Le buone ragioni per tenere un diario

Alle elementari, alle medie e forse anche alle superiori, avevate un diario segreto. Poi avete smesso di scrivere. Peccato! Anche da adulte, il diario può essere un amico, un confidente, una valvola di sfogo e un modo per capirsi meglio. Ecco qualche buona ragione per tenerne uno.


Tenere un diario può aiutare a liberarsi dei cattivi pensieri.


Il diario è una sorta di giardino segreto, di cui soltanto una persona ha la chiave. È lì che coltiviamo le nostre emozioni, i nostri sentimenti, i nostri ideali, le nostre collere, i nostri rimpianti. È lì che trascriviamo le nostre angosce, gioie, sofferenze e speranze. Le vediamo nascere, crescere o appassire. Ecco perché tenere un diario non è né infantile né fuori moda. Trovate qualcosa su cui scrivere (un bel quaderno per esempio), il suo futuro nascondiglio, lontano dalle mani e dagli sguardi indiscreti, qualcosa con cui scrivere e... via! Non siete convinte? Ecco quattro buone ragioni per tenere un diario.

- Ho un giardino segreto solo per me: tra la vita di coppia e/o famiglia, le relazioni sociali e professionali, non è sempre facile avere un po’ di tempo per sé. Il fatto di poter mettere per iscritto tutto quello che ci passa per la testa è appagante e rilassante allo stesso tempo. Appagante perché dedicare una parte del nostro tempo a scrivere qualcosa che non è destinato ad essere pubblicato e letto (al contrario dei blog, che sono fatti per essere letti e commentati) è sempre più insolito, ma permette di tenere in esercizio la scrittura senza la pressione del giudizio altrui. E rilassante perché è un momento tutto per voi, soprattutto quando diventa un vero e proprio rituale (quando scrivete spegnete il cellulare, bevete un tè, vi sedete sulla vostra poltrona preferita...).

- Mi rilasso scrivendo: anche soltanto il fatto di allontanarsi un po’ dal mondo circostante è una fonte di relax. Come abbiamo detto, associare la scrittura a un rituale permette di creare una vera e propria parentesi rilassante. Inoltre il fatto di dedicare del tempo alla scrittura, liberandosi dai soliti impegni, è di per sé un gesto liberatorio. No, non dovete scrivere sui massimi sistemi o rileggere quello che avete scritto mille volte per essere sicure di non aver fatto degli errori o di aver detto delle cose poco sensate. No, di fronte al vostro diario siete da sole, uniche redattrici e lettrici. Al di là di voi stesse, nessuno può giudicarvi. Infine, sappiate che il diario non è fatto solo per raccogliere i dolori, ma anche per raccontare gli episodi positivi!

- Evito di sfogarmi con gli altri: perché ci sono delle giornate in cui il mondo vi cade addosso, in cui non capite bene quello che vi circonda, né le reazioni dei vostri bambini o del vostro partner... prima di gridare contro tutti o di rimproverarli per l’ennesima volta, rifugiatevi nel piccolo mondo che appartiene soltanto a voi e mettete per iscritto la vostra rabbia, la vostra frustrazione, insomma, tutte quello che vi esaspera. Vedrete che dopo sarete meno tese, meno aggressive e non proverete più il bisogno di sfogarvi con (o meglio contro) amici e familiari. Con grande gioia da parte loro, nonché da parte vostra!

- Posso lavorare su me stessa: a patto di tenere un diario a lungo termine, ovviamente! Perché il diario è un confidente che non dimentica e sul quale possiamo contare per ricordarci degli episodi ormai trascorsi, anche i meno gloriosi. Il fatto di vedere quali sono state le nostre reazioni, i nostri sentimenti o le nostre scelte di fronte a una certa situazione può non soltanto aiutare a non ripetere gli stessi errori, ma anche a conoscersi meglio. In un momento d’incertezza, prima di agire, rileggete quello che avete scritto e scrivete quello che vi angoscia ora. Vedere le vostre preoccupazioni materializzarsi nero su bianco vi aiuterà certamente a ridimensionarle. E poi, è sempre piacevole rileggere molti anni dopo quello che abbiamo scritto. A volte patetico, spesso divertente, l’esercizio costituisce una sorta di psicoterapia personalizzata.

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