Vaccini obbligatori in Italia: cosa dice il medico

I vaccini sono obbligatori, secondo le nuove normative, per accedere al percorso scolastico. La nostra esperta ci spiega come e perché.
 

Vaccini obbligatori per i bambini: il calendario vaccinale va seguito in maniera scrupolosa.  © Nagy-Bagoly Ilona

Vaccinazioni in Italia: cosa sta succedendo? A cambiare negli ultimi anni è stata prima la copertura vaccinale, diminuita a causa della scelta di alcuni genitori di non vaccinare i loro figli, tra illazioni e polemiche. Di recente, sono state prese alcune decisioni normative precise: senza vaccini sarà vietata l'iscrizione a nidi e a materne (quindi da 0 a 6 anni). I vaccini saranno resi ovviamente obbligatori anche per l’iscrizione alle elementari e alle successive classi d’istruzione, ma la violazione in questo caso è punita con sanzioni, anche importanti. La dottoressa Pamela Pacini, medico di base, ci spiega perché è stata presa questa misura e cosa ne pensa.

 

Quali sono i vaccini obbligatori?

Con un recente decreto del Ministero della Salute, per i nati nel 2017 sono previste 10 vaccinazioni obbligatorie contro i seguenti patogeni: Epatite B, Difterite, Tetano, Haemophilus influenzae di tipo B (HIB), Pertosse, Poliomielite, Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella. Se ne aggiungono quattro "offerti attivamente", contro Meningococco B, Meningococco C, pneumococco e rotavirus.

Vaccinazioni obbligatorie in Italia: è d’accordo?

In Italia si è dovuti arrivare all'obbligo vaccinale per la scarsa copertura che si registrava negli ultimi anni, addirittura in calo rispetto al decennio precedente. Far abbassare la copertura vaccinale sotto il 95% della popolazione vuol dire vedere la ricomparsa di malattie quasi del tutto scomparse con le loro possibili complicanze anche gravi: è l'esempio del morbillo che ha visto una crescita esponenziale di casi rispetto all'anno precedente. Con l'obbligo vaccinale si punta a raggiungere la soglia del 95% di copertura generale, che garantisce l'immunità di gregge: anche chi non può vaccinarsi per ragioni mediche, viene comunque protetto perché la circolazione del virus per cui esiste il vaccino viene ridotta a zero.

 

Calendario delle vaccinazioni: i vaccini dei neonati quali sono?

La prima vaccinazione è la cosiddetta esavalente che prevede in un'unica iniezione sei vaccini (Poliomielite, Tetano, Difterite, Epatite B, HIP, Pertosse) da effettuare a 2,5 e 11 mesi. Tra i 13 e 15 mesi si effettua la vaccinazione contro Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella (tetravalente).
In aggiunta alle 10 obbligatorie è fortemente raccomandata quella anti Pneumococco che può essere somministrata contemporaneamente alla esavalente, ma in un punto di iniezione differente: oltre che proteggere i piccoli lattanti da malattie del tratto respiratorio causate da questo patogeno, ha un ruolo importante anche nell'anziano che è più esposto a questo tipo di infezione con complicanze spesso gravi.
Altra vaccinazione raccomandata è quella contro i Rotavirus, responsabili di infezioni dell'apparato digerente, da effettuare nel primo anno di vita.

 

Prima vaccinazione: quali sono i rischi?

Come tutti i farmaci, anche i vaccini non sono esenti da rischi potenziali ed eventi avversi che tuttavia si verificano raramente e sono per lo più di lieve entità come malessere generale, dolore nel sito di iniezione e febbre. Evento raro è l'anafilassi, una potente reazione allergica scatenata subito dopo la somministrazione di antigeni non presenti nel nostro organismo, come accade anche con le punture di insetto o alcuni alimenti: è il motivo per cui il vaccino viene somministrato in ambienti controllati e dotati delle misure necessarie per far fronte anche a questa possibile reazione. I vaccini sono sicuri e vengono costantemente migliorati proprio per ridurre al minimo gli eventi avversi.

 

Vaccinazioni obbligatorie e iscrizione a scuola: cosa ne pensa? 

Far vaccinare i propri figli è un atto di responsabilità e tutela verso di loro, ma anche verso chi purtroppo non può vaccinarsi e lo vorrebbe: in ambienti comunitari come le scuole, dove il tasso di contagio, in caso di malattia infettiva, è alto, non si può pensare di esporre a rischio sanitario dei bambini quando abbiamo un vaccino che li può proteggere. È un provvedimento di tutela della salute pubblica e quindi sono d'accordo.

 

Vaccini obbligatori e vaccini facoltativi: cosa significa?

Le vaccinazioni obbligatorie hanno lo scopo di tutelare la salute pubblica e quella del singolo cittadino. Nel caso di malattie epidemiche, la libertà di cura del singolo decade perché le autorità sanitarie hanno il dovere di evitare il propagarsi di virus o batteri pericolosi per la salute della popolazione. Per molto tempo, le vaccinazioni formalmente obbligatorie in Italia sono state quattro: antipolio, antidifterite, antiepatite B e antitetano, mentre tutte le altre vaccinazioni disponibili erano volontarie. Nei fatti, però, la distinzione formale tra vaccini obbligatori e facoltativi veniva a cadere, sia perché non venivano praticamente mai applicate le sanzioni più restrittive previste in caso di non ottemperanza all'obbligo, sia perché - attraverso i Piani nazionali per la prevenzione vaccinale - il Sistema sanitario ha sempre incentivato l’uso e garantito la gratuità di molte altre vaccinazioni disponibili. 

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