I capelli rossi: bellezza oltre gli stereotipi

Le fotografie di Michelle Marshall ritraggono 30 afro-caraibici con i capelli rossi e la pelle scura per andare contro gli stereotipi e dimostrare che mentre l'uomo discrimina, Madre Natura mescola. E il risultato è la bellezza della diversità.

Gli scatti di Michelle Marshall ritraggono la bellezza di 30 afro-caraibici con i capelli rossi e la pelle scura per andare oltre tutti gli stereotipi.


Sui capelli rossi si è detto di tutto e di più. Stereotipi duri a morire che ancora oggi sono fonte di pregiudizi e non risaltano la loro bellezzaDagli Antichi Egizi al Medioevo, il mantra è sempre lo stesso: chi ha i capelli rossi nasconde un carattere irascibile, focoso o inaffidabile. Succede perfino al cinema dove tra la Sirenetta di Disney, Jessica Rabbitt e Pippi Calze-lunghe i rossi non hanno vita facile. Per non parlare degli appellativi: “Rosso malpelo, tre soldi un cavelo”, “pel di carota”, “testa rugena” per citare solo i più comuni che chi ha la chioma fulva si sente ripetere da sempre.  Michelle Marshall, fotografa londinese di origine francese, ha deciso di abbattere uno stereotipo: che i capelli rossi non sono prerogativa degli scozzesi e degli irlandesi, o in generale dei caucasici. Che non hanno per forza la pelle chiara. Che mentre gli uomini incasellano e separano, Madre Natura mescola.

Il progetto, che si chiama MC1R dalla mutazione del gene MC1R, meglio noto come recettore dell'ormone melantropo, che causa i capelli rossi, è nato per caso. È stato il suo stesso stupore di fronte a una bambina caraibica, lentigginosa e fulva a spingerla a lavorare alla ricerca di altri afro-caraibici che portano a spasso la chioma che il luogo comune assegna agli irlandesi. “Ho voluto attirare l'attenzione delle persone, invitandole a riflettere sui giudizi che hanno quando guardano una persona bianca "ginger" (rossa), potenzialmente di origine celtica - ha spiegato la fotografa -. Ho voluto porre l'attenzione su come cerchiamo di affrontare e lottare con temi che riguardano l'immigrazione, la discriminazione e il pregiudizio razziale e Madre Natura, intanto, fa il suo corso, abbracciando una pluralità sociale, e procedendo, cerca di scuotere le nostre convinzioni e i nostri pregiudizi sulle origini, sull'etnia e sull'identità delle persone”.

Una sorta di "censimento visivo" per raccontare le persone afro-caraibiche con la testa rossa. Il risultato è una carrellata di trenta visi meravigliosi nei loro mix. Persone sconosciute, contattate attraverso i social media e il passaparola, non senza faticare proprio perché, spiega l’artista, “ognuno di questi incontri è stato speciale e umiliante dal momento che non faceva che scatenare le reazioni più o meno negative con cui loro si confrontano ogni giorno”. Michelle Marshall ha affinato la sua sensibilità, alla ricerca delle parole giuste per convincerli a farsi fotografare: “molti di loro lo vivono come un difetto e io sono, a tutti gli effetti, l’incarnazione di chi vuole farlo passare per un bel capriccio della natura”. 

La modella Natasha Culzac, capelli rossi e pelle scura, è una di loro: "Più diventavo grande, di razza mista, con una folta chioma di capelli crespi rossi, e più era difficile crescere in una piccola città di mare - racconta -. A 13 anni, durante la mia fase adolescenziale da Slipknot, avevo deciso di comprare della crema per sbiancare le mie lentiggini, ho tentato di rendere piatti e lisci i miei capelli tingendoli di nero. Ora però voglio essere unica e non rinunciare alla mia natura".

Ben fatto Natasha Culzac, la bellezza non dovrebbe andare a braccetto con gli stereotipi ma piuttosto con l’unicità, la diversità, per l’appunto.

Copyright foto: Instagram@Michelle Marshall
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