Abdullah Kurdi, il papà di Aylan era lo scafista. Parola di una sopravvissuta

I media di tutto il mondo hanno dipinto Abdullah Kurdi, il papà di Aylan, come un eroe. A smentire questa versione Zainab Abbas, una sopravvissuta al naufragio dove ha perso 2 dei suoi 3 figli: "Era lui lo scafista". 

Zainab Abbas, sopravvissuta al naufragio, accusa Abdullah Kurdi, il padre del piccolo Aylan, di essere lo scafista.


L’affondo ad Abdullah Kurdi, il padre del piccolo Aylan morto sulla spiaggia di Bodrum, arriva da Zainab Abbas, una donna che su quella barca c’era e ha perso due dei suoi tre figli e più che a un eroe, quando pensa a quell’uomo, vede lo scafista di quella maledetta barca naufragata. “I media di tutto il mondo ne hanno fatto una vittima e un eroe ma lui si è sfilato dalle sue responsabilità. Era il capitano della barca, era lui che guidava”. È tutta un’altra storia quella che Zainab racconta alle telecamere della tv araba Eufrate e farà discutere il mondo intero. 

Lui, Abdullah, aveva raccontato che tutti i 12 passeggeri erano caduti in mare perché qualcuno si è alzato in piedi e, complice il mare grosso, l’imbarcazione si è ribaltata. Lei invece sostiene che al timone c’era lui, Abdullah Kurdi, e che la situazione è precipitata quando hanno iniziato a imbarcare acqua. Ci tiene a precisare che suo marito aveva raccomandato Abdullah “di non correre perché rischiavamo di affondare” e che, in preda al terrore, aveva domandato all’intermediario “è sicuro questo viaggio” e si era sentita rispondere di “sì proprio perché il capitano viaggia con due figli piccoli e la moglie”.  

Intervistata anche dalla tv australiana TEN Eyewitness News Zanaib ha ripetuto la sua storia parola per parola scatenando la rincorsa a chi ne sapeva di più: c’è un'altra donna che sul quotidiano iracheno Shafaq News ricorda che l'uomo che guidava la barca era ubriaco (ma non specifica se si trattasse di Abdullah e chi vede nell’immediato ritorno a Kobane di Abdullah (rientrato per celebrare i funerali dei figli e della moglie) la conferma che lo scafista fosse proprio lui. C’è anche chi non ci vuole credere e ricorda che Abdullah aveva raccontato di essersi messo alla guida dell’imbarcazione dopo che il titolare li aveva abbandonati, spaventato della onde, tuffandosi in mare. 

Insomma, la popolarità della foto di Aylan morto sulla spiaggia di Bodrum ha scatenato non solo reazioni in Occidente ma anche nei paesi da cui i profughi scappano. Non ultimo lo stesso Califfato che se n’è appropriato per ammonire, con un articolo, gli aspiranti fuggitivi su quale futuro li attende. E intanto la tragedia va avanti.

Copyright foto: Twitter@TEN Eyewitness News 
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