Jovanotti-Francesca Valiani: il lato privato di Lorenzo Cherubini

Jovanotti, confessa di aver fatto molte cose per far felice sua moglie Francesca Valiani. Nell'intervista a "Grazia" Lorenzo racconta il suo lato privato, la perdita di suo padre e l'emozione del palco. 

Jovanotti, impegnato nel tour milanese a San Siro, svela i dettagli della sua vita privata.


Come vuole la tradizione, anche dietro a Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, c’è una grande donna. Si chiama Francesca Valiani, è sua moglie dal 2008, la sua dolce metà da una vita, la madre di Teresa - nata il 13 dicembre 1998 - e forse anche la principale artefice della carriera di Lorenzo Cherubini. “Francesca - racconta lui al settimanale Grazia - ha più ambizioni su di me di quante ne abbia io. Tante cose le ho fatte per farla contenta. Dalle piccole, come mettermi un bell’abito perché so che a lei piace vedermi vestito non come un bambino, alle grandi". Insomma, Lorenzo vuole che si sappia: "Un uomo da solo è una disgrazia. Io credo molto nella coppia, la coppia è una potenza”. 

Il 48enne re degli stadi dell'estate 2015, che per due ore di fila fa ballare cinquantamila persone a San Siro, nel suo tour milanese, si sbottona in un’intervista privata. Di recente criticato per alcune frasi dette all’università di Firenze sui giovani e il lavoro gratis, Jovanotti sceglie il settimanale per mostrare il suo lato più umano. Quello che ha sofferto per le due recenti perdite, quella del suo trombettista Marco Tamburini, ma soprattutto quella di suo padre Mario Cherubini: “Il mio babbo era un tipo strano. In pubblico era molto figo, tutti lo consideravano un simpaticissimo istrione, ma in famiglia era un osso duro. Ha lavorato tutta la vita in Vaticano. È entrato come gendarme”.

E ancora: "L’odore di sacrestia è uno di quelli della mia infanzia - svela -. Facevo le strisciate nella cappella Sistina. Mi lanciavo e buttavo per terra sul pavimento liscissimo. Non ho mai avuto un rapporto spirituale con quelle cose. Avevo l’impressione che il mio babbo lavorasse a Disneyland".

Una Disneyland che lui, Lorenzo, continua a mettere in piedi ogni volta che sale su un palcoscenico. Come sta facendo in questi giorni, vestito da Costume National e Valentino, cantando e correndo a perdifiato sulla passerella che si estendeva per tutta la larghezza di San Siro. "Volevo dare immediatamente l'idea di movimento, di velocità, di energia e di modernità - ha raccontato Jova - e che potesse portami in diversi punti dello stadio in modo da non avere mai un centro e nemmeno un fronte palco. Abbiamo in pratica la prima fila più lunga del mondo, tutto il prato è in prima fila". Visti i risultati, missione riuscita. "Mi piace salire sul palco. - conferma al settimanale -. Mi crea una bella tensione un po’ sportiva. È la cosa che mi piace di più probabilmente. È il mio mestiere”. Anche grazie a Francesca.

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