Mal di testa: cefalea, emicrania, rimedi e dubbi

Mal di testa: diversi tipi e tantissime definizioni, che spesso creano confusione. Ma è importante capire quale sia il proprio disturbo, per capire come imparare a gestirlo e calmarlo.

Mal di testa: meglio imparare a definire i sintomi e capire cosa riferire al medico.

Mal di testa: così diffuso, così semplice eppure così complesso. Sicuramente sarebbe meglio sapere qualcosa di più e impara ad aiutarsi, per farlo passare completamente.

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) quando il capo fa male, non si è soli: soffrono di mal di testa circa 2,5 miliardi di persone nel mondo. Fondamentale quindi comprendere quale tipo di dolore sia, come si origini, quali caratteristiche abbia, e in quali casi prendere provvedimenti, con l'aiuto del medico. Anche perché qualche rimedio c'è, ma perché faccia effetto, deve essere mirato. Ecco tutto quel che c'è da sapere.

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Cefalea o emicrania?

Ci sono tante definizioni diverse per il mal di testa, come cefalea o emicrania.


Male alla testa, va bene, ma le definizioni abbondano. Cefalea, emicrania con aura, emicrania senza aura: cosa significano questi termini esattamente? È bene scoprirlo come prima cosa, per capire quale sia il proprio disturbo
La cefalea è quel dolore che si percepisce sopra una linea immaginaria che va dall’occhio all’orecchio, e si divide in primaria (senza una patologia alla base del dolore) o secondaria (dovuta ad una altra patologia).

Il termine cefalea è generico, mentre per emicrania si intende un tipo di cefalea molto importante, che dura almeno tra le 4 e le 72 ore, localizzato da un lato (unilaterale) pulsante, forte, con alcuni sintomi precisi come nausea, vomito, fotofobia. Può essere una emicrania semplice, o con aura, cioè preceduta da disturbi di vista e della parola, che possono durare fino ad un'ora.

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Emicrania

In cosa consiste, più nello specifico, quello che viene considerato uno dei disturbi più diffusi al mondo?


Capito che si tratta, nel nostro caso, di emicrania, è meglio andare nello specifico. Si tratta di un disturbo diffuso (ne soffre una persona su dieci, in media e nel mondo, anche se la percentuale sale in età fertile). I sintomi iniziali possono essere molto vari, come irritabilità, depressione, sonnolenza, stanchezza, sbadigli, difficoltà a concentrarsi.

Se c'è aura, come si diceva, si avranno anche dei sintomi visivi, che dureranno da alcuni minuti a massimo un'ora: punti luminosi, luci lampeggianti, linee luminose a zig zag, o problemi del campo visivo. A questo punto, il dolore, che aumenta progressivamente fino ad essere moderatamente forte, vicino alla tempia e all'occhio, per poi diffondersi al resto del capo, con altri sintomi come nausea, sensibilità a luci, suoni e odori, qualche volta peggiorati da esercizio fisico. La ripresa, spesso lenta, può causare affaticamento: insomma dopo un attacco di emicrania non ci si sente in forma.

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Cefalea di tipo tensivo

La cefalea può avere anch'essa varie tipologie: una è quella tensiva.


Vari tipi di cefalea possono colpirci, come quella di tipo tensivo, la più diffusa, che colpisce soprattutto le donne, e intorno ai 30 anni: dura da pochi minuti a vari giorni, si sente una morsa, un peso da entrambi i lati del capo, con un effetto a fascia, anche se sopportabile. Non ci sono di solito altri sintomi, a parte un poco di fastidio per luci o rumori forti.

Tra le cause ci sono l’abuso di farmaci, lo stress, l’affaticamento mentale, lo sforzo protratto, posture sbagliate tenute a lungo o forti tensioni. In realtà, lo scatenamento di questo tipo di cefalea richiede la presenza concomitante di più sintomi e la mancanza di sonno.

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Cefalea a grappolo

Un altro tipo di cefalea è quella a grappolo, che colpisce soprattutto gli uomini.


