Dominare gli attacchi di panico

Sudore freddo, mani umide e difficoltà a respirare sono i sintomi principali degli attacchi di panico. Per controllarli, esistono metodi efficaci.

Non è facile capire gli elementi scatenanti degli attachi di panico, ma esistono soluzioni per cercare di ridurre il problema.


Tutti, una volta nella vita, possono ritrovarsi a dover affrontare un attacco di panico, in circostanze diverse. Nella maggior parte dei casi l'attacco di panico è imprevedibile e può prodursi in assenza di elementi scatenanti precisi. Si tratta di un momento di terrore intenso, durante il quale la persona è incapace di controllarsi. La crisi può durare da 10 a 20 minuti, che a chi la vive sembrano molto lunghi, e raggiunge la sua massima intensità in pochi minuti. 

I sintomi principali sono i seguenti: 
- palpitazioni o accelerazione del ritmo cardiaco
- sudore
- tremore
- sensazione di soffocamento
- dolore o fastidio all'addome e al petto
- paura di perdere il controllo di sé e della situazione
- intorpidimento o pizzicore
- brividi e/o vampate di calore
 
Se non è raro avere un attacco di panico sporadico, c'è chi ne soffre regolarmente (in Italia, circa 2 milioni di persone). È piuttosto frequente che le persone soggette a queste crisi, che si tratti o meno della prima volta, abbiano la sensazione di morire. Nel caso di un semplice attacco di panico, la cosa più prudente da fare è accompagnare la persona al pronto soccorso o da un medico affinché si renda conto dell'innocuità della situazione e si senta rassicurata. Dopodiché, bisogna cercare di curare il problema sul lungo periodo.

Il trattamento: psicoterapia e antidepressivi

Per le persone regolarmente soggette agli attacchi di panico, è necessario seguire una vera e propria terapia per evitare che il problema diventi cronico. Per le forme meno gravi, il trattamento prevede di solito una psicoterapia comportamentale e cognitiva, spesso associata a dei farmaci. Il terapeuta aiuta il paziente a individuare i pensieri che lo portano a interpretare male le reazioni del proprio corpo, a diventare meno sensibile alle manifestazioni fisiche di panico e ad affrontare le situazioni a rischio.

Per le forme più gravi, la psicoterapia può essere accompagnata dalla somministrazione di antidepressivi aventi lo scopo di prevenire il sopraggiungere di nuovi attacchi. D'altronde, la psicoterapia è l'occasione per il paziente di ricercare le radici del problema e tentare di comprenderne le origini. Gli attacchi di panico deriverebbero da una combinazione di fattori genetici, biologici e psicologici. 

Ma non esiste nessuna regola in materia, e un determinato trattamento può essere efficace per una persona e rivelarsi inutile per un'altra. A volte, le crisi di panico scompaiono spontaneamente o sono sufficientemente distanziate l'una dall'altra per non rappresentare un handicap nella vita di tutti i giorni.
 

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