Randall Fowler: le rivelazioni choc del fratello di Kevin Spacey

Kevin Spacey, accusato da prima Anthony Rapp e poi da Robert Cavazos ha dichiarato di essere gay. Il fratello Randall Fowler ha raccontato un'infanzia segnata da un padre: "nazista violento".

Dopo il caso Kevin Spacey, Netflix ha confermato che la sesta stagione di House of Cards - Gli intrighi del Potere, sarà l'ultima. © Kika Press

[Aggiornato il 2/10/2017 alle ore 10.11] Il caso Kevin Spacey (Fowler, all'anagrafe) si arricchisce di un nuovo, inquietante, capitolo: l'infanzia dell'attore segnata dalle violenze e dagli abusi di un padre iscritto al partito nazista americano, con tanto di baffetti all'Adolf Hitler. Un padre che, come ha raccontato in un'intervista al DailyMail Randall Fowler, 62 anni, fratello maggiore dell'attore, frustava e violentava i figli senza che la madre - consapevole - riuscisse ad opporsi. La loro, quella in cui sono cresciuti Kevin, Julie e Randall era una "casa degli orrori". Più volte Randall, oggi autista di limousine, ha cercato di proteggere Kevin dal padre, di professione tecnico della Lockheed Corporation. Una volta l'ha pure minacciato. "C'era così tanta tenebra nella nostra casa che va oltre ogni immaginazione". Appassionato, fin da ragazzo di recitazione e boxe, dal carattere turbolento - fu espulso dalla Northridge Military Academy per aver alzato le mani su un compagno, pare per legittima difesa - "Kevin ha cercato di difendersi da quello che accadeva chiudendosi in una bolla emotiva" ha raccontato il fratello, aggiungendo che "non aveva sentimenti" e, forse a causa di quel clima "è diventato molto scaltro e intelligente". Con il senno di poi, il mestiere di attore è stato "forse un modo di fuggire" dalla realtà. Fino alla resa dei conti.


House of Cards: ultima stagione

Dopo 53 nomination agli Emmy, e un Golden Globe a Kevin Spacey come migliore attore in una serie drammatica, House of Cards- Gli intrighi del potere, chiude i battenti: “la sesta stagione sarà l’ultima”, hanno dichiarato in un comunicato Media Rights Capital e Netflix a proposito della serie di cui Spacey non è solo il protagonista ma anche il produttore esecutivo. La decisione era già stata presa alcuni mesi fa ma il caso - prima le accuse di molestie da Anthony Rapp, poi il coming out di Spacey in un tweet - l’avrebbe resa definitiva.

Il condizionale è d’obbligo ma il sospetto che gli intrighi del potere (della serie) si siano incagliati negli intrighi (sessuali) del protagonista e produttore è lecito. I produttori hanno infatti aggiunti di essere “profondamente scossi per le notizie che riguardano Kevin Spacey. Di conseguenza i dirigenti di entrambe le nostre compagnie si sono recati a Baltimora per incontrare il cast e tutta la squadra ed esprimere loro tutto il nostro sostegno". Non il protagonista che, “come previsto dal programma al momento non è al lavoro sul set".


La denuncia, il mea culpa, il coming out

Per chi si fosse perso l'antefatto, il 29 ottobre 2017 un tweet di Kevin Spacey ha fatto tremare il social perché mentre ha l'attore ha chiesto scusa per le molestie denunciate dal collega Anthony Rapp, ha cinguettato la sua omosessualità. Il gossip sulle preferenze sessuali di Spacey circolava da tempo: il primo a lanciare l'indiscrezione fu, nel 2013, il presentatore Andy Cohen che nel libro The Andy Cohen Diaries: A Deep Look at a Shallow Year Read, raccontò di averlo visto truccato e in compagnia di tre uomini, in atteggiamenti intimi. Sia come sia, dopo decenni di rumors sempre smentiti - "smettetela di chiedermi se sono gay, questo è bullismo" - la conferma è arrivata dal diretto interessato.

Se fosse un film, l’ottobre 2017 di Hollywood si potrebbe intitolare: “Vuotiamo il sacco” oppure “Via gli scheletri dagli armadi”. Ma è tutto vero e c’è poco da ridere. Dopo aver letto le accuse ad Harvey Weinstein e scoperto che da Gwyneth Paltrow a Léa Seydoux passando per Lupita Nyong’o e Cara Delevingne praticamente mezzo cinema al femminile ha subito le avance moleste del produttore e dopo aver appreso le scabrose abitudini onanistiche del collega James Toback, è arrivato anche il turno del coming out dell’attore premio Oscar - per I soliti sospetti e American Beauty - Kevin Spacey. Lo stesso che due anni fa, intervistato da The Times, dichiarava: "Ho sempre voluto avere figli. E li voglio anche ora, ma è ancora presto".

Anche questa valanga si è staccata, di nuovo, da una presunta molestia dichiarata in un’intervista. Parlando con Buzzfeed News, Anthony Rapp - volto di Paul Stamets in Star Trek Discovery - ha raccontato un episodio che risale al 1986. Che, dice, andò così: Kevin Spacey, ai tempi 27enne, organizzò un party a cui Antony - classe 1971 - poco più che un adolescente fu invitato. Poiché si annoiava, decise di andare a vedere un po’ di tv in camera da letto dove, verso la mezzanotte, dopo che gli invitati se n’erano andati, ricevette la visita del padrone di casa che tentò un approccio sessuale del tutto sgradito. Anthony se ne andò ma da quella volta non parlò mai più al futuro collega e riuscì a confidarsi solo con amici e parenti.

La risposta di Spacey è arrivata in un tweet: “Ho molto rispetto e ammirazione per Anthony Rapp come attore - ha cinguettato l’ormai 58enne -. Mi ha fatto orrore sentire la sua storia. Sinceramente non ricordo quell’episodio che risale a più di 30 anni fa. Ma se mi sono comportato come lui dice, gli faccio le mie più sincere scuse per quello che dev’essere successo, profondamente inappropriato e legato ai fumi dell’alcol”. Fatta l’ammenda, l’attore fa coming out: “Questa storia mi stimola a raccontare di più sulla mia persona”, consapevole del fatto che sulla sua vita privata si è detto di tutto e di più, complice il fatto che lui, “geloso della sua privacy” ha alimentato i pettegolezzi. Ebbene, scrive, “nella mia vita ho avuto relazioni sia con donne sia con uomini. Ho amato e avuto incontri romantici con diversi uomini nel corso della mia vita e ora ho deciso di vivere da uomo gay. Voglio affrontare la cosa onestamente e apertamente e tutto questo ha inizio con l’esaminare il mio comportamento”.


Robert Cavazos: nuove accuse

Purtroppo per lui, meno di una settimana dopo si è fatto avanti l'attore messicano Robert Cavazos che, in in un post su Facebook, ha denunciato un avance simile, subita ai tempi in cui Spacey era direttore artistico del teatro londinese Old Vic (dal 2004 al 2015). Il tentato palpeggiamento sarebbe andato in scena nel bar del teatro. Il fatto, sostiene Cavazos è che ora emergeranno "molte altre" accuse: "Io non l'ho tollerato, ma conosco gente che aveva paura di fermarlo", scrive Cavazos: "Sembra che l’unico requisito per Spacey di sentirsi libero di toccarci fosse di essere un maschio sotto i 30 anni".

Insomma, preso di mira, Kevin Spacey ha tolto la maschera, suo fratello Randall ha completato l'opera e ora il re di House of Cards, nudo rischia di finire alla gogna.

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