Vivienne Westwood: unisex controcorrente

Sulla passerella della Paris Fashion Week Vivienne Westwood porta in scena l'eterna battaglia tra maschile e femminile. Ma il lieto fine è dietro l'angolo.  

Unisex e provocatoria, in una parola Westwood. La Baronessa della moda non rinuncia a stupire nemmeno sulle passerelle parigine dove sfila, tra cappelli giganti e facce dipinte, invertendo i generi per il prossimo Autunno/Inverno. Accade così che i corpi maschili si stringano in sottili abiti femminili mentre le silhouette delle donne scompaiono dentro i volumi esagerati di completi giacca e pantalone, obbligatoriamente oversize, prelevati dal guardaroba di lui. 

Lato fantasie domina il tartan, visto anche sulle immancabili borse a secchiello da portare sia a mano che in spalla, mentre sul fronte dei materiali è la lana a dettare legge, purché sia ruvida e rigorosamente eco-friendly. Lana per lei in ogni tipo, colore e qualità e lana anche per lui negli abiti maglia e nelle minigonne gessate impropriamente collocate su corpi nerboruti. 

In passerella i generi si contaminano e si sovrappongono dando vita a uno stile unisex e indomabile che non si preoccupa di riscrivere le regole inventando un galateo ad hoc. Sul catwalk aleggia un retrogusto mannish mentre i volumi abbondanti vengono abbandonati solo per esaltare i busti femminili grazie ai sempiterni corpetti rigidi, vero e proprio marchio di fabbrica dello stile Vivienne Westwood. 

I riflettori parigini si accendono a ritmo rock (con un gruppo inglese chiamato a suonare live in pedana) e culminano nella celebrazione dell’amore unisex con il modello Marcus e l’attrice spagnola Paz de la Huerta, a seno nudo, che anticipano in pedana il loro matrimonio nella vita reale, previsto per la fine di giugno. Una favola romantica riletta in chiave rock dove l’incontro/scontro tra generi lascia intravedere un happy end. Concentrato in una collezione eclettica e sregolata. 

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