Giornata mondiale Aids 2015: il 1° dicembre si lotta tutti insieme

Il 1° dicembre è la Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids. Nonostante campagne e impegno, i contagi sono in aumento in Europa.

Il 1° dicembre è la giornata mondiale contro l'aids. Negli ultimi dieci anni l'Hiv è sparito dalle pagine di giornali, ma continua a colpire.


Il 1° dicembre 1988 è stata la prima Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids e da allora in questo giorno si continua a parlare, sensibilizzare e informare su questa malattia che, nonostante le varie campagne, negli ultimi anni ha continuato a crescere, proprio mentre la maggior parte del pubblico pensava che fosse quasi sparita, scegliendo di abbassare la guardia (e ridurre la prevenzione).

Il fatto che, in generale, l'attenzione sia diminuita, è dovuto infatti ad una errata percezione, secondo la quale la malattia sia in diminuzione, così come il contagio. Invece, in Europa il numero di infezioni ha toccato un livello mai visto, neanche negli anni '80, stando a quanto riporta oggi l'agenzia Ansa. Il fenomeno ovviamente non riguarda solo questo lato del mondo: in Africa l'Aids è diventata la prima causa di morte tra gli adolescenti (ogni ora si verificano 26 nuove contagi). Ma in Europa, come già dichiarato dalle agenzie di controllo, nel corso del 2014 il sistema di sorveglianza ha registrato 142mila nuove infezioni nei 53 paesi della regione europea dell'Oms, di cui circa 30mila nella sola Unione Europea. Un rapporto firmato Oms-Ecdc, cioè l'Organizzazione mondiale della sanità unitamente all'European Centre for Disease Prevention and Control, le nuove infezioni riguardano soprattutto rapporti omosessuali non protetti, passate dal 2005 ad oggi da 30% al 42%.

Si ammalano di Aids soprattutto uomini, e in Italia il fenomeno riguarda soprattutto la fascia tra i 25 e i 29 anni, bersagli preferiti dal virus dell'Hiv nel nostro paese, come spiega il Centro Operativo Aids dell'Iss. Anche in questo caso i dati dicono che, nonostante le diverse e storiche campagne informative, i contagi avvengono nell'84% dei casi a causa di rapporti sessuali senza preservativo, e nel 40% casi dei tra omosessuali maschi. Nonostante gli ottimi risultati ottenuti con la pillola preventiva, che riduce i rischi di infezione da Hiv, correlati all'Aids, questa è ancora poco conosciuta e ancor meno usata.

La chiave per combattere l'Aids, quindi, resta ancora, a distanza di tanti anni, una sola: la conoscenza.

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