Dislessia, Mika si racconta: "Il segreto è la fiducia"

Il giudice di X Factor parla della dislessia al convegno “Come pesci sugli alberi” e invita le famiglie a supportare i ragazzi. Mika: “Sembra una cosa impossibile da risolvere ma non è vero”.


Mika interviene al convegno sulla dislessia organizzato ad Alba e esorta le famiglie ad aiutare i figli senza perdere la fiducia.

 

Mika parla della dislessia intervenendo, nel cuneese, al convegno sui disturbi dell’apprendimento Come pesci sugli alberi. Un argomento che, dati alla mano, è strettamente attuale visto che, secondo l’Associazione Italiana Dislessia, in ogni classe di ciascun livello, almeno un alunno è affetto da questo disturbo. Un argomento che, per il giudice di X Factor, è molto noto visto che lo stesso Mika ha patito di dislessia arrivando, ricorda lui, a sentirsi”stupido”. 

Di stupidità, però, non si può assolutamente parlare visto che la difficoltà nel riuscire a leggere, scrivere e calcolare correttamente e velocemente è in generale una caratteristica di chi è dotato di altri talenti più artistici o creativi. Il problema, però, è che spesso i dislessici incontrano serie difficoltà nella vita scolastica e l’esperienza di Mika, in questo senso, non fa eccezione. 

"Ho pensato per tanti anni di essere stupido quando ero più giovane - racconta il cantante nel videomessaggio preparato per l’occasione – perché non mi rendevo conto che non ero stupido, ma come un pesce su un albero. Ci sono state tante cose che hanno cambiato la mia idea di me stesso. Pensavo che fosse tutta colpa mia, e in effetti devo dire che era un po' colpa dell'ambiente in cui sono cresciuto...”. 

Un ambiente nel quale “normalità” era la parola chiave. “Questa idea della normalità – continua il giudice del talent - è un'illusione totale. La normalità non esiste. C'è solamente l'individualità, che è una cosa molto speciale, che dobbiamo difendere, quando la vediamo negli altri, ma anche sviluppare e difendere quella che è dentro di noi”. Come trovarla? Nel caso di Mika il supporto è arrivato dagli insegnanti che ha incontrato sulla sua strada ma anche e soprattutto dalla mamma e dalla sua passione per la musica che l’hanno aiutato “a sviluppare la mia testa e una versione diversa d'intelligenza”. 

Il risultato è stata una nuova prospettiva. “Ho trovato la chiave per una vita normale – ricorda lui - e ho così potuto sistemare tutte le altre parti della mia vita. A un certo punto non riuscivo neanche a immaginare di scrivere una lettera, adesso sto preparando un libro". Un libro che si preannuncia come un traguardo importante e che permette al cantante di mandare “un messaggio di supporto e di coraggio a tutte le persone che hanno come me problemi di dislessia, ma anche a tutte le altre famiglie”

Perché, conclude Mika, la dislessia “sembra una cosa impossibile da risolvere, ma non è vero. A volte sembra che sia genetica, ma anche questa è un'illusione: si può sempre sistemare". L’importante e non far venire mai meno l’appoggio. E la fiducia.



Copyright foto e video: Kika Press / You Tube

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