Omar Al Shaikh, 16 anni, sposa la sua amata in ospedale 72 ore prima di morire

Omar Al Shaikh, un inglese 16enne malato di leucemia, ha sposato in ospedale la sua Amie Cresswell  quando gli hanno detto che la sua leucemia era incurabile. Settantadue ore dopo aver realizzato il suo sogno, Omar si è spento al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham.  

Omar Al Shaikh ha sposato la sua Amie Cresswell in ospedale, settantadue ore prima che la leucemia lo portasse via, per sempre.


A 16 è troppo presto per un sacco di cose. Per sposarsi, per morire. Per questo, il coraggio fiero con cui Omar Al Shaikh ha sposato la sua Amie Cresswell tre giorni prima che la leucemia di cui soffriva se lo portasse via per sempre, è ancora più straziante. Celebrato al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, il matrimonio tra i due adolescenti ha commosso la Gran Bretagna e chiunque abbia un cuore. Un sogno realizzato venerdì 19 giugno davanti ad amici e familiari, con un anello di fiori per la sua dolce metà e un sorriso grande così dipinto sul suo volto. Settantadue ore dopo, se n'è andato.

"È stato molto triste ma anche davvero incantevole - ha dichiarato un amico di famiglia al Birmingham Mail -. Omar non riusciva a smettere di sorridere, è stato davvero bello". Una finestra di felicità dopo l’ultimo ciclo di chemioterapia, dopo che lo scorso 14 giugno i medici hanno comunicato al giovane che il tumore era entrato nel midollo osseo e nulla più avrebbe potuto salvarlo. 

È stato in quel momento che Omar - nato a Brierley Hill, cittadina della contea delle West Midlands, in Inghilterra - ha chiesto la mano alla sua fidanzata e, una volta ottenuto il benestare dei genitori, il personale dell’ospedale ha allestito lo spazio per realizzare l’ultimo sogno del ragazzo. 

Per quanto eccezionale, il matrimonio in corsia non è un’eccezione. L’estate scorsa, le nozze dei due ragazzi filippini Rowden e Leizl, convolati a nozze in tutta fretta, dopo che a lui era stato diagnosticato un cancro al fegato, rimbalzò da un angolo all’altro del Pianeta in un video che ancora oggi - arrivato quasi a 15milioni di visualizzazioni -, suscita lacrime e sorrisi. Rowden Go Pangcoga è morto l’11 giugno 2014, a 29 anni, poco meno di 10 ore dopo aver detto “sì, lo voglio”.

Così come stringe il cuore in una morsa la storia del 22enne Jack Beniston e della sua fidanzata, Michelle O’Connor, di dieci anni più grande a cui - appena due mesi dopo aver messo al mondo la loro piccola Martha - fu diagnosticato un cancro cervicale in fase terminale: i medici le diedero 48 ore di vita. Lui non ci pensò un minuto, le chiese di diventare sua moglie, per sempre. Il personale del Peterborough City Hospital allestì la sala d'attesa al meglio che riuscì.

Riuscendo a realizzare il miracolo andato in scena lo scorso aprile: ”I medici mi dissero che avevano le strutture adatte a farci sposare quello stesso giorno, se era quello che volevamo - ha raccontato Jack al Mirror - e appena l'ho sentito ho deciso di farlo. Fortunatamente sono riuscito a portare all'ospedale le nostre famiglie e qualche caro amico. Le infermiere, una volta finito il turno, hanno passato un'ora a decorare la sala d'attesa per il matrimonio, rendendola irriconoscibile. Guardare Michelle attraversare il corridoio è stato incredibile, era davvero bellissima. È stato un matrimonio perfetto anche se straziante, ma lei era felice e per me non contava nient'altro." Jack e Michelle hanno trascorso la prima notte di nozze in ospedale: "Non potevo abbandonarla, - ha spiegato Jack - mi si sarebbe spezzato il cuore. Ci hanno dato una stanza molto bella per la nostra prima notte di nozze, addobbata come se fossimo in luna di miele. La gente mi diceva di tornare a casa per una notte a riposarmi, ma non mi sarei perso uno degli attimi che ci restavano da passare insieme per nulla al mondo”.  

Il giorno dopo Michelle è stata trasferita in un’altra struttura dove Jack le è rimasto sempre vicino: “Abbiamo deciso che la morte imminente non avrebbe cambiato nulla per noi due. Non facevamo altro che parlare per giorni e giorni; qualche volta la accompagnavo fuori a prendere una boccata d'aria fresca, mentre altre volte restavamo in stanza tutto il tempo”. Finché morte non li ha separati lasciandogli una piccola figlia di 8 mesi a cui raccontare quanto amava la sua mamma.

Copyright foto: Twitter@Birmingham Mail
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