Scuola: dopo le medie più della metà degli studenti sceglie il liceo

Scuola: dopo le medie più della metà degli studenti che prosegue gli studi s'iscrive a un liceo (scientifico in testa). Cresce l'affluenza al linguistico, stabile il classico. Calano (di poco) gli istituti tecnici e i professionali dove spiccano il ramo della ristorazione e quello alberghiero.

Dopo le medie, più della metà degli studenti che continua gli studi sceglie il liceo: in testa quello scientifico, in crescita il linguistico.

 
Mentre la scuola si riforma, quello che l’istruzione secondaria sfornerà sarà una carica di liceali: l’Italia si conferma un popolo di poeti - in senso lato perché dovremmo aggiungere anche di comunicatori poliglotti e di dediti alle scienze - e di navigatori (anche se internet ha preso il posto delle caravelle). Per quanto riguarda i santi, non è materia d’insegnamento, ma al posto ci sono i ristoratori, gli chef e gli albergatori, che in linea con le preferenze del pubblico televisivo, spopolano. O meglio, spopoleranno, visto che si parla degli uomini e delle donne di domani.

I dati del Ministero dell’Istruzione sulle iscrizioni al prossimo anno scolastico tratteggiano il quadro del Paese che verrà senza grandi meraviglie. Dicono che il 50,9% dei ragazzi che ha deciso di proseguire gli studi dopo le medie lo farà in un liceo: una pletora di circa 263mila studenti. Il più apprezzato è lo scientifico (soprattutto negli indirizzi scienze applicate e sportivo), tallonato dal linguistico, che segna una crescita sensibile. Scelte che sembrano suggerire due scenari su cui si dibatte da tempo: lo scientifico potrebbe essere indice del fatto che i giovani hanno raccolto l’invito a frequentare, dopo la maturità, le facoltà che vanno sotto l’acronimo di STEM - Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica - visto che nel 2020, secondo le previsioni della Commissione Europea, se la tendenza non s’inverte ci sarà un deficit di 900mila posizioni nel mondo dell’information tecnology. Il linguistico, invece, suggerisce la consapevolezza che parlare più lingue straniere è fondamentale per lavorare meglio ma (soprattutto) per lavorare anche all’estero. Il liceo classico resta il terreno d’elezione delle ragazze. Sono uno su tre, invece, gli studenti che hanno preferito un istituto tecnico: questo tipo di scuola segna una leggera flessione rispetto all’anno scorso. Infine il 17,6% degli adolescenti ha scelto l’istituto professionale, anche questo in calo rispetto all’anno scorso.

Sempre in linea con gli anni passati, i ragazzi sono la maggioranza degli studenti del liceo scientifico e degli istituti tecnici, mentre in quelli professionali maschi e femmine sono più o meno pari. Se si guarda alla distribuzione per aree geografiche il liceo vince soprattutto nel Centro Italia, mentre nel Nord-est gli istituti tecnici sono i più gettonati. Va precisato che nella scuola tecnica l’indirizzo economico - dove l’orientamento prediletto è quello turistico - è battuto da quello tecnologico, con informatica e telecomunicazioni in testa agli indirizzi scelti. Nei professionali, invece, vanno per la maggiore i servizi, seguiti (da lontano) da industria e artigianato, le aree che hanno fatto grande il made in Italy e ora rischiano di essere soppiantate dalle ricette di tutti gli aspiranti chef: assai gettonate, infatti, sono tutte le specialità dedicate a enogastronomia e turismo, anche se rispetto a un anno fa segnano una leggera diminuzione. Eccola l’Italia di domani, che un passo alla volta cambia la sua identità senza mai smentirsi più di tanto.

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