Colonscopia: come si fa e a cosa serve

Un esame certo utile ma spesso fastidioso. Ecco perché la colonscopia non ci deve spaventare, e cosa succede esattamente durante l'indagine.

Colonscopia, un esame certo non piacevole ma molto utile al medico per la diagnosi.


Basta il nome a far disperare chi si deve sottoporre all'esame della colonscopia. Il fatto di non avere poi le idee chiare su cosa accadrà durante questa indagine così imbarazzante, non aiuta. Ma la dottoressa Pamela Pacini, medico di Medicina Generale della ATS Milano città metropolitana, ci spiega esattamente come stanno le cose. E perché non c'è da avere paura.

Cos'è?

La colonscopia è un esame endoscopico che permette di vedere direttamente, attraverso un piccolo tubo sottile e flessibile dotato di videocamera, il contenuto dell’intestino e le sue pareti, dall’ano risalendo fino alla valvola ileocecale, che determina l’inizio del colon. L’indagine permette piccoli interventi come l’asportazione di polipi, l’esecuzione di biopsie e la cauterizzazione di sanguinamenti, il tutto inserendo gli strumenti attraverso sottili canali contenuti all’interno del tubo flessibile.

Dura molto?

La durata è legata alla singola situazione specifica del paziente: una colonscopia in cui non si hanno particolari problematiche o limitazioni anotomiche può essere eseguita in pochi minuti, mentre se, ad esempio, è necessario asportare un polipo o fare biopsie la durata può arrivare a 20 minuti circa.

Come ci si prepara all'esame?

La preparazione alla colonscopia è un processo molto importante per consentire una corretta esplorazione del viscere. Questa prevede una dieta da attuare nei giorni precedenti l'esame e l'assunzione di farmaci per la pulizia dell'intestino. La dieta deve essere povera di scorie, cioè non si possono mangiare frutta, verdura, cereali, legumi, bisogna bere molto e ridurre progressivamente i cibi solidi, inoltre bisogna seguire lo schema preparatorio, che ormai di consuetudine viene fornito al paziente dalla struttura in cui si eseguirà l’esame, in cui vengono indicati dosi e modalità di assunzione dei farmaci per la pulizia intestinale.

Fa male?

Il paziente è sedato tramite benzodiazepine, come il Valium, somministrate per via endovenosa: un tipo di sedazione che dura pochi minuti e consente al paziente di respirare autonomamente senza provare dolore. L’eventuale fastidio può essere causato dalla distensione delle pareti dell’intestino, che viene determinata dall’introduzione di aria, attraverso un canale dello strumento, per visualizzare meglio il contenuto del colon. Di solito il fastidio provato viene dimenticato dai pazienti per l’effetto della sedazione. A detta dei pazienti in realtà è la preparazione a creare più fastidi dell’esame in sé.

E dopo l'esame?

Dopo l’esame, a causa dell’effetto dei sedativi usati durante l’esame, il paziente deve evitare di guidare e pertanto è consigliabile che vada a fare l’esame accompagnato da qualcuno. Invece è possibile mangiare qualcosa di leggero qualche ora dopo l’esame.

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