Allattamento al seno: ecco la situazione in Italia

9 neonati su 10 vengono allattati al seno nei primi giorni di vita ma solo 1 mamma su 10 continua dopo il sesto mese. Pubblicati i dati del nuovo Position Statement sull’Allattamento al seno e uso del latte materno/umano, mentre il reportage della BBC denuncia il business della vendita del latte online.

 

Solo 1 mamma su 10 continua l'allattamento al seno dopo il sesto mese. Nel frattempo la BBC lancia l'allarme sui rischi del business legato alla vendita online del latte materno.

In Italia 9 neonati su 10 prendono il latte materno durante i primi giorni ma, già alla dimissione dall’ospedale, la percentuale di allattamento al seno cala al 77% per raggiungere il 31% a 4 mesi di vita del bebè e stabilizzarsi sul 10% oltre il sesto mese. Ecco i dati emersi dal nuovo Position Statement sull’Allattamento al seno e uso del latte materno/umano, che per la prima volta è sottoscritto dalle Società Scientifiche Pediatriche Italiane SIP, SIN, SIGENP, SICuPP e SIMP. Le cause, sottolinea lo studio, sono varie e molteplici e spaziano dalle condizioni economiche a quelle sociali e culturali senza tralasciare varianti strettamente geografiche. Le conseguenze, però, sono prima di tutto mediche (e poi economiche). 

Per esempio, stime alla mano, se negli Stati Uniti l’80% della popolazione allattasse in maniera esclusiva per 6 mesi verrebbero prevenute 741 morti (in culla) e risparmiati 10.5 miliardi di dollari per l’assistenza pediatrica. D’altra parte, i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano chiaro: un bambino che non viene allattato al seno ha il 257% di probabilità in più di essere ricoverato nel primo anno di vita per infezioni delle basse vie respiratorie, ma anche per diarrea e vomito (+178%), otite (+100%) e diabete di tipo 2 (+64%). Ma non basta ancora. Nella sua vita futura, infatti, andrà più facilmente incontro all’obesità (+32%) che si sviluppa generalmente tra i 2 e i 9 anni di vita ma che, secondo gli esperti, si può prevenire proprio con l’allattamento al seno. 


Le banche del latte umano donato

Capita, però, che l’allattamento al seno sia difficile o anche che, specialmente nel caso di neonati pretermine, le neo-mamme abbiano delle reali problematiche legate alla lattazione. Proprio per questo esistono le Banche del latte umano donato ovvero strutture sanitarie presenti in vari ospedali pubblici che assicurano una costante disponibilità di latte umano per i lattanti con specifici problemi clinici. In Europa, complessivamente, sono 165,  di cui ben 32 in Italia (prima insieme alla Svezia), che, nel 2011, con 1122 madri donatrici, hanno permesso di raccogliere ben 7600 litri di latte. Queste strutture si basano sulla generosità delle mamme e le donatrici sono rigorosamente selezionate ma, per tutte, la (o, per meglio dire, una delle molte) conditio sine qua non è che il latte venga offerto gratuitamente. 


La vendita online del latte materno agli estranei

Gratuito, invece, non è affatto il latte materno venduto su Internet e che – secondo un recente reportage della BBC – in Inghilterra e negli Stati Uniti rappresenta un vero e proprio business per le molte neomamme. E il fenomeno sta arrivando anche in Italia. Le quotazioni del latte si aggirano attorno a 1 sterlina (o 2 dollari) per 30 grammi e, avverte la BBC, tra gli acquirenti, sono in aumento feticisti, culturisti e malati di cancro, anche se gli esperti ne sconsigliano l’acquisto e la stessa emittente inglese, analizzando 12 diversi campioni, ha trovato traccia di batteri in addirittura 4. 

Resta però da interrogarsi su quale sia la ragione che spinge una neo-mamma, generalmente giovane, a mettere in vendita il suo latte: a spiegarlo ci ha pensato l’emittente anglofona. Per esempio, la 22enne Jade Biddle, mamma di un bimbo di 7 mesi, ha pensato di cominciare viste le difficoltà della selezione per le banche del latte “ufficiali”. “Avevo pensato a una donazione in ospedale – ha raccontato -, ma bisognava superare una selezione, e io non ne avevo voglia. Così ho pensato: ‘Se ne ho più di quello che serve, perché non venderlo?”. Da lì all’iscrizione sul sito Only The Breast, comunità virtuale per “l’acquisto, la vendita e la donazione di latte materno naturale”, il passo è stato breve e il primo acquirente, un uomo tra i 50 e i 60 anni, è arrivato in fretta. 

“Ha bussato alla mia porta dicendo che era venuto per comprare latte materno – ricorda Jade -, l’ho fatto venire in cucina e gli ho chiesto se avesse un contenitore refrigerato. Gli ho consegnato il latte e mi ha pagato”. Un uomo? Nessuno stupore da parte della giovane mamma che, però, ha raccontato al microfono dei dubbi di chi le sta vicino. “Quando hanno saputo della mia attività – ha confessato - i miei amici e la mia famiglia hanno pensato che fosse una cosa strana. Hanno detto che non dovevo farlo, perché non sapevo per cosa l’avrebbero utilizzato. Ma finché la cosa non coinvolge me, non mi interessa”. Anzi conclude lei, candida, “ho intenzione di farlo il più a lungo possibile”.

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