Coppie di fatto: 1 neonato su 4 ha genitori non sposati

Nella fotografia scattata dall'ultimo rapporto Istat sulla natalità, un neonato su quattro è figlio di una coppia di fatto, 5mila in più rispetto al 2013. Negli Usa sono il 40% dei neonati.

Sempre più bambini nascono dalle coppie di fatto.


Alla crisi del matrimonio corrisponde il boom delle coppie di fatto. Risultato: nel 2014 più di 1 neonato su 4 è figlio di genitori non sposati; uno su tre se si considera solo il Centro-Nord Italia. Tradotto in numeri, la generazione delle famiglie di fatto conta 138.680 neonati, oltre 5mila in più rispetto al 2013. A fare la fotografia della società italiana che cambia è l’Istat che nell’ultimo rapporto sulla natalità mostra l’evidenza della realtà a dispetto dell’immobilismo della politica che, ancora, non riconosce le coppie di fatto.        

A confrontare i dati degli ultimi cinque anni, però, sarebbe cosa buona e giusta che si desse una svegliata dal momento che nell’Italia che figlia sempre meno, i genitori senza fede al dito sono quelli che si danno più da fare in merito alla conservazione della specie: i figli delle coppie conviventi sono cresciuti dal 23,6% del 2010 al 27,6% del 2014. Anche perché è inutile far finta di non vedere che le nozze, nel Bel Paese, sono sempre più démodé. Tirando le somme, nell’ultimo quinquennio, il calo delle cerimonie ha toccato quota meno diecimila ogni anno anche se per trovare il bandolo della matassa bisogna andare indietro di 40 anni, quando l’istituzione della società familiare è entrata in crisi. Negli Stati Uniti anticipatori di tendenze, il fenomeno è ormai assodato: i single hanno superato gli sposati (45,6% contro 44,9%) e il 40% dei figli oramai nasce fuori dal matrimonio.

Il fatto è che in Italia non solo ci si sposa meno ma quando lo si fa succede (un po’ troppo) tardi: gli sposi hanno in media 34 anni e le spose 31. Risultato: i figli arrivano avanti nel tempo e sempre di più rimangono senza fratelli né sorelle. Al punto che nel 2014 i neonati da coppie italiane sono scesi per la prima volta sotto quota 400mila: 398.540 per la precisione, quasi 82 mila in meno negli ultimi sei anni. 

Insomma, c’è poco da scherzare: come anticipato a febbraio dall’Istat, il tasso di natalità è "insufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale". Tradotto: se non si cambia verso bisognerà convertire gli asili in ospizi. Anche perché il fatto che pure i decessi siano in calo, invece di essere una buona notizia, si traduce in una popolazione sempre più vecchia. Ogni volta che l’Istituto di Statistica fa i conti, si raggiunge un nuovo record: nel 2014 sono stati iscritti in anagrafe 502.596 bambini, quasi 12mila in meno rispetto al 2013. Siamo ai minimi storici dai tempi dell'Unità d'Italia. Forza giovani, prendete spunto dalla Danimarca e datevi da fare per ripopolare il Paese.

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