Modella albina: Diandra Forrest cambia i destini e riscrive la bellezza

La modella albina Diandra Forrest è la prima testimonial di un beauty brand. Decisa a normalizzare l’albinismo, combatte i pregiudizi armata di bellezza, aiuta i genitori e, nel frattempo, riscrive i canoni.

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Diandra Forrest è nata e cresciuta a New York in una famiglia di "tutti i colori, dai più chiari ai più scuri". Non solo perché afroamericana ma anche perché lei, oggi 27enne, è nata albina. Diandra ha lineamenti afro e pelle diafana, capelli afro ma biondissimi, i suoi occhi si muovono in maniera  quasi impercettibile ma perenne. Quando aveva 14 anni confidò al suo agente che avrebbe voluto seguire le orme della madre e diventare una modella e si sentì rispondere che "sei troppo strana, non farai mai questo mestiere".

Ebbene, non solo Diandra è diventata una modella, non solo ha sfilato, tra gli altri, per Jean Paul Gaultier, Vivienne Westwood e Gypsy Sport (quella volta, sul catwalk della Fashion Week di New York, teneva in braccio sua figlia Rain). E non solo Beyoncé l'ha voluta nel video di Pretty Hurts e Kanye West in quello di Power. Oggi Diandra è la prima modella albina ad essere testimonial di bellezza. "Sono così felice di annunciare - ha scritto su Instagram l'11 ottobre - che sono uno dei volti della campagna Breaking Beauty di Wet & Wild. È fantastico fare parte di un marchio che celebra la diversità ed è orgoglioso di essere inclusivo. Grazie alla squadra Wet & Wild". Insomma, Diandra è la dimostrazione che a credere nei sogni a volte si avverano. Nonostante le premesse e i pregiudizi, che lei con i bulli si è fatta le ossa, di bullismo in bullismo.


Albinismo: lo stigma di un bambino ogni 17mila

"Crescere in una scuola pubblica è stato molto difficile", ha raccontato in un video, dando voce al bambino ogni 17mila che ogni giorno si porta dietro, dentro e fuori lo stima di essere nati con quell'anomalia genetica che priva la pelle, i capelli, i peli e pure gli iridi della melanina. Uno stigma che, ancora oggi, in diversi paesi dell'Africa e dell'Asia e del Sud America, alimenta credenze in grado di distruggere la vita degli albini. C'è chi li vede come fantasmi, chi come stregoni, chi come esseri maledetti. In Tanzania e Sudafrica, soprattutto, gli albini sono vittime di vere e proprie campagne criminali e quando non rischiano di essere uccisi in riti di stregoneria, rischiano di essere stuprati perché qualcuno li ritiene in grado di curare l’Aids.


Albino? Diandra cambierà il tuo destino

Falsi e terribili miti a cui Diandra ha dichiarato guerra armata di bellezza. Non solo esteriore, va da sé: in Tanzania dà il suo contributo con l'associazione Assisting Children in Need mentre su Instagram ha lanciato e dirige la campagna Beyond My Skin per celebrare l'albinismo e cancellare lo stigma. "Volevo che le persone albine vedessero qualcuno che ci mettesse la faccia, qualcuno che potesse rappresentarli", ha spiegato lei che sul social veste i panni di una mental couch. "Volevo offrire loro una piattaforma e un'opportunità per esprimere se stessi in modo terapeutico, ma voleva anche che il mondo potesse vedere e ascoltare quello che avevano passato. Siamo umani, siamo belli e dobbiamo essere apprezzati invece che etichettati". Da quel post dell'estate 2016, Diandra, ha collezionato quasi 138mila follower, riceve tonnellate di messaggi al giorno e l'affetto dai fan di tutto il mondo.

Ultimamente ha ricevuto un'ondata di domande da genitori di bambini albini: "vogliono sapere come possono spiegarlo ai loro figli e compagni di classe, e chiedono qual sia la migliore crema solare", ha raccontato, fiera e felice del dialogo che la sua piattaforma ha creato. Lei che è cresciuta con una "madre sempre lì per farmi sapere che sono bella, non importava come", e sa bene quanto sia cruciale "aver quella sensazione dentro" che solo i genitori possono trasmettere. Lei che ora è madre di Rain e invita a "stimolare i figli e dar loro autostima, così da non crescere alla ricerca di complimenti altrove", in un mondo che li giudica "strani". Un mondo in cui lei, da testimonial di un beauty brand qual è diventata con l'obiettivo di "rendere normale l'albinismo", proverà a scrivere un nuovo capitolo della bellezza.

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