsali. Tra i vari stili, il dorso è particolarmente consigliato, mentre è preferibile evitare il delfino, in cui si incurva la schiena.

La prevenzione

Per dormire, si raccomandano una buona rete e un materasso abbastanza rigido. Al lavoro, l'ideale sarebbe appoggiare la parte bassa della schiena allo schienale, in modo da potersi tenere nella posizione più diritta possibile. Si devono appoggiare i piedi al suolo (o su un piano rialzato, ad esempio uno sgabello).
Il calore è l'ideale per calmare i dolori muscolari... Utilizzando una borsa d'acqua calda, un cuscinetto riscaldabile o semplicemente un asciugamano bagnato con acqua calda, cercate di fornire calore ai muscoli più volte al giorno.
Signore, evitate i tacchi alti. Oltre a rischiare una distorsione, la vostra schiena potrebbe risentire di una postura scorretta. Allo stesso modo, se avete una borsa grossa come una valigia, cercate di cambiarla con una " borsa-zaino". Esistono modelli molto carini che preserveranno la vostra spina dorsale. Stessa cosa con la spesa: meglio distribuire il peso su ogni lato per bilanciare.

Alleviare i dolori di un'ernia

Ovviamente, i trattamenti variano a seconda che l'ernia sia dolorosa o meno. Risulta, tuttavia, che molti pazienti guariscono senza trattamento in circa due settimane.
In caso di un dolore difficile da sopportare, è ovviamente necessario consultare un medico. Per poter fare una diagnosi di ernia del disco, il medico consulterà il paziente, effettuerà un esame clinico, e richiederà anche una radiografia della rachide (nome scientifico della colonna vertebrale). Questi esami sono in genere sufficienti per diagnosticare un'ernia del disco. In caso di dubbio, il medico può comunque richiedere una risonanza magnetica lombare o una TAC, che permettono di visualizzare i punti di contatto tra il disco e la radice nervosa.
Dopodiché, il medico potrà prescrivere al paziente un trattamento adeguato. L'obiettivo è quello di minimizzare il dolore riducendo l'infiammazione della radice nervosa. Il medico interverrà sull'ernia solo nel caso in cui il trattamento risulti inefficace. Per ridurre il dolore, il medico prescrive solitamente degli antidolorifici (analgesici, antinfiammatori, miorilassanti, per rilassare i muscoli) e tanto riposo! Attenzione però a non trascorrere le vostre giornate oziando sul divano, perché sarebbe controproducente. Infatti, stare a letto tutto il giorno non favorisce la guarigione, poiché i muscoli della schiena perderanno tonicità e le articolazioni si irrigidiranno.
Se il dolore è cronico e costante e se i farmaci non producono l'effetto desiderato, il medico può ricorrere a delle iniezioni di derivati del cortisone. Il problema con questo tipo di trattamento è che, per essere efficace, la cura va iniettata il più vicino possibile all'ernia. Per questo, è solitamente necessario effettuare un esame radiologico. 

La chirurgia

Quando il dolore persiste nonostante il trattamento e la paralisi diventa sempre più debilitante, in particolare nel caso di una sciatica o di debolezza muscolare e di una perdita significativa della sensibilità, è necessario un intervento chirurgico.
L'obiettivo del chirurgo è decomprimere il nervo rimuovendo l'ernia. Esistono due tecniche: la tradizionale e la micro-chirurgia :
 l'operazione classica viene eseguita in anestesia generale e dura circa un'ora e mezza. Il chirurgo incide la pelle in modo da poter accedere all'ernia. Dopo aver sollevato il muscolo e aperto la vertebra, rimuove il disco, liberando il nervo. Generalmente, l'operazione richiede 2 o 3 giorni di ricovero in ospedale. La convalescenza dura un mese e esige un riposo privo di qualsiasi sforzo. In seguito, si procede alla riabilitazione, per rafforzare i muscoli addominali e lombari e insegnare al paziente le corrette abitudini posturali. Il paziente potrà dunque riprendere gradualmente le sue attività, restando cauto. 
Le moderne tecniche di microchirurgia permettono di operare senza anestesia generale e in meno tempo (circa 20 minuti), il post-operazione sarà quindi meno duro per il paziente. Il chirurgo esegue un'anestesia locale. Grazie al supporto radiografico, il medico individua con esattezza la posizione dell'ernia. Successivamente, il procedimento è più o meno lo stesso che per l'operazione tradizionale: passare sotto il muscolo e tra le vertebre per rimuovere l'ernia, solo che, in questo caso, il chirurgo utilizza una piccolissima apparecchiatura che guida col supporto di un microscopio. Alcuni neurochirurghi pongono una protesi tra due vertebre per dare sollievo al disco.
Sentitevi liberi di porre tutte le domande che vi vengono in mente circa l'operazione e la tecnica utilizzata. I pazienti e le patologie non sono tutti uguali. È quindi necessario discutere dettagliatamente con il chirurgo e il medico.

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