Teatro Bataclan, la foto della donna incinta e il post della fidanzata disperata

Tra le foto che diventeranno un simbolo della strage di Parigi c'è quella al Teatro Bataclan, dove una donna incinta chiede aiuto. Tra i racconti più strazianti quello di Polina che al Bataclan ha perso il suo fidanzato. 

Appesa alla finestra del teatro Bataclan una donna incinta si è salvata grazie a un eroe sconosciuto.


La foto di quella donna appesa a una finestra del Teatro Bataclan è diventata un simbolo. Della tragedia e della resilienza, dell’orrore dell’attentato che venerdì 13 novembre ha squarciato Parigi e dell’umanità di cittadini sconosciuti che si sono aiutati a vicenda, aprendo i portoni dei palazzi, tendendo le mani dai balconi. Senza clamore, avvolti dall’anonimato perché sono eroi di tutti i giorni. L’ha spiegato bene Luciana Littizzetto a Che tempo che fa domenica sera: resilienza “vuol dire capacità di far fronte ai traumi in maniera vitale e con la forza di ricostruirsi, restando sensibili alle cose positive che la vita offre, senza perdere l'umanità”. 

Una resilienza che il giornalista francese Daniel Psenny, ha ripreso con il suo smartphone, dalla finestra di casa, catturando per sempre la fuga dal Bataclan, il teatro degli orrori nel quale sono state uccise 89 persone. Si vede la corsa dei ragazzi che si precipitano urlando fuori dalla trappola mortale e si riversano in strada, e le persone appese alle finestre, che riportano immediatamente alla mente i corpi che si lanciarono nel vuoto dalle Torri Gemelle e preferirono schiantarsi alla morte tra le fiamme. Questa volta il corpo che dondola nel vuoto è vivo e urla, terrorizzato "Aiuto, sono incinta”.

Quella donna e il suo bambino oggi stanno bene: li ha salvati un uomo che ha perso alcuni secondi (preziosissimi per la sua fuga) per tenderle le mani e aiutarla a rientrare nell’edificio, poi a uscirne, indenne. una volta al sicuro quella donna, aiutata dalla famiglia, s’è messa alla ricerca del suo salvatore. “Ha voluto ringraziare tutti quelli che le hanno regalato un gesto di solidarietà, a cominciare dall’uomo che le ha afferrato la mano e l’ha aiutata a risalire”, ha spiegato il suo amico, Frans Torreele.

Per trovarlo hanno creato un appello che dopo aver rimbalzato ovunque, ha dato i suoi frutti: “Dopo l’annuncio su Twitter il fratello dell’uomo che l’ha aiutata mi ha contattato tramite email - ha spiegato Frans, - ci siamo scambiati i numeri e ci ha assicurato che anche lui sta bene. Era tutto ciò che volevamo sapere”. L’eroe in questione preferisce però restare anonimo, come preferisce restare anonima anche la donna della finestra. “È stata salvata da una serie di piccoli gesti, e in quel momento di follia totale, sono stati questi piccoli gesti a compiere grandi cose. Una mano allungata, un tocco su una spalla. Queste persone hanno bisogno di ringraziare e di abbracciarsi”. Perché è questo, la resilienza. Non cercare palcoscenici per non sottolineare l’orrore di quanto è accaduto, per non dargli credito, per riuscire ad andare avanti, più umani di prima.

Polina e Nick avrebbero festeggiato tre anni insieme il 14 novembre.

Accanto alle storie a lieto fine, ci sono però quelle dalla conclusione tragica. Tante troppe, molte ancora sconosciute. Quella raccontata su Facebook da Polina Beckley, fidanzata di una delle vittime del Bataclan, è straziante. Il 14 novembre sarebbe stato il terzo anniversario del suo primo incontro con Nick Alexander. Trentasei anni, inglese, Nick era l'addetto al merchandising della serata. “L’ho visto davanti a me sdraiato per terra - ha raccontato al Telegraph una sopravvissuta -, quando qualcuno si è mosso e hanno iniziato a spararci. Ho provato a rianimarlo ma non c'è stato niente da fare”.

Tutto ciò che resta da fare è ricordarlo. Per farlo Polina ha scelto il social network, affidandogli il suo amore, schiantato contro l’assurda violenza di venerdì sera: "Tre anni fa, in questo giorno, ti ho incontrato per la prima volta. Mi sono innamorata nel momento in cui ho posato gli occhi su di te. Questa è stata la relazione più amorevole, passionale e piena di eventi che io abbia mai sperimentato. Eri il mio tutto. Amante, amico e anima gemella. Ora sono completamente distrutta, ho il cuore a pezzi. Mi mancherai terribilmente. Dormi bene, mio dolce principe. Ti amerò per sempre".

Copyright foto: YouTube/Facebook@Polina Beckley
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