La cefalea a grappolo, diversamente da quella tensiva, colpisce soprattutto gli uomini sui 30 anni, anche se qualche volta anche le donne ne sono soggette. In entrambi i casi, non c'è nessuna familiarità (quindi non è detto che se i genitori soffrano di cefalea a grappolo, anche i figli abbiano questo problema). Si chiama "a grappolo" perché ci sono dei periodi nei quali i dolore e gli attacchi si raggruppano insiem, e si presentano da una a più volte al giorno, soprattutto di notte, in modo severo, con delle fitte da un lato nell'orbita e la sensazione che il male si irradi dall'occhio. A questa fase, poi, segue un periodo più tranquillo, senza cefalea.

Ma quando colpisce, la cefalea a grappolo dura da un quarto d'ora a un paio di ore, e si associa a lacrimazione, naso tappato, sudorazione in viso. Tra i fattori scatenanti possono esserci l’assunzione di alcool, le forti correnti d’aria fredda o calda, il sonno, pasti troppo abbondanti o forte stress.

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Cefalea cronica

La cefalea cronica si chiama così perché dura per più giorni al mese.


Quando la cefalea colpisce per la metà del mese e per almeno tre mesi consecutivi, è cronica: tra le cause ci sono il sovradosaggio di analgesici o una emicrania. Il dolore è bilaterale, medio e può essere legato a fotofobia o fonofobia.

Dura ore, o è continua, non è pulsante e ha una intensità lieve o media. Non viene peggiorata dall’attività di routine, come camminare o salire le scale e di solito non presenta altri sintomi come nausea o vomito.

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Cefalea da freddo

Sembra una battuta eppure esiste anche la cefalea da freddo.


Mal di testa e freddo, binomio che si credeva una sorta di credenza della nonna, ma esiste. Secondo i medici infatti anche il freddo può portare al mal di testa, ad esempio il getto di aria fredda che arriva dal condizionatore o dal ventilatore e che colpisce direttamente il capo.

Questo avviene perché la bassa temperatura aggrava una crisi emicranica, quindi chi è predisposto deve stare lontano dal flusso diretto dell'aria condizionata, del ventilatore o delle correnti d’aria. Lo si distingue perché se ci si allontana dalle fonti di freddo, il disturbo si riduce.

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Diario della cefalea

Tanti tipi di mal di testa, per capire qual è il proprio bisogna tenere un diario.


Chi ha mai sofferto di mal di testa e ha cercato l'aiuto di uno specialista lo sa: serve il diario. Si tratta di un foglio, quaderno, o qualunque strumento per registrare la frequenza e le caratteristiche cliniche degli attacchi di cefalea per un tempo prolungato, di almeno un mese, in modo da riportare queste informazioni al medico.

Oltre alla data, la durata, il tipo di dolore, la localizzazione e la sua intensità, si segnano i sintomi correlati (dalla nausea alla fotofobia), cosa si è mangiato e da quanto, se (per le donne) si è vicine al ciclo, se si sono assunti farmaci, e qualsiasi altro disturbo che si presenta sempre insieme al mal di testa.

Una volta preso nota di almeno un paio di attacchi, si avrà del materiale da sottoporre al medico.

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Diagnosi

Anche per il mal di testa si può procedere ad una diagnosi da parte dello specialista.


Ci sono diversi strumenti che ha a disposizione lo specialista per una diagnosi. Meglio, dopo aver parlato con il proprio medico di famiglia, andare in uno dei tanti Centri per le Cefalee presenti sul territorio.

Si parte quindi con un'accurata anamnesi, e diario del mal di testa alla mano si possono fornire informazioni dettagliate su tempi, frequenza, modalità del dolore. Sarà poi lo specialista a proporre analisi più approfondite a livello neurologico o terapie, oppure semplicemente consiglierà un cambio di stile di vita, o dei farmaci specifici.

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Una nuova terapia

In arrivo una nuova terapia contro l'emicrania cronica.


Tra le ultime novità, è arrivata una nuova terapia contro l'emicrania cronica. Si tratta di un anticorpo intelligente creato in laboratorio in grado di neutralizzare una sostanza fisiologica chiamata CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide), il cui eccesso sarebbe correlato all'insorgenza dell’emicrania. La scoperta arriva dal Centro per la diagnosi e terapia delle cefalee e del dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma e i risultati sarebbero promettenti: mostrerebbero una riduzione degli attacchi superiore al 62% dopo 3 mesi e un'alta percentuale di risposta (il 74%).

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