Rita Dalla Chiesa e la gaffe sulla Grecia: "lo dicono i vecchi di Cefalonia"

Per esprimere la solidarietà alla Grecia, Rita Dalla Chiesa, pubblica un post che infervora la rete: "Durante la Seconda Mondiale li abbiamo aiutati in guerra contro i tedeschi", una gaffe che lei difende fino alla fine: "Così mi è stato raccontato da alcuni vecchi di Cefalonia".

Il post di Rita Dalla Chiesa sulla Grecia ha infiammato la rete.


A costo di manifestare la propria solidarietà alla Grecia, Rita dalla Chiesa cambia la storia. Poi, a costo di salvarsi la faccia, passa la domenica (una delle più calde della storia) ad arrampicarsi sui vetri. Scrive su Facebook domenica 5 luglio, subito dopo i risultati del referendum che ha bocciato l'austerità imposta dall'Europa: “Non sono greca. Ma amo la Grecia come se fosse casa mia. Ho vissuto le sue strade, il suo mare, il profumo dei fiori della notte, le sue contraddizioni, la generosità degli isolani, l'affetto che hanno verso noi Italiani che, in qualche modo, li abbiamo aiutati in guerra contro i tedeschi…”. 

Il post va avanti ma la frase che precede i tre puntini di sospensione ha infervorato la rete: “Sicuramente sarà uno scherzo. Vero? No, perché io mi sotterrerei a questo punto” commenta Nicoletta Lucheroni. La storia, per lo meno quella ufficiale, racconta che durante la Seconda guerra mondiale, gli italiani invasero la Grecia con le truppe fasciste alleate dei tedeschi. Una svista che non può passare per un errore di battitura ma merita la bocciatura in terza media. Morale: il post di Rita mette tutti in cattedra e c’è chi dà vere e proprie lezioni di storia e chi la liquida con ironia piccata.

Il post prosegue in pieno stile Posta del Cuore: Loro non hanno bisogno delle nostre cavolate, per vivere. Un tavolino blu accanto al mare, un po' di formaggio con le olive, un piatto di patatine 'ignoranti', come dicono loro, e un bicchierino di ouzo freddo. Le grandi barche, gli enormi yacht che attraccano, sono quasi tutti francesi, inglesi e americani. Loro hanno il famoso senso della vita che molti di noi non conoscono più. Per cui smettetela di fare terrorismo politico su un turismo che, mai come quest'anno, andrebbe incrementato. Non è vero che mancano i viveri. Mangiatevi una sana insalata di feta, pomodori e origano seduti in riva al mare, e aiutate questa gente a riprendersi in mano la loro dignità. Hanno detto 'meglio poveri, che sotto la Merkel'. Hanno ragione loro”. 

Poco importa, perché la rete si concentra su quell’unico passaggio bacchettando Rita che va dritta per la sua strada, risponde ai commenti e si arrampica sui vetri tirando in causa i vecchi di Cefalonia: “Per un periodo si sono coperti e sfamati a vicenda - spiega Dalla Chiesa -. Così mi è stato raccontato da alcuni vecchi di Cefalonia. Ma scusi, perché aggredirmi così?”, si domanda anche un po' stupita. 

Chiara Diamantini scrive “Levateje er vino!!!”. E Rita le risponde: “E a te la parola. Io non bevo.” Francesco Luigi Paolilli l’apostrofa: “politologa” e lei ribatte: “Mai preteso di essere una politologa. Ma una che non ha voglia di sottostare al potere delle banche e della Merkel si! Problemi?”. Carlo Bianco le consiglia “Studi un po' di storia, o scriva di economia domestica, che è meglio” lei replica: “La storia l'ho studiata. E lei impari a leggere”. Marco Berti le ricorda “Veramente noi ai greci volevamo spezzare le reni. Beata ignoranza” e lei rimanda al mittente l’accusa: “Ma davvero pensate che io non conosca la nostra storia? Beata ignoranza la tua…”.

Insomma, un vero putiferio che domenica ha tenuto Rita attaccata ai social e i social attaccati a Rita per ore e ore, fino a notte fonda. Finché, stremata dai commenti che devono averle intasato la posta, lunedì mattina la conduttrice ha pubblicato un altro post: “Mi rendo conto che c'é gente, sul web, che abituata ai bla bla politici, poi non riesce a capire le cose più semplici. Nel mio post di ieri ho scritto di come io, per 12 anni, abbia vissuto la Grecia. In tutti i suoi aspetti. Ho vissuto parecchio tempo a Cefalonia, ad Argostoli. Ogni volta salivo a portare i fiori ai nostri soldati ammazzati in quella maledetta fossa comune dai tedeschi. Ed è stato ad Argostoli che molti 'vecchi' mi hanno raccontato episodi di vicinanza e solidarietà fra greci e italiani. Malgrado fossero in guerra fra loro”. Che è tutta un’altra storia, sconosciuta ai più e senza dubbio ufficiosa.

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