Pubblicazioni matrimonio: la procedura online

Secondo la legge, le pubblicazioni di matrimonio hanno valore solo se pubblicate online. Il Magazine delle donne vi spiega la procedura per non commettere errori.


Dal 1 gennaio 2011 le pubblicazioni di matrimonio si fanno online.


Le pubblicazioni di matrimonio nell'era del digitale si fanno online. Secondo la recente legislatura, a partire dal primo gennaio 2011 gli albi pretori si sono spostati sul web, con l'intento di eliminare gli sprechi e le scartoffie. Così, la legge ha imposto che tutte le pubblicazioni su carta venissero trasferite sul digitale, comprese quelle di nozze, pena l'invalidità dell'atto. Questo implica che le amministrazioni pubbliche siano obbligate a pubblicare sul proprio sito tutte le notizie che abbiano necessità di pubblicità legale.

Pubblicazioni e validità del matrimonio

Osservando l'art. 32 della Legge n. 69/2009, per far sì che le pubblicazioni di matrimonio siano valide, quindi, bisogna procedere per gradi ed assicurarsi che il comune a cui ci si rivolge sia aggiornato sulle nuove procedure. Questo perché, nel caso di pubblicazioni nulle, il ministero avvisa che "il  matrimonio non sarà nullo né annullabile, ma a carico degli sposi e dell'ufficiale di stato civile potrà essere comminata una sanzione amministrativa che va da 41 a 206 euro". Non poco, se ci si aggiunge poi anche la preoccupazione che qualcosa possa andare storto.

Come fare le pubblicazioni di matrimonio online

La coppia che vuole sposarsi, sia con rito civile che religioso, devono presentare la richiesta di pubblicazione. Una volta effettuata, l'ufficio comunale deve procedere con le certificazioni e tutti i documenti necessari. Dopodiché l'addetto redige il verbale per la pubblicazione di matrimonio e pubblica l'atto sull'Albo Pretorio online, per 8 giorni. Scaduto il termine di legge, il Comune rilascia il nulla osta. 

Documenti per le pubblicazioni di matrimonio

I documenti necessari per richiedere le pubblicazioni di matrimonio sono la carta d'identità, la richiesta del parroco della chiesa dove si intende celebrare il rito religioso, il certificato di capacità matrimoniale ed il nulla osta alle nozze se i futuri sposi sono extracomunitari o esterni alla parrocchia che hanno scelto. Poco cambia a livello burocratico, insomma, se non un risparmio di tempo e carta!

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