Anima gemella, l’Isis adesca i cuori solitari

Per reclutare nuove leve l'Isis adesca i cuori solitari promettendogli l'anima gemella. Una sorta di agenzia matrimoniale che dispensa Jihotties (sexy musulmane) agli uomini e una vita perfetta alle donne. 

Attraverso siti e account social, l'Isis adesca nuovi combattenti promettendo loro l'anima gemella.


In amore e in guerra tutto è permesso”, dice un vecchio proverbio storpiato dall’Isis che, alla ricerca di nuove reclute, le adesca offrendogli l’anima gemella. Con tanto di offerte personalizzate per i sessi: alloggio gratuito, assistenza sanitaria e auto alle donne; bellissime spose agli uomini. Jihotties, per la precisione, che Urban Dictionary spiega come “un termine usato per descrivere una ragazza musulmana da urlo, sexy e disponibile”. Insomma, il vecchio trucco “in stile Match.com" che però, spiega l’inchiesta della CNN, sembra funzionare.  

Al centro della storia c’è l’account Twitter (ora disattivato) _BirdOfJannah che, nel pieno della sua attività, cinguettava la (presunta) storia di una donna che nelle terre occupate dall’Isis sosteneva di aver trovato la sua anima gemella, di essersene innamorata e di vivere una vita bellissima: "Dopo pochi minuti, ho rivoltato il mio niqab. Lui mi ha guardato. I nostri occhi si sono incrociati. Il cuore palpitava più veloce della luce”. In realtà, spiegano gli analisti, l’amore non c’entra nulla con questa storia e più che l’anima gemella, l’Isis dispensa armi e stipendi sempre più bassi.    

Il fatto è che gli aspiranti foreign fighters non seguono la logica e i vertici lo sanno bene. Come spiega Mia Bloom, autrice del libro Dying to Kill, l’offerta è allettante per chi non ha niente da perdere, o per lo meno, ne è convinto: “il sito propone una vita perfetta infarcita di romanticismo, una vita nuova, perfetta capace di cancellare il dolore del passato”. 

La realtà è ovviamente tutta un’altra cosa: le donne reclutate finiscono in dormitori senza energia elettrica, vengono indottrinate tutto il giorno, se sgarrano vengono punite da altre donne, mangiano poco e l’acqua la vedono solo ogni tanto. Dell’anima gemella promessa non c’è nemmeno l’ombra: costrette a sposare il primo che capita, se rimangono vedove sono "dotate” di un altro uomo. Riciclate, essenzialmente.     

Questo, però, lo scoprono una volta che sono arrivate. Prima sono in balia delle informazioni che ricevono. Perciò la promessa dell’anima gemella e della vita facile è così pericolosa: alla luce dello studio Til Martyrdom Do Us Part: Gender and the ISIS Phenomenon condotto dall’Institute for Strategic Dialogue “l’isolamento sociale e culturale che la comunità musulmana ha vissuto negli anni può contribuire a spingere le donne a unirsi all’Isis, così come la sensazione che l’intera comunità musulmana sia perseguitata”. 

Sia come sia, l’inchiesta della CNN è solo l’ultima della serie: ancora attivo è Free Our Sistersil finto sito per mamme dove i post scritti da altre donne conquistate (o costrette) dalla follia degli uomini, fiancheggiano l'Isis, invitano "più donne possibili" a combattere la jihad e festeggiano l'11 settembre. Oum Zahra - anche nota come Maeeva -, è invece la francese di 21 anni, di professione agente matrimoniale per l’Isis arrestata dalla polizia francese lo scorso 29 settembre. Arrivata in Siria nella primavera del 2014 per impegnarsi "nell'umanitario”, Maeva sceglie invece l’Islam sbagliato, sottostà alla sharia, sposa un combattente e si ritrova davanti a uno schermo ad abbindolare ragazze occidentali a suon di consigli di cuore e istruzioni di viaggio. Adesca i cuori solitari con la promessa di trovare a ciascuna l’anima gemella, in realtà le offre in pasto ai colleghi del marito, condannandole a vivere una storia (e per molte anche una vita) senza lieto fine

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