Livorno, 55enne sfregiata con l'acido muriatico. Arrestato un 30enne

Livorno, una 55enne impiegata in una sala scommesse sfregiata con l'acido muriatico da un 30enne. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri che l'hanno arrestato, la vittima ostacolava una donna di cui si era invaghito (che non lo voleva). Due anni dopo l'aggressione a Lucia Annibaldi, la violenza continua.

Il precedente: Lucia Annibaldi, l'avvocato 36enne che fu sfigurata dal suo ex nel 2013 ha scritto un libro per aiutare tutte le donne vittime di violenza.


Questa volta non è successo in Pakistan ma in una sala scommesse di Livorno: Davide Vecchio, operaio 30enne, ha voluto punire un’impiegata 55enne nel centro Snai gettandole dell’acido muriatico in faccia. Della giustificazione ricostruita dai carabinieri - avrebbe ostacolato una relazione con una 38enne presente al momento dell'aggressione - non bisognerebbe nemmeno parlare perché di giustificazioni, in casi come questo, non ce n’è nemmeno una. Tanto più che il trentenne - che ora si trova agli arresti domiciliari - era già stato più volte denunciato per le attenzioni troppo insistenti che dedicava alla sua preda che di considerarlo non aveva nessuna intenzione. 

Per fortuna la 55enne è fuori pericolo: ha riportato lesioni a un occhio (ma non permanenti) e ustioni guaribili in 25 giorni ma l’episodio si somma ai troppi che, negli ultimi anni, hanno raccontato la cronaca. Follie messe in atto senza distinzioni di genere, da uomini, donne e perfino coppie (diaboliche); per gelosia, rancore, ma anche a sfregio, tanto per vedere che effetto fa. 

A dicembre 2014 fece scalpore l’arresto della studentessa bocconiana Martina Levato, del broker Alexander Boettcher e del presunto complice Andrea Magnani, dopo l’aggressione al 22enne Pietro Barbini colpito al volto, agli arti e all'addome dall'acido, in un vero e proprio agguato in via Giulio Carcano, nella zona sud est di Milano. Secondo le indagini, i tre avrebbero costituito “una vera e propria associazione per delinquere” finalizzata a “purificare” il connubio tra Levato e Boettcher, ovvero punendo qualsiasi uomo che avesse avuto contatti con la giovane. Una vera e propria lista di esecuzioni che, oltre a Barberini, contemplava altre quattro vittime.

Otto mesi prima, il 24 aprile del 2014, è successo ad Anzio dove una 38enne incinta, è stata prima picchiata e poi sfregiata dal suo compagno. Prima ancora a Roma (dicembre 2013), anche qui ad opera del marito, a Torino (ottobre 2013) per mano di una donna che sfregia il marito. E a Genova (agosto 2013) dove un'impiegata di un'impresa di pulizia viene assalita e sfigurata con l'acido mentre sta andando a lavorare; ad Acireale (giugno 2013) dove in manette finisce una 38enne per aver prima investito poi sfregiato l’ex compagno; a Vicenza (maggio 2013) una 32enne apre la porta di casa e viene devastata da due persone incappucciate che scappano; il 6 maggio 2013 la vittima è una donna incinta diretta all’ospedale di Cuggiono, in provincia di Milano, il 30 aprile 2013 accade a un infermiere che sta salendo sul trenino Roma-Lido.

Il 16 aprile è Lucia Annibaldi la vittima, l’avvocato 36enne sfigurata dall’ex - poi condannato a 20 anni di reclusione - che dopo essersi ripresa ha scritto un libro e girato i salotti tv per sensibilizzare l’opinione pubblica e aiutare altre donne vittime di violenza. Una violenza che continua, allungando una lista vergognosa. 

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